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Le 5 cose che ci aspettiamo dalla nuova stagione di Prison Break

Nella storia delle Serie Tv ce n’è una indimenticabile nella sua particolarità e che ci manca sempre, senza tregua: Prison Break.

Sono passati quasi 12 anni dalla prima puntata e sembra il mese scorso, ne sono passati quasi 8 da quella finale e sembra ieri.

Dopo 8 anni e con gioia immensa dei fan, gli sceneggiatori e la Fox hanno deciso di riproporre la serie con una nuova stagione di 9 episodi. Non possiamo parlare di spin-off né di quinta stagione ma di miniserie sequel e questo certo non diminuisce le nostre aspettative.

Dopo così tanto tempo e una possibilità inaspettata sono tante le cose che ci attendiamo e che ci portano a pensare a cosa ci troveremo davanti, cosa ci piacerà o rischierà di deluderci perché, per quanto tempo sia passato, il ricordo di questa serie meravigliosa non si è mai affievolito e la paura che venga rovinato da un prodotto non all’altezza è tanta.

Ecco 5 cose che vorremmo vedere nella nuova stagione
di Prison  Break

1) UNA TRAMA CONVINCENTEPrison Break

Prison Break è sempre stato riconosciuto come una serie con una trama forte, a tratti un po’ inverosimile ma molto attinente alla realtà. Il finale della seria madre è stato piuttosto definitivo e sembrava non lasciare spazio a un possibile capitolo successivo, al massimo uno spin-off su un personaggio secondario di spessore.

Una delle cose che più ci incuriosisce è come quel finale possa essere trasformato e prima di tutto spiegato in modo chiaro, attinente e degno del nome della serie. Non possiamo pensare a racconti sbrigativi e giustificazioni raffazzonate. Questa serie non se lo merita, così come i suoi fan. Il racconto deve essere preciso e aderente a quello precedente, gli sceneggiatori (spero per loro) devono aver pensato a una spiegazione plausibile per poter raccordare il finale di serie con ciò che ci aspetta.

Gli spettatori hanno ben impressa nella loro memoria una trama che, puntata dopo puntata, si è conquistata rispetto e ha sempre mantenuto un livello altissimo e non possiamo nemmeno ipotizzare che quella tanto sudata eredità venga sprecata con un storia banale e per nulla collegata all’originale, sia a livello narrativo che a livello qualitativo.

I quesiti da risolvere sono tanti e non affatto semplici.

Meritiamo una spiegazione su come Michael si sia salvato dalla scossa elettrica, come ne sia uscito e soprattutto perché sia finito di nuovo in prigione in un altro paese lontano. Ci devono spiegare perché non abbia mai dato notizie di sé, nemmeno un cenno come un origami, modo consueto per lui. Ma il nodo fondamentale da sciogliere è quello della sua malattia. Nonostante la scossa Michael, in poco tempo, sarebbe morto comunque per il tumore al cervello che pareva avesse curato e che invece si era ripresentato più aggressivo che mai.

Tutte queste domande rimbombano nella testa di tutti coloro che hanno amato la serie e che hanno pianto lacrime amare su quel finale. Sappiamo bene che queste nuove puntate sono una marcia indietro sul finale dell’ultima stagione ma è pretesa di tutti che sia all’altezza del compito e che superi le aspettative, riportando il senso e il pathos della trama ai fasti delle prime due stagioni.

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