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Peaky Blinders, così si fa una serie tv

Questa non è una recensione. Questo non è un articolo tecnico. Non è niente di tutto questo. Questo è semplicemente uno sfogo di un fan, niente più e niente meno di questo. Un fan consapevole del fatto che sta guardando una serie tv tanto stratosferica quanto sottovalutata. Perchè, Dio se è sottovalutata Peaky Blinders. 

Ho appena finito di vedere la prima puntata della quarta stagione di questa perla assoluta. Ma come detto questa non sarà una recensione dell’episodio (a quella ci ha pensato la mia collega Sara, e la trovate qua) bensì un mucchio di parole in libertà su quanto questa puntata mi abbia dato conferma definitiva di una cosa che sapevo già: PEAKY BLINDERS E’ UNA SERIE MOSTRUOSA. 

Il modo in cui questa serie riesce a concentrare tutti insieme elementi come la fotografia divina, la sceneggiatura fenomenale e la costruzione, evoluzione e caratterizzazione sublime dei personaggi, in una miscela esplosiva assieme a ritmo serrato ed emotività roboante è qualcosa di divino. Ah, le musiche. Dimenticavo le musiche. Ma che razza di musiche ha Peaky Blinders?

Il ritorno di Peaky Blinders è stato letteralmente sensazionale. Sin dall’inizio di questa 4×01, sin da quei 5 minuti nervosi, terribili, da corsa contro il tempo all’interno di un senso di smarrimento generale da parte della Shelby’s family, che con occhi sbigottiti era pronta e ormai rassegnata a subire un’impiccagione di massa. Quei 5 minuti in cui tutti i parenti di Tommy hanno pensato che il Re li avesse abbandonati. Ma noi no. Noi lo sapevamo che non poteva finire così. Noi lo sapevamo, che il re vigila sempre sul suo popolo.

La presenza scenica di Thomas Shelby è qualcosa che raramente si è visto nel mondo delle serie tv. Una figura di un carisma inenarrabile. Trasformatosi ormai in lord, dopo le ultime evoluzioni e gli ultimi marchingegni adottati per salire sempre più nella scala sociale. Trasformatosi ormai in un autentico magnate, dotato di un’infinità di proprietà. Lui che si è fatto dal niente, come ripete alla signorina che va a punzecchiarlo sulla differenza di trattamento salariale uomini-donne nelle sue fabbriche (occhio che potrebbe essere la prossima Grace, ci sono tutti i presupposti). Trasformatosi ormai pure in un uomo di classe, diciamoci la verità. 

Ma la famiglia, la famiglia è sempre li’. Sebbene abbia mantenuto rapporti solidi – più lavorativi che altro – soltanto con Ada e Mike, e nonostante si mostri sempre freddo e imperturbabile, a Tommy manca tremendamente la famiglia. Sotto sotto, lo si evince. E quelle lettere minacciose della mafia, recapitate a tutti, si trasformano quasi in pretesto per riabbracciare tutti, riconciliarsi con tutti. E per riprendere il controllo su tutti. Perchè Shelby ormai controllerà pure mezza Inghilterra, ma niente è più importante e gratificante per lui di controllare quel branco di pazzi scatenati della sua famiglia. Famiglia che nel frattempo s’è un po’ persa, tra due fratelli dominati mentalmente dalle rispettive mogli e la zia Polly in preda a un delirio totale.

Peaky Blinders ci ha stupiti ancora, confermando un dinamismo di altissimo livello. Ad ogni inizio stagione ti chiedi cosa s’inventeranno di nuovo per mantenere intatto l’alto livello della precedente, e ad ogni inizio stagione ti rendi puntualmente conto di essere stato uno stolto. Perchè il livello non rimane semplicemente intatto: si alza, sempre.

E questo è quello che promette questa season 4, che è partita in maniera devastantemente cruda, con la morte di John, la prima morte importantissimissima dopo quella di Grace, e la probabile morte di Mike. Un qualcosa di assolutamente terrificante ed inatteso, che dimostra come Peaky Blinders non risparmia nessuno ed è in grado di colpirti alle spalle quando meno te lo aspetti.

Ma sì, è così che si fa una serie tv. Senza fanservice, senza trascinarsi, senza prendere in giro gli spettatori con infiniti ghirigori che poi magari, forse, portano a un grande evento finale o forse no,  ci si rivede la stagione prossima e se tutto va bene succederà qualcosa nella prossima premiere.

Peaky Blinders è una serie intelligente, che sa come tenere incollati gli spettatori allo schermo e sa dosare con saggezza ogni elemento possibile e immaginabile, senza abusare mai di nessuno di questi. E Shelby è magnificamente credibile nel ruolo di genio\gangster\lord contemporaneamente: è estremamente sfaccettato e non scade mai nel macchiettistico, come capita a tanti big boss delle serie tv a lungo andare.

L’impressione è che in questa quarta stagione vedremo qualcosa di ancora più potente e interessante del solito. Qualcosa che riuscirà a stupirci ancora una volta, ma senza stronzate, senza esagerare. Non vediamo l’ora di capire come si evolverà questa mastodontica storia. Ma ora basta sparare parole a caso: c’è una riunione di famiglia che ci aspetta. 

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