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Peaky Blinders 5×06 – In un fiume di nuvole il suo grido venne strozzato

Le abbiamo vissute tutte queste ore, entrando in ogni istante come fosse quello più importante, riuscendo a percepire ogni più basso sospiro, ascoltando sommessamente ogni sbattere di palpebre, per rivedere poi sempre lo stesso sguardo e per sentire sempre lo stesso respiro. I suoi occhi celesti e le sigarette mai spente, Thomas ha permesso a ognuno di noi di guardarlo negli occhi e di vivere il suo mondo interiore in ogni squarcio di tempo in Peaky Blinders 5×06.
L’inizio della puntata è il sunto raffinato di ciò a cui le precedenti quattro stagioni ci hanno preparato.

Certe volte il ponte che collega le ore è fragile come un sigaro… ma si usa lo stesso.

La calma della trama, da sempre contrapposta al dinamismo e alla frenesia dei Peaky Blinders, ora diventa rappresentazione scenografica. La preparazione alla fine è tutta in questa scena che vede un Thomas quasi rassegnato alle sue stesse volontà, che ora gli appaiono complesse da decifrare, forse addirittura impossibili da realizzare. È stanco, esausto a dire il vero, e la quiete dei primi minuti è posta al confine esatto tra confusione e consapevolezza.

Peaky Blinders 5x06

Nella prima scena di quest’ultima puntata ascolta, non fuma, guarda l’interlocutore con riverenza ma con sempre autorevole atteggiamento. Vediamo cambiarlo qui, in un ufficio che non è il suo, finalmente dinanzi a qualcuno che ha capito. Ha capito come funziona, quale fine è quello da raggiungere e perché Thomas sta evolvendo.

Sembra essere in cinque stagioni l’unico sprazzo temporale in cui tutto torna al suo posto, lo spazio di pochi minuti in cui riusciamo a vedere il vero Thomas, la sua anima distrutta ma allo stesso tempo intenzionata a finire il progetto che da tempo ha messo in piedi.

Il finale guarda negli occhi Thomas Shelby, prima attraverso le parole di Winston Churchill e poi attraverso quelle di Grace.

Quei sospiri che ci hanno accompagnato per tutta la stagione tornano a farsi sempre più insistenti, superano la dimensione del sogno ed entrano prepotentemente nella realtà quotidiana. Quella che vede le paranoie di Thomas diventare grandi, superare le aspettative e trasformarsi in rughe sul volto giovane di Michael.

Non siamo pronti. Non lo eravamo prima di vedere questa puntata e forse non lo saremmo stati mai. Ma la fine è a un passo da noi e qui si decide tutto.

Sarò su un ginocchio, a sorreggere la sua testa, mentre la vita lo abbandonerà.

Peaky Blinders 5x06

Il piano perfetto, forse troppo perfetto.

E poi sorprendentemente vediamo ciò che nella scorsa puntata Thomas aveva solo annunciato. Alfie Solomon è vivo, fingendosi morto ha ingannato anche noi, ma un finale con il suo personaggio guadagna punti, e veramente tanti.

Se questo è l’inferno, somiglia tanto a Margate.

Torna esattamente come se n’era andato, con l’ironia di sempre e la pungente e serafica raffinatezza che lo contraddistingue. Adesso ci rendiamo veramente conto di quanto ci è mancato, riappare come una speranza per Thomas e per tutti i Peaky Blinders.

Intanto Thomas, con carismatico sarcasmo aspetta la morte, e le sue azioni manifestano la sua incontrollabile voglia che qualcuno lo faccia scomparire al posto suo, che qualcuno riesca a prendere questa assurda decisione cosicché lui possa redimersi almeno da questo ingrato compito.

Three, two, one… bang.

Gioca con Alfie, non indugia nel mettersi a rischio nella situazione che si preannuncia essere la più grande impresa dei Peaky. Fucking. Blinders.

Peaky Blinders 5x06
Peaky Blinders 5×06 – Alfie

Ed è il rischio, la volontà di vedersi sconfitti ad alimentare ancora una volta Thomas. Peaky Blinders 5×06 racconta pezzettini della sua storia, riunendo gocce del passato della sua famiglia e permettendo a tutto quello che lo stava facendo annegare di farsi da parte per un attimo.

E d’un tratto parte il conto alla rovescia, e ancora i sospiri che si fanno più forti, più intensi, più vicini. Dal dieci, ogni secondo conta, ogni singolo istante è più vicino alla morte. Questa volta però non è il nemico a morire, ma gli stessi che avevano già pregustato la vendetta.

Chi ha parlato? Chi sapeva che tutto questo sarebbe successo?

Non importa più ormai, Thomas è sparito nei suoi pensieri, ha dato tutto e forse ha trovato l’uomo che non può sconfiggere. Probabilmente non è Oswald, ma potrebbe essere lui stesso, con i suoi demoni, con le sue paure ormai diventate fobie. Non può fuggire da tutto ciò che porta dentro, non può fuggire dalla morte che da sempre lo segue. Bisogna fuggire, prima che ti raggiunga. Lo sapevano sua madre e suo nonno.

Peaky Blinders 5x06
Peaky Blinders 5×06 – Thomas

Lui è sopravvissuto quasi a tutto, ma non a se stesso. Ha perso anche l’amore della sua vita ma questo non è bastato a fermarlo. Ha rallentato le lancette, ha fatto in modo che tutto scorresse più lentamente e che quel ponte che collega le ore crollasse piano.

Poi improvvisamente non c’era più strada da percorrere, solo nebbia che confonde e in quel leggero fiume di nuvole è bastato guardarsi attorno dove ormai il passato lo aveva finalmente raggiunto. E lì tutto ha definitivamente perso il senso. Era rimasta solo una cosa da fare.

Ci ha lasciato così, al limite della sua paranoia. Stanco di pensare, ormai convinto di fare la scelta che da tempo era suo obiettivo. Come sempre è la calma a trasportarlo su quel ponte. Una breve camminata, Grace, il cavallo nero alle sue spalle a ricordare il sogno frequente di Alfie. Fino al grido di una libertà sperata. Sparata, forse. O forse no.

Thomas Shelby

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