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ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU OZARK
Ozark è una grande O composta da un ampio spazio rotondo e vuoto, racchiuso da contorni labili e mutevoli. È un cerchio che con il passare del tempo cambia, si deforma, si dilata e si contrae, riempiendosi di un abissale lago blu che tutto ingloba. Cadaveri, segreti, avidità, potere, bugie. La O è un’iniziale che dissemina indizi tra le onde di questa distesa d’acqua placida e melmosa, per provare a condurci su di una via logica, sensata, umana, indulgente.
Tuttavia in Ozark bene e male si sovrappongono. Sono concetti ribaltabili, confusi, indistinti come i confini di quella O. E quando qualcosa sembra affiorare dalle onde – un gesto gentile, un’amicizia, una promessa – ecco che tutto viene rimescolato. L’onda malevola ne nasconde una ancora più minacciosa che, come un mostro marino leggendario, afferra i protagonisti per le caviglie, trascinandoli sul fondo di quella O chiusa coi lucchetti. In Ozark nessuno possiede la chiave per liberarsi. E la salvezza non è quella a cui siamo abituati di solito. Non è volersi bene. Non è un lieto fine. È corruzione, violenza, egoismo, opportunismo, ipocrisia. Perché ognuno in Ozark vuole sopravvivere, noncurante delle conseguenze (o dei danni) che può lasciare dietro di sé.
E così in questa O primordiale dove non esistono regole fisse e tutto si stabilisce di ora in ora emergono alcuni antagonisti che, in quel lago crudele e senza uscita, sono più cattivi dei cattivi. Sono cattivi elevati al quadrato – potremmo dire – e per questo motivo entrati ufficialmente nella classifica dei 6 migliori villain di Ozark.
6) Cade Langmore

Nella prima stagione di Ozark il padre di Ruth compare pochissimo, fungendo da antagonista comprimario al ben più esibizionista Camino Del Rio. Nonostante questo, però, la sua perfidia non resta rinchiusa tra le celle del carcere in cui è detenuto. Il suo atteggiamento manipolatorio nei confronti della figlia e la violenza psicologica che ne deriva si fanno sentire anche da dentro quelle quattro mura, sudicie come le sue intenzioni. Cade è la causa principale della sofferenza di Ruth, continuamente lacerata tra sentimenti di odio e di amore verso l’unico genitore che le è rimasto.
Successivamente, nel momento in cui viene rimesso in libertà, questo personaggio si rivela semplicemente per quello che è: un uomo rozzo e ignorante, di scarsa intelligenza e finezza di ragionamento. A dirla tutta, non possiede nemmeno un briciolo delle capacità di Ruth. Pertanto questa mancanza di qualità intellettuale si traduce in una cattiveria fatta di ricatti e forza bruta, le uniche armi di cui è dotato. Inoltre è un individuo vittima del vizio più basilare dell’essere umano: la sete di denaro. Rispetto ad altri villain di questa classifica, però, il suo desiderio di soldi è lievemente più comprensibile se consideriamo la povertà in cui vivono i Langmore. Quella di Cade è una malvagità elementare, inesperta, quasi grottesca se paragonata a quella dei signori e signore di cui leggerete nelle prossime righe.
5) Camino Del Rio

Del è il primo vero villain con cui ci siamo dovuti confrontare nel corso della prima stagione di Ozark. Anzi, possiamo dire che sia l’antagonista principale di Marty e della sua famiglia almeno fino all’apparizione dei coniugi Snell. Il criminale è uno dei sottoposti del cartello della droga gestito dalla famiglia Navarro. E mai scelta fu più azzeccata, se ragioniamo dal punto di vista dei mafiosi che compongono il clan. Del infatti è il responsabile della morte di Bruce, il socio in affari e amico di Marty. È anche colui che invia un paio di occhi umani al protagonista di Ozark con la stessa disinvoltura con cui darebbe delle liquirizie a un bambino. Ed è sempre lo stesso che non esita a gettare l’amante di Wendy dalla vetrata di un grattacielo di Chicago. Giù, dritto contro il suolo, senza troppo complimenti.
Il suo sguardo indagatore e inclemente raggiunge la famiglia Byrde anche quando si trova a miglia di distanza da loro, divenendo una presenza opprimente e tangibile. Del è una figura sfuggente ma arrogante, che sa perfettamente quello che fa. Il suo testa a testa con Darlene Snell, quindi, non poteva che avere l’esito che ha avuto. Quando ci sono troppi galli nel pollaio qualcuno deve pur essere eliminato.






