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Non solo Oppenheimer: 10 tra le biografie cinematografiche migliori della storia

Oppenheimer è l’ultimo nonché superlativo lavoro di Christopher Nolan, uno dei registi più acclamati degli ultimi anni da critica e pubblico. La biografia cinematografica, uscita qui in Italia poco più di tre settimane fa, detiene già diversi record: Oppenheimer è il film ambientato durante la seconda guerra mondiale ad aver incassato di più nella storia del cinema, e la prima pellicola vietata ai minori ad aver incassato più di 10 milioni di dollari al giorno negli Stati Uniti per 7 giorni consecutivi. 

Oppenheimer racconta la vita del fisico teorico statunitense J. Robert Oppenheimer, e la storia che lo ha visto coinvolto nel progetto Manhattan durante la seconda guerra mondiale. Il film di Nolan, così emozionante quanto coinvolgente, ha dato luce a una delle migliori biografie cinematografiche degli ultimi anni, soffermandosi su ogni singolo dettaglio della vita del fisico e di chi gli girava intorno con minuziosità. Ma la storia del cinema non si ferma qui, e se guardiamo al passato, troviamo tantissime altre biografie che hanno raccontato con scrupolosità e meraviglia la vita di un personaggio importante.

Oggi vi parliamo di quelle biografie cinematografiche che, come Oppenheimer, hanno lasciato un segno nella storia: 

Gandhi

La pellicola è basata sulla vita di Mahatma Gandhi, leader della battaglia nonviolenta che condusse l’India alla sua indipendenza dopo gli anni passati sotto la dominazione dell’impero britannico. La pellicola segue le vicende della ‘grande anima’ durante gli anni del satyagraha, un termine coniato da lui stesso, cioè la resistenza all’oppressione tramite la disobbedienza civile di massa che ha portato l’India all’indipendenza. La biografia cinematografica inizia nel 1893 quando Gandhi, che a quell’epoca era ‘soltanto’ un giovane avvocato diretto a Pretoria per difendere alcuni amici indiani, viene cacciato da un treno da uomini e capistazione bianchi in quanto si era accomodato in prima classe. Da quel momento fino al 1947, data della morte di Gandhi, il film studia il pensiero del teorico indiano, e come questo pensiero abbia ispirato movimenti di difesa dei diritti civili e personalità quali Martin Luther King, Nelson Mandela e Aung San Suu Kyi. 

Lincoln

Abraham Lincoln è considerato, tutt’oggi, uno di presidenti più rilevanti e popolari della storia degli Stati Uniti. Il suo discorso, tenuto a Gettysburg in un pomeriggio del 1863, ha rappresenta una pietra miliare nella costruzione della futura nazione americana: Lincoln parla di come gli esseri umani siano tutti uguali, riprendendo l’eco sancito nella Dichiarazione di Indipendenza. La pellicola, diretta da uno straordinario Steven Spielberg, racconta proprio gli ultimi mesi di vita di Abraham Lincoln, e il suo operato dopo il secondo mandato, negli anni della sanguinosa guerra civile americana. Ho apprezzato tantissimo questa biografia cinematografica perché, oltre a narrare i fatti politici in seno alla guerra, ha saputo rendere omaggio alla crisi di coscienza avuta dal presidente americano, e al suo incredibile lavoro in favore dell’uguaglianza tra bianchi e neri. Il film termina con l’attentato del 14 aprile 1865, il giorno in cui i sogni accecanti di Lincoln vennero spezzati da John Wilkes Booth come parte di una cospirazione più ampia per tentare di indebolire l’Unione. 

Una biografia emozionate da vedere se hai amato la scrupolosità storica di Oppenheimer: 12 anni schiavo

Poiché la mia è la storia di un uomo nato in libertà, che poté godere dei benefici di tale condizione per trent’anni in uno Stato libero e che poi fu rapito e venduto come schiavo e tale rimase fino al felice salvataggio, avvenuto nel mese di gennaio del 1853, dopo dodici anni di cattività, mi è stato suggerito che queste mie vicissitudini potrebbero rivelarsi molto interessanti per il grande pubblico”

Questo è l’incipit struggente di 12 anni schiavo, l’autobiografia di Solomon Northup, un uomo libero che fu rapito e ridotto in schiavitù durante gli anni della durissima guerra di secessione. Solomon era un talentuoso violinista afroamericano privato della sua libertà e venduto come merce fino 1853, cambiando per tre volte padrone e lavorando principalmente nella piantagione di cotone del perfido schiavista Edwin Epps. 12 anni schiavo, così come Oppenheimer, è una pellicola dura da digerire, che arriva dritta allo stomaco come un pugno, e che si ferma a raccontare l’emotività di Solomon, un uomo che lotta non solo per sopravvivere, ma anche per conservare la propria dignità. 12 anni schiavo sarà un viaggio indimenticabile tra le file della follia umana. 

Amadeus

Mozart è annoverato tra i massimi geni della storia della musica e tra i compositori più prolifici, versatili e influenti di ogni epoca. Il film diretto da Miloš Forman cerca di raccontare la vita del musicista attraverso un acceso dibattito tra il giovane Mozart e il compositore legnaghese Antonio Salieri. Ciò che rende la pellicola unica nel suo genere è la scelta di accompagnare ogni spezzone con i più grandi capolavori del musicista di Salisburgo, cosicché ascolterete Le nozze di Figaro e Don Giovanni mentre le immagini del film scorreranno dinanzi a voi come un flusso inarrestabile. Attraverso le parole e i ricordi di Salieri, la biografia di Mozart ripercorre le tappe più salienti della sua vita, dalla fenomenologia delle opere musicali più importanti dell’artista agli incontri con i personaggi più in voga dell’epoca. Il film termina con un omaggio alla musica di Mozart, un inchiostro indelebile nella vita di tutti noi. 

Oppenheimer

Nolan ha creato l’ennesimo capolavoro partendo da una scrittura profondissima, un dono che continua a battezzarlo come uno dei più grandi registi della nostra epoca. Oppenheimer si concentra prevalentemente sugli studi di Oppenheimer, sulla sua direzione del progetto Manhattan durante la seconda guerra mondiale e sulla sua caduta in disgrazia a causa della sua udienza di sicurezza del 1954. La biografia è lo specchio di Nolan, una meraviglia tecnica che parte da un contesto storico per approfondire la dimensione spirituale dell’essere umano in nome di un pensiero esistenzialista. Oppenheimer diviene così un film epocale, un segno indelebile nella storia del cinema nonché un’opera maestosa impreziosita dalla prova attoriale di un cast stratosferico. L’eterna lotta tra bene e male diviene l’inizio e la fine di una storia che ha visto coinvolto il mondo intero nella pagina più buia di sempre. 

Malcolm X

Malcom x è stato uno degli attivisti più influenti del 900, e uno dei leader più importanti nella lotta contro il razzismo. Per assistere alla prima del film Spike Lee invitò tutti gli afroamericani a scioperare e a marinare la scuola, dichiarando: “Vi insegnerò una parte di storia americana che finora è stata tenuta nascosta”. Questa pagina tenuta nascosta riguarda Malcolm, paladino dei diritti degli afroamericani che spinse la sua stessa popolazione a ribellarsi alle forme di discriminazione razziale vigenti in America negli anni 50. Il commento più prezioso riguardo alla pellicola viene proprio da Fernanda Moneta, autrice della biografia di Spike Lee, regista del film: “Il film non è una pesante celebrazione, né un’opera didattica, non è un film di propaganda politica, né un’indagine sociologica. È piuttosto la cronaca di un’esperienza di vita, una storia esemplare

Oppenheimer e altri titani della storia cinematografica: Goodfellas

Goodfellas o se preferite Quei Bravi Ragazzi, è uno di quei film da guardare almeno una volta nella vita, e anche uno dei migliori film di Martin Scorsese. Goodfellas è, senza ombra di dubbio, un cult memorabile, una pellicola che non conosce i segni della memoria né le rughe del tempo avverso. L’opera di Scorsese analizza la delinquenza italoamericana attraverso il racconto delle abitudini, i comportamenti e la mentalità di quel mondo, e lo fa attraverso una esattezza documentaristica e dialoghi intramontabili. La storia Henry Hill, un americano di origini italo irlandesi che fa carriera nella mafia newyorchese degli anni 50, diviene quindi l’antropologia della malavita attraverso un racconto mozzafiato in cui si trasmette il senso di orrore di una vita fuori da ogni possibile legge e logica. Quei bravi ragazzi resterà nella storia anche per un cast pazzesco: Ray Liotta, De Niro, Joe Pesci hanno dato vita a personaggi memorabili e indimenticabili. 

Schindler’s List

Il tema della Shoah è stato trattato in moltissime pellicole che hanno segnato la storia cinematografica e Schindler’s List è probabilmente uno dei film più belli a riguardo. Ispirata al romanzo La lista di Schindler di Thomas Keneally e basata sulla vera storia di Oskar Schindler, la biografia segue le vicende Oscar Schindler, un industriale tedesco che, mettendo a rischio la propria vita e la propria carriera, riesce a salvare migliaia di ebrei da un tragico destino. La più grande ed evidente particolarità dell’opera è quella di essere stata girata interamente in bianco e nero, fatta eccezione per quattro scene, una di questa, quella finale, è ambientata ai giorni nostri e vede deposti i sassi sulla tomba del vero Oskar Schindler presso il cimitero di Gerusalemme. Alcune scene, come quella sotto la doccia ad Auschwitz, sono tra le più terrificanti mai girate e tra quelle che rendono meglio il ricordo e la consapevolezza dell’Olocausto. 

Napoleon

Il film narra la prima parte della vita di Napoleone Bonaparte, dal 1781 quando dodicenne frequenta il collegio militare, passando per il 1789 quando partecipa, da ragazzo, alla presa della Bastiglia, facendo tappa nel 1792 quando era quasi diventato colonnello dell’esercito, fino al 1796 quando diventò generale, e fece la Campagna d’Italia. Le conquiste di Napoleone restano il fulcro di un film che è considerato un classico del cinema muto francese, il periodo che va dal 1895 fino al 1927. Nella pellicola si nota la passione del regista per i primi piani, uno strumento che, a detta dello stesso, fa pensare che il film fosse interamente dominato dalla personalità del protagonista. Il ruolo di protagonista è affidato a Albert Dieudonné e all’attore bambino Vladimir Roudenko (Napoleone ragazzo). Grazie alla spumeggiante direzione del regista, i due attori offrirono quella che a detta di molti critici rappresenta una delle più memorabili interpretazioni nel cinema muto in un ruolo drammatico.

Raging Bull

Raging Bull, così come Goodfellas, è fra le opere più importanti di Scorsese, e uno dei film in cui apprezziamo la fantastica collaborazione del regista con De Niro. Robert De Niro interpreta il ruolo del pugile peso medio italoamericano Jake LaMotta, dal carattere brusco e paranoico, che, cresciuto nel Bronx, si allena tenacemente per raggiungere i vertici del pugilato, per poi subire una vera caduta, accompagnata da notevoli problemi con la famiglia e gli amici. La sua interpretazione è unanimamente considerata una delle più intense della storia del cinema e fu premiata con l’Oscar al miglior attore. La parabola discendente dell’uomo ci trascina in un vortice profondo come se fossimo noi stessi protagonisti della discesa negli inferi, e in cui sembrano non esserci via d’uscita. Questa biografia, così come le altre di cui vi abbiamo parlato in questo articolo, racconta la vita e tutti i suoi turbamenti senza filtri.