Evan Rachel Wood è diventata famosa già da bambina, ma noi abbiamo imparato ad amarla grazie alla sua strepitosa perfomance in Westworld. Giovedì la giovane donna di 31 anni ha scritto un saggio pubblicato su Nylon parlando del suo tentativo di suicidio. Ha rivelato nel pezzo che è entrata volontariamente in un ospedale psichiatrico all’età di 22 anni dopo aver tentato di togliersi la vita. Questo qui sotto è parte di quanto ha detto la Wood nel saggio pubblicato:
“La mia mente non era un posto tranquillo. All’epoca era piena di cicatrici e ombre e, cosa più importante, di tanta vergogna. Nel mio stupido torpore, vedevo ombre, figure di persone nella mia stanza, urlavo e scomparivano. Avevo paura di stare da sola, ma non potevo stare vicino alle persone. Potevo a malapena lasciare la mia casa. Avevo troppa paura di uscire. Non riuscivo a dormire perché ogni piccolo rumore era assordante. Ero sempre sulla difensiva, ero impulsiva e non riuscivo ad adattarmi. Ho perso gli amici. Ho perso opportunità di lavoro.”
“La salute mentale non dovrebbe essere un lusso per i ricchi. Non riesco a immaginare quanto sia difficile senza assicurazione sanitaria, denaro o risorse? Quando stavo quasi per lasciare la clinica ero molto preoccupata. Certo, vuoi andartene da lì, ma è il primo posto in cui mi sono sentita al sicuro. È davvero spaventoso pensare di doverti ributtare nel mondo da sola. Ti preoccupi per il futuro e se puoi sostenere una vita normale.”
Riusciamo davvero a percepire il dolore attraverso queste parole. Un dolore che arriva da una vita passata in cui l’attrice è stata abusata e stuprata. Un disturbo post-traumatico da stress che l’ha portata poi al tentato suicidio. Una piccola curiosità riguardo questa storia è che durante la sua permanenza all’ospedale psichiatrico, uno psichiatra ha rivelato alla Wood di aver deciso di intraprendere quella professione dopo aver visto il suo film, Thirteen.
