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I Soprano: la HBO chiese a David Chase di cambiare una scena della 1×05

I Soprano è una delle serie che ha fatto la storia della televisione (ecco 5 serie che non sarebbero mai nate se non ci fosse stata questa serie). Noi abbiamo stilato la classifica delle 6 stagioni della serie.

Prodotta dalla HBO e trasmessa dal 1999 al 2007, la serie descrive la vita di Tony Soprano (interpretato da James Gandolfini), boss della mafia italoamericana del New Jersey. Tony si destreggia tra la vita privata, con il rapporto con la madre, la moglie, i figli adolescenti, lo zio, e la vita “lavorativa”, fra FBI, traditori e boss di famiglie rivali. A causa dei suoi frequenti attacchi di panico Tony frequenta uno psicoanalista.

Dopo 14 anni, David Chase, il creatore, ha svelato quale sarebbe dovuto essere il destino di Tony. E non solo: ha rivelato l’unica cosa che la HBO gli ha chiesto di non fare durante la prima stagione della serie.

Attenzione: seguono spoiler sulla serie

I Soprano: la HBO non voleva che Tony fosse un assassino

Recentemente David Chase ha parlato con The Hollywood Reporter di diverse tematiche legate a I Soprano, tra cui l’unica cosa che la HBO gli ha chiesto di cambiare. È successo durante la prima stagione, nell’episodio 5, intitolato College (Un conto da saldare). In questo episodio Tony uccide un informatore dell’FBI che incontra mentre visita i college con sua figlia. HBO voleva che Tony risparmiasse l’informatore, pensando che l’omicidio lo avrebbe fatto sembrare troppo crudele.

Nell’intervista l’intervistatore chiede: “Quando hai sentito che la tua scrittura ha davvero preso il sopravvento? Ho sentito che era forse quel quinto episodio della prima stagione, che fino ad oggi è discusso come uno dei migliori, College.”

David Chase risponde:

“…Quando siamo arrivati ​​al quinto episodio, in cui si vede la prima volta che Tony uccide qualcuno, ho ricevuto una chiamata da Chris Albrecht, che gestiva HBO, che urlava: “Come hai potuto farlo?! Hai creato uno dei personaggi più dinamici degli ultimi 20 anni, e lo rovinerai. Lo ucciderai proprio ora perché uccide quel tizio! ” E io ho detto: “Beh, allora non mandarlo in onda”. Ed è impazzito.
Non stavo cercando di essere saccente. Ho detto: “Chris, [Tony] è il capitano di una squadra, e si imbatte in un tizio che era una spia. Se non lo uccide, la serie è terminata.” E lui disse: “Va bene, va bene, va bene”. Ma mi ha fatto aggiungere una piccola cosa secondaria, che la spia vendeva anche droga ai ragazzi delle superiori”.

Continua l’intervistatore: “Perché era così estranea l’idea che il tuo protagonista principale potesse essere…”

“Un assassino. E rispetto a quello a cui ero abituato, ho fatto quel compromesso [di rendere l’informatore uno spacciatore, ndr] perché pensavo: “Non è un grosso problema. E forse [l’informatore ] avrebbe potuto vendere droga.” Così ho detto: “Sì”. E quella è stata l’unica volta che mi hanno chiesto di non fare qualcosa”.

Dalle sue parole, capiamo che Chase ha visto questo momento come cruciale per lo sviluppo del personaggio. Alla fine ha avuto ragione e l’episodio, oltre ad essere uno dei preferiti degli spettatori, ha fatto vincere a David Chase e James Manos Jr, che l’hanno sceneggiato, l’Emmy come Migliore sceneggiatura per una serie drammatica ai Premi Emmy 1999.

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