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Mare Fuori – Gli attori contro le critiche: «Non si diventa violenti guardando la serie»

Mare Fuori sta per tornare: la quarta stagione dell’amatissima serie tv italiana debutterà su RaiPlay il primo febbraio.

Dopo l’esplosivo finale della terza stagione, la fiction che vede protagonisti i detenuti dell’Ipm sta per tornare con i nuovi episodi. Intanto per ingannare l’attesa, il pubblico potrà assistere a teatro al musical ispirato alla serie tv, che proprio in queste settimane sta girando l’Italia. Dopo che grazie a Netflix è scoppiata la Mare Fuori mania, la popolarità della fiction sembra destinata a durare. Una volta visti gli ottimi numeri, che ha conquistato la terza stagione al suo debutto nel catalogo di Raiplay, la Rai ha deciso di investire molto su questo progetto e ha rinnovato la serie fino alla sesta stagione. In questi anni non sono state dedicate solo lodi alla fiction, ma ci sono state anche tante critiche: in molti hanno sostenuto che darebbe un cattivo esempio ai giovanissimi.

In occasione della presentazione di Mare Fuori 4, gli attori hanno deciso di rispondere una volta per tutte alle accuse che hanno colpito la serie negli anni.

Durante la conferenza stampa, oltre ad aver dato diverse anticipazioni su quello che il pubblico può aspettarsi dalle nuove puntate, le star della serie hanno anche affrontato la spinosa questione. Alcuni temono che il successo di Mare Fuori possa spingere i giovanissimi ad emulare i comportamenti scorretti e violenti dei protagonisti della storia. Il primo a rispondere alle critiche è stato Matteo Paolillo, che ha spiegato:

La serie ha sempre raccontato la lotta tra bene e male. È necessaria un’educazione alla visione, noi raccontiamo la verità, ma non è che guardando la serie si diventa più violenti. Se ti viene voglia di spaccare la testa a uno, il problema è tuo, non certo della serie.”

Massimiliano Caiazzo ha aggiunto che gli autori con Mare Fuori vogliono raccontare una realtà difficile e complessa, senza erigerla a modello. La storia della fiction, secondo il protagonista, vuole mostrare come si possa arrivare a trovare la luce anche in un luogo tetro come il carcere e non intende celebrare la violenza e la sopraffazione:

Noi siamo all’interno di un carcere, una dimensione punitiva per chi sbaglia. Si deve spiegare l’ombra per arrivare a mostrare la luce. Sta nello spettatore, non è colpa di un progetto audiovisivo, anzi può darci solo degli strumenti in più. Non restiamo nella superficie del tema che ci impedisce di avere un dialogo sincero su un problema molto serio della società.”

Domenico Cuomo ha risposto in maniera decisamente più dura alle critiche, spiegando che non crede che una fiction debba avere il compito di educare il pubblico: “Non mi sento in dovere di educare ma solo di rappresentare una generazione nel bene e nel male, di certo non possiamo farci maestri di vita.”

Vincenzo Ferrera, l’attore che interpreta l’educatore Beppe Romano, ha parlato inoltre dei confronti impropri con Gomorra, superficialmente paragonata a Mare Fuori: “Noi siamo certi: chi paragona Mare Fuori a Gomorra non ci ha mai visto“.