È una scena che ci siamo ritrovati davanti agli occhi migliaia di volte, senza mai soffermarci granché sui singoli dettagli. Ma prestare poca attenzione quando ci sono I Simpson di mezzo è sempre un errore, e così è anche se ci si riferisce all’iconica sigla e a un passaggio specifico. Parliamo del prezzo dato a Maggie Simpson nel momento in cui finisce sotto il lettore di codice a barre della cassa del supermercato. Una gag ricordatissima e riadattata nel tempo in svariati modi diversi, con una costante che l’ha caratterizzata per vent’anni circa: l’importo del suo costo, 847 dollari e 63 centesimi.
Un prezzo casuale? Per niente. Quella cifra, infatti, corrispondeva ai tempi della messa in onda delle prime stagioni de I Simpson alla spesa media mensile di una famiglia per mantenere un bambino. Niente male, per un dettaglio passato inosservato agli occhi dei più per oltre 30 anni, ma abbastanza noto tra gli appassionati della serie animata. Quel che molti non sanno, però, è che a un certo punto quel prezzo è cambiato. Esattamente dal 2009, anno in cui Maggie ha “smesso” di essere associata a un vero importo. Nelle stagioni de I Simpson arrivate successivamente, infatti, non abbiamo più visto il suo prezzo, ma l’importo parziale della spesa di Marge prima che la bimba passi sotto il lettore, 243 dollari e 26 centesimi, e quello successivo al passaggio della neonata. Semplicemente raddoppiato.
Questo vuol dire che Maggie costi ora meno di prima? No, affatto. Al contrario, gli autori sembrano aver deciso a un certo punto di rinunciare all’aggiornamento del prezzo e limitarsi a una considerazione vaga non supportata da una cifra precisa: mantenere un bambino raddoppia le spese. Una satira sottile e raffinata, degna delle migliori trovate dell’era classica pre-zombie. Perché sarà anche vero il diavolo stia nei dettagli, ma pure i Simpson non scherzano.
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