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Homeland: per il ruolo della protagonista la rete voleva una star di Hollywood

Homeland, la serie tv di Showtime, si è conclusa nel 2020 dopo ben otto stagioni. La serie ha stregato pubblico e critica e durante la sua lunga corsa ha vinto innumerevoli importanti riconoscimenti. Il thriller politico, che raccontava la storia di un’analista della CIA affetta da un disturbo bipolare, ha consacrato il grande talento di Claire Danes. Era lei la protagonista assoluta della serie insieme a Damian Lewis, che vestiva i panni dell’ex sergente dei marine Nicholas Brody. Ingiustamente sottovalutata in Italia, Homeland ha ottenuto in patria un grande successo. Magari le cose però sarebbero andate diversamente se, per vestire i panni dei protagonisti, fossero stati scelti altri attori.

Secondo il creatore della serie inizialmente per interpretare i protagonisti di Homeland la rete avrebbe voluto due star molto diverse.

Alex Gansa, co-creatore e sceneggiatore della serie tv, lo ha raccontato nel 2020 nel corso di un’intervista rilasciata a The Hollywood Reporter. La rete, secondo lui, sarebbe stato intenzionata a offrire il ruolo di Carrie Mathison a delle star del cinema che erano alla fine della loro carriera. Tra i nomi in lizza per il ruolo c’erano Robin Wright, Halle Berry o Maria Bello, che avevano tutti già 40 anni. Nel frattempo l’agente Rick Rosen stava cercando un nuovo progetto televisivo interessante per Claire Danes. L’attrice aveva stupito tutti proprio l’anno precedente, vestendo i panni di una donna autistica nel film della HBO Temple Grandin. Desiderava affrontare quindi un’altra sfida e Homeland sembrava essere proprio il progetto giusto.

David Nevins, che all’epoca era il presidente dell’intrattenimento di Showtime, ha riconosciuto come l’età di Claire Danes sia stato un fattore determinante nella scelta. Era, infatti, un decennio più giovane rispetto alle altre attrici a cui avevano pensato. Sembrava avere le capacità, oltre all’età, che desideravano per il personaggio. David Nevins ha ricordato nel corso dell’intervista:

Non volevamo fermarci a pensare troppo ai calcoli di quanti anni avesse l’11 settembre, ma non abbiamo nemmeno messo in dubbio la portata di Claire Danes, quindi non è stata una scelta difficile da prendere.

Anche per il personaggio di Nicholas Brody sono stati presi in considerazione molti nomi. La stessa Claire Danes ha ricordato che inizialmente era stato proposto un attore, che lei non riteneva affatto adatto a quel ruolo. Alex Gansa ha spiegato che erano stati presi in considerazione sia Ryan Phillippe che Kyle Chandler. Erano gli anni in cui Ryan Phillippe aveva appena concluso Breach e Stop-Loss , mentre Kyle Chandler aveva dato prova di tutto il suo talento nel dramma della NBC Friday Night Lights . Alla fine è stato proposto anche l’attore Alessandro Nivola di Face/Off e Howl, ma neanche questa opzione ha funzionato. Alex Gansa ha ricordato che lui avrebbe voluto fin dall’inizio Damian Lewis a vestire i panni di Nicholas Brody, ma era certo che l’attore non avrebbe mai accettato. Ha detto infatti:

Quindi mancavano tre settimane alle riprese del pilot, e non avevamo ancora un Brody – ed eravamo ancora nella fase ‘Damian Lewis non interpreterà mai questo ruolo, per favore non parlarne mai più’‘”.

A un certo punto i produttori hanno visto un film poco conosciuto, Keane, che Damian Lewis aveva girato nel 2004. Al centro della trama c’era un uomo di nome William Keane, che era alle prese con la schizofrenia. La pellicola ha fatto capire al creatore della serie che non tutto era perduto. Così si è fatto coraggio, lo ha contattato… e il resto è storia.

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