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Better Call Saul doveva essere molto diversa: il cattivo all’inizio era un altro! Le parole di Vince Gilligan

Un'immagine di Saul Goodman in Better Call Saul

Better Call Saul ha fatto scuola, mostrando anche agli scettici come sia possibile realizzare uno spin-off che sia all’altezza della serie originale. 

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Per sei stagioni la serie tv ha raccontato l’ascesa e la caduta del personaggio di Saul Goodman, che il pubblico aveva già conosciuto in Breaking BadIl finale, arrivato su Netflix nel 2022, ha concluso alla perfezione l’universo narrativo ideato da Vince Gilligan. L’ultima stagione ha ricevuto ottime recensioni da parte del pubblico e della critica, che ancora una volta ha lodato le doti attoriali di Bob Odenkirk. La community di Hall of Series – Comunità di Recupero ha inserito (giustamente) l’epilogo di questa serie nella classifica dei 10 Migliori Finali di sempre nelle serie tv. Sebbene le giurie delle premiazioni più importanti non abbiano saputo sempre riconoscere il valore di Better Call Saul, non si può non riconoscere la qualità della serie. E a questo proposito com’è possibile che non abbia vinto uno straccio di Emmy?

La storia di Better Call Saul si è evoluta nel tempo, come ha spiegato Vince Gilligan, e l’identità del villain della serie è mutata.

Quando ha cominciato a scrivere lo spin-off della serie tv, il creatore aveva pensato di affidare il ruolo del “cattivo” a un personaggio totalmente diverso. I piani originali prevedevano che fosse Howard Hamlin, il capo di Saul Goodman, il vero antagonista di Better Call Saul. Poi, vedendo come stava evolvendo la storia e ammirando le interpretazioni degli attori del cast, hanno capito che avrebbero dovuto virare su Chuck. Parlando con
TheNewYorker, Vince Gilligan ha detto:

“Ripensando ai primi due episodi di Better Call Saul, mi rendo conto che non sapevamo molto di Jimmy McGill. E sapevamo ancora meno di suo fratello Charles McGill e del suo capo Howard Hamlin. Peter, io e gli autori eravamo convinti che Howard Hamlin sarebbe stato il cattivo. Ed eravamo convinti che Chuck sarebbe stato un personaggio alla Mycroft Holmes [il fratello maggiore di Sherlock Holmes], emotivamente danneggiato ma molto solidale. Questo era il piano originale.

Ha aggiunto poi: “Quindi ha iniziato a trasformarsi, perché abbiamo avuto il vantaggio di tutto quel tempo trascorso nella stanza degli sceneggiatori e, cosa ancora più importante, il vantaggio di guardare questi attori interpretare questi ruoli. Così ci siamo resi conto: non sarebbe più interessante se Howard – che sembra il cattivo perché è così raffinato e bello e sembra essere il re del mondo – non fosse così cattivo come sembra? E se Chuck non supportasse Jimmy come inizialmente pensavamo? Cosa potrebbe provare davvero per suo fratello minore, un avvocato che studia per corrispondenza? Non è né il buono né il cattivo, in definitiva, ma di certo non è dalla parte del fratello. Quando ce ne siamo resi conto, la serie è diventata molto più interessante.

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Ed ecco un’altra curiosità sulla serie tv: i piani iniziali per Better Call Saul erano molto molto diversi e infatti era nata per essere una sit-com