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Il mistero di D.B. Cooper, il dirottatore che svanì nel nulla – La nostra recensione

Nel 1971 un dirottatore si lancia con il paracadute da un aereo con una borsa di denaro rubato e fa perdere le sue tracce, molti anni dopo la sua identità è ancora un mistero e le sue azioni sono diventate parte integrante della cultura pop. Questo è il brevissimo riassunto della vicenda raccontata nella nuova docu-serie Netflix intitolata D.B. Cooper: Il dirottatore che svanì nel nulla. La produzione continua nella strada dei documentari prodotti dalla piattaforma californiana, filone che ultimamente attira sempre più fan. Abbiamo già parlato di quante serie tv Netflix incentrate su fatti misteriosi realmente accaduti siano disponibili nel catalogo (trovate l’articolo qui), e vi abbiamo già raccontato alcune di esse. Oggi è la volta di una nuova arrivata, quella sul dirottatore più famoso della storia. Una serie-documentario in quattro episodi incentrata su uno dei più affascinanti misteri di tutti i tempi, nonché l’unico caso di pirateria aerea irrisolto nella gloriosa storia dell’aviazione statunitense.

D.B. Cooper: l’uomo, la leggenda

51 anni fa, alla vigilia della Festa del Ringraziamento 1971, un uomo salì a bordo di un aereo da Portland, Oregon, diretto a Seattle, Washington. Uno di quei voli americani interni, di breve durata (stimata di circa 37 minuti), ma che finì col risultare il dirottamento più geniale della storia. A pochi minuti dalla partenza, di fatto, il nostro protagonista passa con nonchalance un fazzoletto a una delle hostess, nella quale gli comunica di aver a bordo una bomba, pronta a esplodere, qualora non gli fossero stati consegnati 200.000$ e quattro paracaduti. La storia, che sembra essere stata estratta da una delle tante pellicole Hollywoodiane dedicate al mondo dei “cattivi buoni”, riuscì a sbalordire l’intera opinione pubblica del tempo e lasciò senza parole le autorità di allora, arrivando fino a oggi sempre più densa di particolari e aneddoti. Una sorta di storia narrata tra aedi e rapsodi del 20esimo secolo che grazie a Netflix oggi rivive, epurata dalle inesattezze e dalle leggende metropolitane. Il tutto necessario a rendere sempre più memorabile il genio e la follia del più famoso, astuto e audace dirottatore di aerei che abbia mai calcato la terra polverosa di questo mondo.

Nel primo episodio della serie tv la narrazione si incentra sulle vicende che vi abbiamo descritto qualche riga sopra, arrivando a raccontarci l’atterraggio del volo e il nuovo decollo. Giunti a Seattle infatti, avviene lo scambio: tutti i passeggeri scendono incolumi dall’aereo, mentre il nostro D․B․ Cooper riceve il denaro richiesto, assieme ai quattro paracaduti. A questo punto il dirottatore decide di far decollare nuovamente l’aereo con destinazione Città del Messico, con l’uscita posteriore aperta e le scale per la discesa già montate sul mezzo. Ma nei 20 minuti successivi, la pazzia prende prepotentemente il posto del genio. Di fatto, il personale di cabina nota un imprevisto cambio di pressione dell’aria nell’aereo. Durante il volo infatti l’uomo uscì dall’ingresso posteriore dell’aereo sparendo successivamente nel nulla e trasformandosi in leggenda. Da questo momento in poi, D.B. Cooper: Il dirottatore che svanì nel nulla entra nel campo delle speculazioni e inizia a narrarci tutte le varie ricerche fatte da investigatori professionali e amatoriali. Ovviamente non vi spoilereremo alcun dettaglio, ma qualcosa su questa serie va detto, perché non dovete assolutamente perdervi i 4 episodi della produzione.

Un viaggio nel mistero

Il merito della creazione Netflix infatti è quello di non prendersi mai troppo sul serio e immagazzinare nei suoi 4 capitoli teorie più o meno credibili. Quello che rende davvero godibili le puntate di D.B. Cooper: Il dirottatore che svanì nel nulla è la mole di interessantissimi particolari. Tra queste, quella che risulta più interessante e assurda è sicuramente la curiosità legata al nome dell’uomo misterioso, che in realtà non era D.B. Cooper. Questo nome è emerso originariamente come risultato di un errore giornalistico commesso a causa della fretta di stampare la storia: il nome del dirottatore, che compariva anche sul suo biglietto, era Dan Cooper. Tuttavia, D.B. Cooper continua a perdurare nel tempo, probabilmente perché si presta più naturalmente al fascino che dovrebbe avere un personaggio così enigmatico. In mezzo a tutte queste storie, vere o no sta a voi crederlo, c’è tanto altro: scelte registiche azzeccate che incollano lo spettatore e colonna sonora che massaggia i timpani, sono solo due aspetti perfetti della serie tv.

Serie tv che vi consigliamo assolutamente di visionare tutto d’un fiato, magari approfittando di un venerdì/sabato sera tra amici. Una serata in cui conoscere una storia che sembra troppo assurda per essere vera, ma che è talmente folle da essere accaduta veramente. La storia di un uomo in giacca e cravatta che dirotta un aereo e ruba al governo americano 200.000 dollari, che fugge, scompare e diventa una icona del nostro tempo. Una storia che nonostante tutto, non conosceremo mai fino in fondo, nonostante la serie tv Netflix. Una serie che rappresenta un piccolo gioiellino del filone docu-mistery e che potrà non essere scevra da una passata di candida fantasia, ma che rimane comunque un bellissimo viaggio nel mistero. Un viaggio verso una destinazione sconosciuta e forse solamente leggendaria. Del resto però, in un viaggio, la destinazione non è mai un luogo, ma semplicemente un modo di vedere le cose.

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