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Come Wagner Moura (non) ha reso Pablo Escobar un grande villain

Il titolo è volutamente provocatorio. Diciamocelo; Escobar è già un cattivone perfetto, non serviva Wagner Moura a renderlo tale. Ora, tornando a noi, è mia personale opinione che una storia è grande quando c’è un grande villain, che alzi la posta in gioco. Guerre stellari senza Darth Vader non avrebbe funzionato. Il Trono di Spade ce ne ha portati a decine, tutti memorabili; Cersei, Tywin, Ramsay e via così. L’eroe, per essere tale, deve affrontare qualcuno che sia in grado di sconvolgere con la sua presenza l’arena dove si svolge la storia.

Perdi il villain e la storia crolla. È l’errore di molte Serie Tv, di molti film, di molti libri. Manca un villain degno di questo nome e la storia diventa un giochetto.

E arriviamo a Narcos. Era questione di un attimo e si sarebbe andati incontro al disastro. Hai una storia che si regge sulla potenza del villain: se lo scrivi male o scegli l’attore sbagliato puoi anche chiudere i battenti a metà della prima puntata.

E poi arriva Wagner Moura. Personalmente l’avevo visto solo in Trash (bel film, da recuperare assolutamente), in cui interpretava un eroe tragico e sfortunato. Basandomi su questo, non l’avrei mai concepito nei panni di Pablo Escobar.

E poi la sorpresa. Inizia Narcos e Wagner ti sembra Pablo Escobar in persona. Una prestazione attoriale impressionante. Solo per ammirarlo vale la pena di vedere le restanti puntate.

Ma come ha fatto Wagner Moura a creare un personaggio così potente?

In cinque diversi passaggi

realtà

1) Bipolarismo

Un attimo è un padre di famiglia amorevole, un bravo fratello, un figlio fedele. Un attimo dopo esplode nel suo delirio di onnipotenza che lo vede spadroneggiare su tutto e tutti e sfogare le sue ire in modo spietato. Prima è un essere umano come tanti, anzi capace di amare le persone attorno a lui in modo talmente sincero e appassionato da volerlo quasi avere accanto. Ma l’istante dopo diventa un dio crudele, del tutto privo di ogni umanità, che fa scendere la sua ira in modo implacabile su coloro che avversano la sua volontà. Moura rende tutto questo in un solo gesto, in una sola frase, con un cenno. Lui non sta interpretando Escobar, lui è Escobar.

narcos

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