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10 motivi per amare e recuperare Motherland: Fort Salem

Motherland: Fort Salem è un fantasy, ma non è la solita serie tv di questo genere. Questa serie, prodotta da Freeform e andata in onda per la prima volta nel 2020, esce fuori dagli schemi e ci accompagna in un viaggio attraverso Stati Uniti d’America e un mondo un po’ diversi, in una realtà in cui molti di noi vorrebbero vivere e di cui molti altri invece avrebbero paura. La seconda stagione si è da poco conclusa ma la serie non ha ancora ricevuto l’attenzione che merita.

Per questo, oggi vogliamo offrirvi 10 motivi per darle una possibilità, per immergervi in una contemporaneità che non ha mai perso la capacità di credere nella magia e che della magia ha fatto invece il proprio punto di forza, senza per questo banalizzarla attraverso le solite caratteristiche. Tradizione, storia, anni di sacrifici e battaglie per l’amore della patria e per la sua sicurezza. In Motherland troverete questo e molto altro ancora. Ma bando alle ciance.

Ecco 10 buoni motivi per amare e recuperare Motherland: Fort Salem.

1) L’originalità

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Il primo di una lunga lista di motivi per i quali dovreste assolutamente recuperare questa serie tv è senza dubbio la sua originalità. Motherland è ambientato infatti in una contemporaneità diversa dalla nostra, in un’America in cui, attraverso la tecnica del “what if” si tenta di vedere il mondo da un nuovo punto di vista. Cosa sarebbe successo se il periodo in cui le streghe furono perseguitate a Salem (e non solo) si fosse concluso con un lungimirante accordo tra loro e gli uomini? Sì, perché è proprio su questo che si basa la serie, sull’idea che il potere che gli uomini temono e hanno sempre temuto possa essere sfruttato per il bene della comunità anziché temuto e odiato perché considerato abominevole o contro natura. Dagli Accordi di Salem in poi, il potere delle streghe è cresciuto e ha dato vita a matrilinee potenti, che si sono conquistate il posto che è sempre spettato loro nella società.

2) La voce delle donne

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Dunque, a essere in primo piano in questa serie non è solo il ruolo fondamentale delle streghe, ma anche e soprattutto la loro voce in quanto donne. Il potere che le streghe hanno, infatti, deriva dalle vibrazioni prodotte dalle loro corde vocali. La loro voce è più potente che mai, i loro vocalizzi, se utilizzati nel modo giusto, sono in grado di veicolare l’energia della natura e sfruttarla per affrontare i nemici che minacciano il paese e la stabilità degli accordi su cui si fonda. In tutti i sensi, quindi, la voce delle donne sembra essere la vera arma, l’unica con cui un’intera nazione può difendersi, eppure c’è ancora chi si oppone al ruolo che esse ricoprono in quanto membri essenziali dell’Esercito degli Stati Uniti d’America.

3) Unisce perfettamente fantasy e azione

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Proprio perché le protagoniste di Motherland: Fort Salem sono streghe in uniforme militare, la serie è in grado di unire fantasy e azione in un mix che funziona perfettamente. Non si tratta del solito fantasy dalla struttura tipica e preimpostata, si tratta di un ibrido dal grande potenziale, di una serie che sa utilizzare l’elemento fantastico e inserirlo nella contemporaneità senza renderlo fuori posto. Al tempo stesso, il prodotto di Freeform offre numerose scene d’azione. Combattimenti all’ultimo sangue, momenti di suspense, misteri da risolvere. Le streghe qui non sono solo donne potenti, sono anche soldati a cui è richiesta disciplina, obbedienza e, in alcune situazioni, una dose non indifferente di coraggio e di spirito di intraprendenza.

4) Motherland: Fort Salem affronta tematiche molto attuali

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In primo piano, in Motherland, non è solo l’importanza di sconfiggere un nemico che minaccia streghe e civili, né solo la potenza delle matrilinee nel corso dei secoli e delle donne in generale. Sono numerosi i temi che la serie affronta nel corso delle sue due stagioni. Innanzitutto, le protagoniste Raelle Collar (Taylor Hickson), Abigail Bellweather (Ashley Nicole Williams) e Tally Craven (Jessica Sutton) devono imparare a fare i conti con il duro allenamento e devono combattere contro la minaccia più grande di tutte, la morte. Essere soldato significa saper accettare il proprio e l’altrui destino, significa saper incassare le difficoltà della vita e trarre dal male del mondo un motivo per andare avanti. Eppure, a volte serve mettere da parte questi pensieri, e Motherland lo fa parlando anche dell’amore in tutte le sue forme, e della ricerca di sé, oltre che di un sistema politico certo non privo di debolezze.

5) Delle streghe così non le avete mai conosciute

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Attraverso la voce e la presenza di donne dal carattere forte e determinato, Motherland ci presenta un esercito di streghe come nessuno lo aveva mai visto e ci regala personaggi carismatici che è facile amare (o odiare) fin dal primo istante, ma che non rimangono mai uguali e si adattano ai cambiamenti. Sarah Alder (Lyne Renée), il generale dell’esercito e la responsabile del complesso di Fort Salem, dove le streghe vengono allenate in previsione del loro ruolo, è il primo di una lunga lista di esempi di personaggi ben tratteggiati, misteriosi al punto giusto ma piacevoli da scoprire nel corso delle puntate. Sarah è una delle streghe più potenti di sempre, il cui animo è stato macchiato dall’esperienza della morte e dalla consapevolezza che a volte, per salvare il proprio paese e il proprio popolo, è necessario agire andando contro tutto ciò in cui si crede.

6) Fa riflettere sui pregiudizi nei confronti di ciò che è diverso da noi

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Prima che gli Accordi di Salem sancissero una tregue tra uomini e streghe, queste ultime erano viste solo come fonte di male e dolore, erano vittime dei pregiudizi di chi teme senza capire, dei sospetti di tutti quelli che, per ignoranza, giudicano e si tengono distanti da ciò che è diverso da loro. Dopo quel momento, nonostante una collaborazione necessaria per la sicurezza e il bene comuni, questa freddezza tra esseri umani e streghe non si è mai affievolita anzi. La Spree, organizzazione terroristica composta da streghe, non ha fatto altro che peggiorare la situazione, attaccando i civili senza distinzione per dimostrare la superiorità di una stirpe fin troppo bistrattata nel corso dei secoli. La Spree si batte per l’indipendenza delle streghe, ma con i suoi attacchi non fa che aumentare il divario tra loro e gli uomini, contribuendo a incrinare tutto ciò per cui le donne hanno sempre combattuto. Questo permette al pubblico di analizzare le conseguenze dell’odio e dell’egocentrismo tipico del genere umano.

7) Motherland: Fort Salem ti fa venire voglia di trovare qualcosa per cui valga la pena combattere

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Più di una volta, all’interno della serie, veniamo messi di fronte alle scelte delle protagoniste. Alcune di loro non credono più in un sistema che mente pur di mantenere un ordine apparente delle cose. Altre invece, consapevoli dei sacrifici necessari per tenere in vita una nazione, non esiterebbero nemmeno un secondo a pagare con le loro vite, sacrificando se stesse in nome di qualcosa di più grande. In questo senso, Tally Craven offre in più di un’occasione la dimostrazione di quanto abbia passato una vita intera a cercare qualcosa per cui valesse la pena lottare fino all’ultimo respiro. Con Fort Salem è riuscita a trovare il proprio scopo, che però non consiste nell’ubbidire ciecamente agli ordini, ma nell’addestrarsi per essere capace di giudicare con le proprie capacità la situazione e agire di conseguenza. Come lei, anche al pubblico, guardando Motherland, viene voglia di trovare qualcosa per cui lottare con la stessa intensità.

8) L’importanza dei rapporti d’amicizia e della sorellanza

motherland - fort salem

Impossibile non rimanere incantati dalla vera essenza di questa serie tv. Il vero punto di forza di Motherland: Fort Salem è la sua capacità di mostrare sullo schermo quanto siano importanti i legami tra donne, di quanto possa essere immenso il concetto di sorellanza e di quanto potere e forza esso possa sprigionare, non solo tra streghe. Sì, perché Tally, Raelle e Abigail prima di imparare a essere streghe, hanno dovuto imparare a comportarsi come sorelle, come un’unità. L’addestramento prevede anche e soprattutto questo. Costruire legami che vadano oltre il tempo, oltre la morte, oltre l’umana comprensione. Se a Fort Salem, nella prima stagione, le tre hanno dovuto capire come diventare una famiglia e come gestire le cose come un unico individuo, nella seconda dovranno imparare ad applicare le stesse regole per fare dell’esercito un solo grande organismo. Collaborazione e cooperazione devono essere, per le streghe in uniforme, il vero obiettivo.

9) I legami con la mitologia Wicca

motherland - fort salem

La magia, come sempre, deve trarre le proprie radici da qualcosa di antico e primordiale e così, la serie di Freeform sfrutta la mitologia dell’antica religione wicca per dare un’identità precisa a ciò che vediamo sullo schermo. In questo modo, le antiche festività pagane come Beltane hanno una funzione tutta loro e svolgono un ruolo di primaria importanza nel modo in cui le streghe sfruttano l’energia vitale che la natura e i suoi cicli infiniti possono offrire. Le stagioni, il susseguirsi continuo della vita è una fonte inesauribile di potere, bisogna solo sapervi attingere per sfruttare tutto il proprio potenziale, ed è per questo che in Motherland è importate fermarsi e ricaricare le energie attraverso sacri rituali. Corpo e anima vanno allenati allo stesso modo.

10) Motherland: Fort Salem è un prodotto corale

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Ultimo motivo (ma non per importanza) per cui questa serie merita di essere recuperata, è la visione corale che offre. Il punto di vista non si ferma a quello di un personaggio in particolare, e non si limita a mostrare solo la storia delle tre protagoniste, ma offre uno sguardo nel passato e nelle esperienze delle altre donne che fanno parte dell’esercito di Fort Salem. Trapela la voce di tutte, anche solo per un istante, ognuna delle streghe dimostra ciò di cui è capace, le sue insicurezze, le sue paure, e le affronta con coraggio. Così, oltre alle tre streghe principali, Motherland ci regala altri volti da ricordare e altri nomi da cui prendere esempio. Anacostia Quartermaine (Demetria McKinney), determinata sergente di Fort Salem, è una di loro, così come Sarah Alder o Scylla Ramshorn (Amalia Holm), un’altra strega piena di sfumature.

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