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5 profonde differenze tra la prima e l’ultima stagione di Modern Family

Modern Family è ormai annoverabile tra le sitcom che hanno fatto la storia della tv. Conclusasi l’anno scorso – dopo ben undici stagioni – la serie della ABC ha accompagnato le vite di milioni di telespettatori in tutto il mondo per oltre un decennio. E avendo coperto un arco temporale così lungo, la serie ci porta inevitabilmente a riflettere sul suo cambiamento nel corso degli anni. Senza dubbio per una serie tv durata così tanto, il cambiamento fisico degli attori – in special modo di quelli più giovani, letteralmente cresciuti sotto i riflettori – risulta essere quello più immediato.

Ma Modern Family ci ha mostrato anche un cambiamento strutturale nel modo di gestire i propri personaggi, i propri temi e i dialoghi.

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Un cambiamento a tratti fisiologico, quasi concettuale, che riflette con molta probabilità anche il cambiamento dei tempi. Per quanto si tratti infatti di “soli” undici anni è innegabile come la sensibilità degli spettatori sia cambiata tra il 2009 e il 2020. E oggi vogliamo ripercorrere questi tratti per apprezzare l’evoluzione della serie di Christopher Lloyd e Steven Levitan come merita.

Il tema della diversità

Come sappiamo Modern Family è stata in grado di trattare il tema della diversità in maniera lucida e delicata, e ovviamente divertente. Lo ha fatto senza ipocrisie e senza mai oltrepassare il limite (per quanto sia davvero possibile tracciare una linea) già in tempi in cui di politically correct non ne parlava quasi nessuno. Ma quanto più gli anni sono trascorsi, tanto più questo tema ha iniziato a impattare sui copioni e le produzioni del mondo televisivo. E anche Modern Family ha dovuto farci il callo.

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Mentre nelle prime stagioni della serie battute sulle diversità etniche sono quasi all’ordine del giorno, nell’ultima sono praticamente inesistenti. All’inizio infatti, sfruttando personaggi come Lily e Gloria, e l’ambientazione di Los Angeles (città estremamente multietnica) Modern Family fa degli stereotipi sulle diversità etniche un espediente comico-narrativo molto frequente.

Ma con l’attenzione sempre maggiore a questi temi, e una buona dose di indignazione social (spesso in grado di scatenare tsunami devastanti su film, serie tv e addetti ai lavori) Modern Family ha dovuto ridimensionarsi.

In tal modo battute sulla passione di Gloria per le armi e il suo essere una testa calda perché colombiana, o stereotipi sugli americani di origine asiatica rivolti a Lily, diminuiscono drasticamente con l’andare delle stagioni. D’altronde, come avevamo già detto qui, ci sono serie tv che non sarebbero state le stesse se fossero nate nel 2020.

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Il ruolo della donna

Nonostante il concept della serie, nella prima stagione di Modern Family la spartizione dei ruoli familiari tra padre e madre risulta essere piuttosto “tradizionale”. A ragion veduta probabilmente. Non solo perché altrimenti si sarebbe rischiato di spingere troppo sul concetto di “modernità” (magari finendo per far apparire lo show forzato o troppo fuori dalla realtà) ma anche perché in tal modo ci saremmo persi la magnifica evoluzione delle donne protagoniste della serie.

Nella prima stagione di Modern Family, infatti, sia Gloria che Claire rappresentano due classici esempi di casalinghe nei loro rispettivi ruoli di “giovane moglie di un ricco imprendtore” e “moglie e madre a tempo pieno”.

Ma pian piano vediamo entrambe percorrere un’evoluzione che ci rende fiere di loro episodio dopo episodio. Claire è una donna alla ricerca del suo posto nel mondo al di fuori delle mura domestiche. E dopo un breve tentativo in collaborazione con Cam, inizia il suo percorso da erede di Jay Pritchett che la porterà a essere CEO di successo dell’azienda del padre.

Anche Gloria intraprenderà un percorso simile – seppur più tardi rispetto a Claire – scoprendo grazie a Phil la passione per la vendita che la porterà a diventare, con un po’ di studio e sacrificio, un’agente immobiliare capace e titolata. Verso la fine di Modern Family i ruoli in casa Dunphy e Pritchett risulteranno praticamente invertiti. Con Claire sempre più presa dal lavoro e Phil sempre più a casa, e Gloria ormai impegnata nella sua passione durante gli anni di pensione di Jay.

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La flessibilità dei personaggi

Se nel 2009 tutti i protagonisti di Modern Family erano più o meno ingabbiati nei tratti specifici dei loro personaggi, nel corso degli anni (e soprattutto verso la fine) ognuno di loro ha in qualche modo spiccato il volo liberandosi dai propri stereotipi. Haley, col tempo e la maternità, riesce a superare molti dei suoi limiti diventando una donna responsabile e amorevole. Alex d’altro canto riesce a uscire dalla sua rigidità sciogliendosi abbastanza da diventare un “genio con i piedi un po’ più piantati a terra”.

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E allo stesso tempo anche Luke e Manny escono dai loro personaggi senza abbandonarli definitivamente. Con azioni e storyline che mostrano le loro vite andare oltre lo stereotipo del ragazzo bello ma stupido e di quello dall’anima troppo sensibile ma slegato dal mondo reale.

Chiaramente questo tipo di evoluzione salta molto più all’occhio per i personaggi di Modern Family divenuti adulti nel corso della serie.

Tutti gli altri erano già adulti all’inzio della storia, dunque i loro cambiamenti risultano più limitati o comunque meno notevoli, ma non certo inesistenti. Ognuno di loro ha saputo trovare la propria strada per uscire dai loop narrativi delle prime stagioni. Tranne Cam. Cam è e sarà sempre una drama queen, e ovviamente lo amiamo soprattutto per questo.

Alex Dunphy

Le apparizioni dei personaggi più giovani di Modern Family

E parlando ancora dei giovani protagonisti della sitcom, si può notare anche un’altra fondamentale differenza tra la prima e l’ultima stagione di Modern Family che li interessa in prima persona. La loro presenza finisce per diradarsi sempre di più. Probabilmente anche a riprova di quanto appena detto in merito al naturale percorso che li porta a spiccare il volo lontano dalla famiglia. Fatta eccezione per Haley, diventata a sua volta madre di una nuova famiglia del nucleo Pritchett-Dunphy, gli altri giovani protagonisti ricoprono ruoli sempre più marginali.

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Per lunghi episodi vediamo a stento Alex e Manny, complice la permanenza al college di entrambi e le esperienze di vita successivamente intraprese (lavoro, viaggi). Ma anche Luke, per quanto protagonista di storyline divertentissime, è raramente fulcro della “morale” di un episodio nelle ultime stagioni. Ed è un peccato che la vita privata della Lily ormai teenager sia stata esplorata così poco al di fuori del suo rapporto con i padri.

I rapporti di coppia

Altro importante elemento dell’evoluzione narrativa di Modern Family – che dimostra la capacità della serie di mantenere una certa aderenza alla realtà – è la caratterizzazione dei rapporti di coppia. Ovviamente ci riferiamo alle tre coppie cardine della storia, Claire e Phil, Jay e Gloria e Mitch e Cam.

Se all’inizio della serie assistiamo a grandi gesti d’amore e passione da parte di tutte e tre le coppie, col passare degli anni la sceneggiatura di Modern Family riesce a riflettere il naturale affievolimento della passione di coppia. Ma senza far scadere nessuna di queste nell’indifferenza. D’altronde questo sentimento non è mai stato contemplato nella narrazione di Modern Family.

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Ma è bello vedere come siano trascorsi undici anni tanto nella vita reale quanto nella serie. Per quanto le tre coppie siano forti di una complicità unica, col tempo riescono a mostrare sul piccolo schermo la semplicità di un rapporto che dura ormai da tanti anni. Che è quindi ormai privo (il più delle volte) della passione focosa dei primi tempi, ma forte del profondo affetto che nasce da anni di vita, gioie, preoccupazioni e dolori vissuti insieme.

Il bello di Modern Family in fondo è anche questo: l’aver saputo portare nella finzione un po’ della nostra realtà. Solo con un po’ di risate in più.

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