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Perché dovreste guardare Meteor Garden (o forse no)

Come sono inciampata in Meteor Garden?

Annoiata dal desolante panorama delle Serie Tv nel periodo estivo, ho deciso di seguire i consigli di Netflix e tuffarmi nel magico mondo dei teen drama asiatici. Meteor Garden è una serie disponibile nella piattaforma da agosto 2018. Si tratta del remake del fortunato e longevo manga Hana Yori Dango (1992-2003). Quest’opera è molto famosa in Asia, al punto che ha ispirato un anime, due film e ben quattro Serie Tv di produzione taiwanese, coreana, giapponese e infine cinese.

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La storia parla di una matricola appena iscritta nella prestigiosa università di Mingde, grazie ai tanti sacrifici dei genitori. Dong Shancai, questo il suo nome, non ci mette molto prima di cadere nelle mire di un gruppo di giovani strafottenti. Gli F4, o più affettuosamente La banda dei cappotti a ¾, vengono introdotti allo spettatore come delle star adorate da tutti. Il primo motivo è l’altezza: sono alti in media 185 cm. Caratteristica degna di ammirazione in Cina, pare. Tutti provengono da famiglie facoltose, eccellono nei rispettivi campi, sono attraenti e alla moda.

Il leader Daoming Si bullizza la protagonista in vari modi, e dopo aver subito uno K.O. che lo ha fatto innamorare, pensa bene di farsi perdonare regalandole un trattamento di bellezza coatto. Le propone quindi di diventare la sua fidanzata, sentite che proposta allettante:

Se mi ubbidisci, lascerò che tu sia la mia ragazza. Ovunque andrò tu potrai stare con me a meno di un metro di distanza. Quando mangio, potrai sederti con me. Quel che é meglio, saprai sempre dove sono e potrai raggiungermi subito. Posso accompagnarti una volta a settimana all’università, darti dei buoni snack a lezione, aiutarti a studiare se servisse. Andremo nei migliori ristoranti per il tuo compleanno. Quando giochiamo, ti lascerò vincere. Andremo oltreoceano ogni anno. Naturalmente ti darò un nuovo telefono per sostituire quello rotto. Immagino tu sia davvero felice adesso.

Per tutta risposta Shancai gli tira le scarpe addosso.

Dopo aver visto l’intera serie, sono incerta se consigliarla o meno. Meteor Garden è nel complesso un prodotto esteticamente notevole, ipnotico per volti versi ma immaturo per altri. Come anticipato a inizio articolo parliamo un teen drama, ma ammetto che pur avendo una certa età e dei gusti ben definiti l’ho seguito con interesse crescenteEcco perché ho scritto un elenco di cosa mi è piaciuto e cosa no: a voi decidere se varrà la pena dare una chance a Meteor Garden.

Cosa mi è piaciuto…

Partiamo dalla sceneggiatura. Tenere banco per 49 puntate parlando sostanzialmente di tira e molla non è da tutti. Anche se è divertente e romantica, non capisco come ho fatto a resistere così a lungo, sperimentando sintomi d’astinenza a serie finita. Forse, tra i vari motivi, perché Meteor Garden insegna molte cose sulla cultura asiatica. Ho potuto approfondire aspetti come l’antica arte del tè e la profonda bellezza della cucina cinese (un episodio in particolare pareva Masterchef, e non mi è dispiaciuto). La gerarchia sociale e il rispetto per gli anziani spesso condizionano diversi aspetti della storia, e ho trovato interessante questa delicata forma di obbedienza e pazienza. Anche il romanticismo pare d’altri tempi, ma in merito mi sento di dire che a tratti pare un po’ troppo surreale.

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Per quanto riguarda il cast, la protagonista femminile Shen Yue è molto amata e conosciuta in patria per A Love So Beautiful, ma non mi ha convinta del tutto. Dagli F4 invece sono rimasta piacevolmente stupita: imberbi idol alla loro prima esperienza recitativa, non li ho trovati acerbi come molti loro colleghi, sopratutto Dylan Wang e Caesar Wu. E hanno dei capelli memorabili, come i loro outfit da rich kids.

…e cosa no

Di certe scelte registiche, come gli slow motion infiniti degli F4 – per puro fan service – ne potevamo fare a meno. Anche i mille flashback e recap li ho trovati superflui. Ok, la serie è lunga e potrebbe capitare di perderci qualcosa per strada, ma onestamente la trama non è così intricata. Parliamo ora dello shock culturale.

Le ragazze devono essere carine e ubbidienti. Altrimenti come trovano marito? […] Le ragazze devono essere sempre pulite e alla moda. Ognuna deve avere delle scarpe carine, possono portare in luoghi splendidi.

Lasciando stare la disparità tra i sessi – sappiamo che la Cina è giusto qualche anno indietro – quello che più mi ha scioccata è stato il corteggiamento di Si. Egli infatti non è capace di accettare un no come risposta, è possessivo a livelli patologici, abituato a prendere Shantai per la collottola e in una scena in particolare la forza a baciarlo, fermandosi solo quando lei esplode in un pianto disperato. A onor del vero anche molti libri young adult occidentali propongono lo stesso schema: il ragazzo bello ma violento che magicamente cambia atteggiamento di fronte all’ innocenza della protagonista e si trasforma nel fidanzato perfetto. Educativo, non è vero?

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Per quanto riguarda la colonna sonora, la OST di Meteor Garden prevede solo 16 brani, troppo pochi per reggere 49 episodi. In più vengono passate in ripetizione le solite tre canzoni, e per ogni minimo avvenimento: mi sfugge il motivo. La cover di Say Something però è sempre gradita.

Veniamo a un aspetto più tecnico, forse neanche considerato dalla maggior parte degli spettatori: il product placement. La quantità di prodotti piazzati qua e là, specie inseriti all’interno dei dialoghi, è davvero eccessiva e il risultato è disarmonico sopratutto nei momenti delicati della storia. Se da una parte questo ha permesso il notevole budget da 21 milioni di euro – e quindi di rendere bene lo stile di vita agiato dei ragazzi benestanti (tra i brand vediamo Burberry e Versace) -, dall’altra la resa è priva di grazia e rovina la visione.

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