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In un mondo parallelo, a che casa di Harry Potter apparterrebbero i personaggi di Merlin?

Cosa succederebbe se i personaggi delle nostre serie tv facessero parte del mondo di Harry Potter? Che ruolo avrebbero e, soprattutto, in quale casa verrebbero collocati? Sono le domande che danno origine a questa rubrica in cui, attraverso un pretesto, si apre un piccolo scorcio sulla loro vita a Hogwarts. Tenendo conto della timeline di Harry Potter, delle serie tv e dell’età dei personaggi e cercando di essere il più fedele possibile ai due prodotti (con qualche piccola licenza), il sesto capitolo si concentra sui personaggi di Merlin. Siccome, però, Merlino e Camelot esistono in Harry Potter, si è cercato di trovare un compromesso tra le due rappresentazioni. A fare lo smistamento dunque sono proprio Merlino e Gaius di Merlin.

Gaius stava finendo di preparare la cena quando la porta si aprì improvvisamente. In un primo momento si spaventò, colto totalmente di sorpresa tanto era assorto nei suoi pensieri. Una volta giratosi, però, si rese conto che non c’era niente di cui preoccuparsi e anzi, scoppiò in una risata fragorosa. Merlino era fermo sulla soglia, completamente distrutto da quella giornata interminabile, con un’espressione in cui si poteva intravedere rabbia, rassegnazione e stanchezza. I suoi vestiti erano tutti sporchi con del marrone che poteva benissimo essere terra come provenire dalle stalle. Puzzo, però, sembrava non esserci. Anche i capelli erano conciati allo stesso modo e sembrava quasi che volessero scappare in ogni direzione.

Merlino era semplicemente lo spettacolo più divertente che avesse mai visto.

“Mmmm… stalle o bersaglio mobile? Oppure, ancora peggio: frutta?” disse Gaius tra una risata e l’altra.

Merlino fece una dei suoi sorrisi sarcastici e si sedette tutto sconsolato a tavola, in attesa di un pasto caldo, che a quel punto era l’unica gioia della sua terribile giornata. “Beh, la frutta sarebbe stata la cosa migliore che mi potesse capitare!” disse Merlino, cercando di sdrammatizzare la situazione. La cena ancora tardava, così il ragazzo si sfogò un po’, raccontando di come Artù l’avesse strapazzato tra allenamenti e pulizie.

Merlin
Merlino in Merlin

“Ero un mago così rinomato a Hogwarts e nella comunità magica, ma nooooo, uno stupido drago mi ha detto che aiutare quel tonto rospo di Artù era il mio destino e allora così sia. Ma non mi aveva detto che avrei subito…. questo!” disse Merlino indicando i suoi vestiti. “E meno male che parlare con i draghi dovrebbe essere un dono…”

Merlino rimpiangeva i tempi a Hogwarts, là dove era un campione di trasfigurazione e incantesimi, uno dei pochi a saper scagliare magie senza bacchetta e impossibile da battere nei duelli. Anche se il suo Smistamento l’aveva sorpreso e continuava tutt’ora a renderlo un po’ perplesso. Certo, essere preso sotto l’ala protettrice di Salaazar Serpeverde non è cosa da tutti i giorni, sebbene non fosse d’accordo con la sua ideologia, soprattutto con quell’ostilità profonda che aveva nei confronti dei babbani. Il Cappello, infatti, fu molto indeciso quando Merlino si presentò al suo cospetto:

“Melino, sei uno studente davvero interessante, forse quello più interessante che mi sia capitato” disse l’Oggetto Magico mentre rifletteva attentamente. “Beh, non che tu ne abbia smistati parecchi” disse il maghetto con quell’ironia nervosa data dal solenne momento. Il Cappello si fece una risatina, prima di procedere ulteriormente:

“È vero, ma questo non cambia le cose. Tu hai il coraggio di un Grifondoro, la lealtà di un Tassorosso, la curiosità e l’affinità naturale per la stregoneria di un Corvonero, l’astuzia focalizzata di un Serpeverde. Già… e proprio quell’astuzia e quell’ambizione estrema di ottenere ciò che vuoi come meglio credi sono le qualità che magari adesso non vedi, ma che saranno fondamentali in futuro. Per questo la tua casa è: SERPEVERDE!”

Come dare torto al Cappello? Serviva molta astuzia per nascondere la magia e salvare ripetutamente la situazione usandola in un luogo in cui era bandita. Artù l’aveva inquadrato subito, pur non conoscendo il suo segreto, quando aveva detto: “Sei sfuggente, come se avessi qualcosa da nascondere”. In più tutto ciò che Merlino voleva era compiere il suo destino. Non gli importava il modo, anche se doveva mentire, rubare, uccidere.

Da Merlin a Harry Potter: Merlino in Serpeverde

Morgana ne sapeva qualcosa. E non solo

Proprio la sua acerrima rivale sarebbe stata smistata nella sua stessa casa. Lì dove aveva trovato dei buoni amici, legando soprattutto con Daenerys Targaryen: i due avevano molto in comune, in particolare il fatto che conoscevano la lingua dei draghi. Ok, i due idiomi non erano proprio simili e non erano nemmeno il Serpentese, però sortivano lo stesso effetto. Merlino era uno dei pochi che riusciva a calmarla, evitando così che scagliasse incantesimi incendiari verso i suoi “nemici”, identificati in Sansa Stark, Ygritte e Joffrey Baratheon. La loro affinità li portò ad avere un piccolo flirt, salvo poi rendersi conto di essere solo amici. Infatti Daenerys si innamorò perdutamente di Jon Snow, motivo per cui voleva incenerire Ygritte, la sua ragazza. Ma non era la sua unica amica: con i membri della famiglia Mikaelson si divertiva molto, soprattutto con Klaus. Prima che venissero trasformati in vampiri ovviamente.

“Sì, Morgana sarebbe stata una Serpeverde, anche quando sembrava la persona più buona del mondo. Ma la parola giusta è proprio questa: sembrare. È stata così astuta da ingannare tutti sulla sua fedeltà a Camelot per molto tempo, concentrandosi unicamente sul suo obiettivo di distruggere Uther prima e Artù poi, non importa come l’avrebbe realizzato. E la sua ambizione di diventare sacerdotessa e regina la rende crudele, spesso cieca, e arrogante”, disse Gaius mentre parlava e mangiava con Merlino.

“È tutto ciò che c’è di negativo nella mia casa” affermò il mago scoraggiato, pur sapendo che anche lui ne rispecchiava alcuni di quei tratti.

Ma Morgana non l’aveva mai battuto, nemmeno con l’aiuto della sorella Morgause. Lei sì che era stata smistata e in Serpeverde. D’altronde le sue arti di manipolazione, la sua furbizia e intelligenza sono state ben evidenti nel modo in cui ha portato Morgana dalla sua parte, mostrando verso di lei la lealtà selettiva che hanno gli appartenenti a quella casa. Al contrario di Nimueh: sebbene fosse accecata dall’odio e dalla rabbia, la connessione così profonda con la magia, la conoscenza e le capacità così elevate, il potere da Veggente, il credere in sé stessa sottovalutando Merlino potevano far pendere la bilancia più verso Corvonero che Serpeverde.

Merlin
Da Merlin a Harry Potter: Morgana e Morgause in Serpeverde

Merlino e Gaius iniziarono così a immaginare dove sarebbero stati smistati i loro amici di Camelot. Il primo fu Artù e i due non ebbero nessun dubbio, dicendo all’unisono: Grifondoro. Sarebbe stato un campione di Quidditch e avrebbe battagliato con Jon Snow per rappresentare Hogwarts al Torneo Tre Maghi. Merlino imitò pure la voce del Cappello per simulare un vero Smistamento:

“Artù Pendragon, che gentiluomo è giunto davanti a me! A differenza del tuo amico Melino, sei meno interessante da smistare”, disse il mago prendendosi qualche libertà poetica, “sei nobile, giusto, testardo e coraggioso in un modo che spesso ti mette nei guai. Hai quell’arroganza e ipocrisia tipica di una casa e tratti male tutti i tuoi servitori, soprattutto uno… però almeno proteggi sempre le persone che ami…”

“Beh, a parte alcune battute, non fa una piega. Per Uther, invece, il discorso potrebbe essere più complicato”. Gaius escluse subito Corvonero e soprattutto Serpeverde, perché l’uomo non ne possedeva le caratteristiche: come fece notare a Merlino, Uther ha compiuto molte azioni malvagie a causa del suo odio per la magia perché credeva erroneamente che fosse la fonte di tutti i mali e la bandì non come un atto di vendetta o ambizione, ma di lealtà a suo figlio e a Camelot. Un tratto che poteva collocarlo in Tassorosso, ma Gaius e Merlino non erano convinti. Il suo carattere infatti era lontano da quella casa: Uther era orgoglioso, sfacciato, sicuro di sé, un’arrogante testa calda. Però era protettivo verso i suoi cari e cercava di governare nel modo più giusto possibile. Di conseguenza, Grifondoro era la scelta perfetta.

Merlino dovette ammettere che Gaius aveva ragione. Beh, non poteva essere altrimenti data la sua sconfinata saggezza. Lui non era andato a Hogwarts, pur avendo comunque studiato magia. Però ci trascorse circa un anno per imparare diverse tecniche curative magiche e contemporaneamente aiutare i medici della scuola con le sue conoscenze. Lì chiese se potesse essere smistato perché era troppo curioso di sapere dove sarebbe approdato se avesse frequentato Hogwarts.

“Gaius, un po’ attempato come allievo no?” scherzò il Cappello. “So che ardi dal desiderio di sapere la tua casa… e già questo mi sembra un grande indizio. Da quel che vedo, in te tutto è motivato dalla conoscenza, nel lavoro come nella vita. Sei intelligente, saggio e puoi dire cosa sta succedendo a qualcuno prima ancora che se ne accorga. E questi tratti li metti poi al servizio degli altri. La strada, per te, è una sola: CORVONERO!”        

Merlino era completamente d’accordo con il Cappello. Gaius si sarebbe trovato meravigliosamente alla corte di Priscilla Corvonero.

Da Merlin a Harry Potter: Artù in Grifondoro e Gaius in Corvonero

A quella di Tosca Tassorosso, invece, sarebbe arrivata Ginevra. Non poteva essere diversamente: era affidabile, laboriosa, determinata, un’amica leale, gentile e devota. I Tassorosso erano noti per essere umili, ma non stupidi. Ginevra lo dimostrava essendo la confidente e la consigliera più fidata di Artù. E quando poi avrebbe scoperto di Merlino, continuerà a fidarsi di lui e a considerarlo come lo stesso amico di sempre.

“E i Cavalieri? Li mettereste tutti in Grifondoro? Perché io avrei qualche dubbio” chiese Merlino a Gaius.

Galvano sicuramente sì. Incarnava molti degli aspetti maliziosi e impulsivi dei Grifondoro, che gli procuravano parecchi problemi, ma era sempre bravo a combattere per uscirne. Era un membro incredibilmente coraggioso e nobile dei Cavalieri della Tavola Rotonda e uno degli amici più cari di Merlino, sempre pronto a sostenerlo e ad aiutarlo nelle sue avventure. Anche Percival sarebbe entrato in Grifondoro mentre Elyan tendeva verso Tassorosso per la sua estrema lealtà ad Artù e alla sorella.

Per Leon il Cappello avrebbe avuto più difficoltà.

“Leon, che interessante quesito! Sei così leale che d’impulso ti collocherei in Tassorosso. Però la cavalleria, il coraggio, il non volerti piegare a niente per seguire il tuo codice morale ti porterebbero in Grifondoro. Sento però in te una conoscenza che non farà che aumentare, cosa che ti renderà pieno di risorse soprattutto nei duelli e nelle battaglie. Ma non so se basta per farti entrare in Corvonero…”.

Leon, però, avrebbe fatto la sua mossa: “Voglio andare con Artù, voglio Grifondoro!”  E il Cappello l’avrebbe sicuramente accontentato.

Da Merlin a Harry Potter: Ginevra in Tassorosso e Galvano in Grifondoro

Anche con Lancillotto il Cappello avrebbe tribolato, oscillando tra due case.

“Lancillotto, colui che i libri di scuola descriveranno come il più nobile e il più coraggioso di tutti i cavalieri. Una definizione da Grifondoro, no? Ma è sufficiente per essere smistato lì?” Il Cappello si divertiva con questi giochetti, come ricordava Merlino.

Il ragazzo non sapeva se Lancillotto sarebbe stato effettivamente un Grifondoro. Aveva custodito il segreto di Merlino con la vita e si era dimostrato un amico leale non solo con il mago, ma anche con Artù: seppur amasse Ginevra, servì il suo re fedelmente, senza intralciare intenzionalmente la loro relazione. Rilassato, gentile, paziente e disposto a mettere le necessità degli altri prima dei suoi: Tassorosso lo stava chiamando. Però il coraggio, il non tirarsi mai indietro di fronte a chi aveva bisogno anche a costo della vita, il forte senso di giustizia convinsero Merlino che Grifondoro era la casa di Lancillotto.

Ne rimarrebbe solo uno da smistare ma né Gaius, né Merlino fecero quel nome. Il primo capì chiaramente che il secondo non ne voleva parlare. Eppure, quando si coricò nel letto, Merlino non potette distogliere i suoi pensieri da Mordred.

Non era un Serpeverde, non ne aveva l’ambizione né l’astuzia: non si era mai sognato di governare il mondo come Morgana e credeva che l’amore fosse più importante del potere. Non era nemmeno un Corvonero, mancando di saggezza. Era coraggioso e pronto a sacrificarsi per i suoi amici, ma non bastava per essere un Grifondoro perché la sua caratteristica predominante era la lealtà pura dei Tassorosso. Il legame con Morgana, l’amicizia con Merlino e i servigi ad Artù come cavaliere erano caratterizzati dalla sua dedizione, gentilezza e senso di giustizia.

Era tragico che le circostanze avessero messo la sua lealtà dalla parte sbagliata. Con questo pensiero colorato dal senso di colpa, Merlino si addormentò, pensando a Hogwarts e sperando che domani fosse un giorno migliore.

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