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Non c’è solo il Mare, fuori

La terza stagione di Mare fuori è stata consegnata agli archivi, e dopo aver appreso che si tratta di un progetto più che a lungo termine, è il caso di fare spazio ad alcune considerazioni in merito alla gestione dei personaggi che, nonostante le perplessità generali, riesce ancora a stupire.

Nel seguente articolo sono presenti grossi SPOILER sulla terza stagione di Mare fuori.

L’ascesa di Rosa Ricci

Rosa Ricci (640×370)

I primi sei episodi della terza stagione di Mare fuori sono stati davvero ricchi di colpi di scena e turning point più o meno inaspettati, alcuni in grado di far storcere il naso sull’effettiva concretezza della trama. Proviamo ad andare con ordine. Su tutti, ciò che ha sorpreso di più inizialmente è stata la gestione di Rosa Ricci, introdotta sul finale della scorsa stagione in qualità di nuovo punto di riferimento del clan della famiglia Ricci all’interno del carcere. Infatti, viene spiegato come la ragazza abbia scelto strategicamente di farsi arrestare per introdursi nell’IPM e proseguire la guerra ai rivali Di Salvo, con l’obiettivo di colpirli nel profondo, eliminando una volta per tutto la pecora nera della famiglia, Carmine. Rosa Ricci ha dimostrato fin da subito di essere un personaggio pieno di carisma e, soprattutto, di quella cattiveria, o cazzimma che dir si voglia, che apparteneva a suo fratello Ciro. Eppure, dopo poco è parso chiaro che l’intento narrativo si sarebbe spostato subito sull’avvicinare il suo personaggio a quello di Carmine in chiave sentimentale, andando a comporre il più classico dei disegni shakespeariani alla Romeo e Giulietta. Dopo i primi sei episodi, ed il salvataggio della piccola Futura da parte della stessa Rosa, è sembrato un po’ troppo avventato e rapido il congiungimento tra i due.

Mare fuori
Mare fuori (640×380)

In sostanza, dal suo ingresso nell’IPM, Rosa non ha mai provato concretamente, se non con un piccolo e sconsiderato attentato ai danni di Carmine, a vendicare la sua famiglia. Ma ciò che è parso più chiaro nella seconda parte della stagione, con una più attenta e mirata analisi introspettiva del personaggio di Rosa, è che il vero turning point di Mare fuori riguarda la volontà di staccare definitivamente i due più giovani esponenti dalle mire criminali ed espansionistiche delle rispettive famiglie, perché la serie rifiuta categoricamente di identificarsi come ennesimo dipinto di una guerra di camorra, tanto più proposta sul piano dei più giovani. Mare fuori vuole creare un precedente e dire chiaramente al pubblico che sì, dal crimine si può guarire. Ed infatti la storyline principale è proprio quella che vede Carmine e Rosa inseguire disperatamente un futuro in cui sono liberi di stare assieme e di porre fine ad una assurda guerra, o quanto meno di prenderne le distanze, perché, prima di essere figli di camorristi, sono due ragazzi che sono stati privati ingiustamente della propria innocenza. Un’innocenza che, una volta conosciuta, finisce per essere il principale obiettivo della loro esistenza.

Mare fuori si fa portavoce, ancora una volta, di attualità

mare fuori
Mare fuori (640×373)

Ormai la forzatura di introdurre temi quali omosessualità e razzismo, specie in un teen drama, è diventata praticamente una regola, una legge non scritta che talvolta fa storcere il naso, più che riflettere. Ma Mare fuori, che è ben altro che un teen drama, ha dimostrato di essere capace di trattare determinati temi senza necessariamente ricorrere a ripetizioni banali e ormai canoniche. In particolare, i personaggi di Luigi, detto Cucciolo e Diego, detto Doberman raccontano due realtà esistenti e attuali, e lo fanno in modo tutt’altro che forzato. L’omosessualità di Cucciolo, per esempio, è solo accennata nel classico flashback che racconta del suo arresto, ma già la si può sottintendere dagli sguardi che questi si scambia con Milos, altra sorpresa di questa terza stagione, un criminale per caso, verrebbe da dire, un ragazzo dalla sconfinata sensibilità e al contempo ingenuità che si è messo pericolosamente a giocare con gli adulti e che sembra gridare aiuto, con i suoi occhi tristi e malinconici. La storia tra Milos e Luigi è appena scoppiata, e presto i due dovranno vedersela con il nemico più grande e invincibile: l’ignoranza. Ma questo non ferma Cucciolo, che dimostra di essere sensibile e maturo, di sapere ciò che vuole e di essere stufo, in cuor suo, di doverlo nascondere; ed infatti affronta Salvatore Ricci, senza timore, proponendosi come nuovo alleato alla sua causa, consapevole di essere solo ma di bastare a sé stesso così com’è, senza vergognarsi e senza dover rinunciare alle proprie ambizioni per preservare la propria intimità.

Tanti sacrifici quasi necessari

Mare fuori (640×360)

Mare fuori 3 è stata anche la stagione in cui abbiamo salutato Gaetano e Viola, due personaggi diametralmente opposti, due rette parallele che non si sfiorano mai ma che, con i propri sacrifici, hanno un intento comune. Gaetano è vittima del suo stesso male, della sconsiderata ossessione di unirsi a una realtà che non gli appartiene, di quel morboso fascino verso il male che preoccupa i genitori delle nuove generazioni. Ma o’ Pirucchio, con il suo sacrificio, ha salvato proprio quella condizione sociale che aveva ripudiato, ovvero la sua amorevole e commovente famiglia. Gaetano è uno di quei personaggi per cui vale il discorso “rimarrà sempre nei nostri ricordi”, perché il suo, di ricordo, viene davvero portato avanti da suo papà e da sua mamma, che non si perdono d’animo e, invece di cercare un colpevole, accettano il fatto di averlo avuto sempre sotto gli occhi, decidendo di usare la sua causa per salvare qualcun altro. Viola, invece, la cui storia ci viene raccontata in due fasi, si porta dentro un male incurabile, una totale assenza di amore che lacera l’essere umano dall’interno accompagnandolo verso un’eterna oscurità. Viola, tra tutte le colpe materiali di cui si è macchiata, di per sé non ha quella di non aver mai conosciuto l’amore, materia movente di ogni cosa, e decide di rendere spettacolare anche il suo ultimo gesto, quasi come a voler attirare su di sé tutte le attenzioni per un’ultima volta, come in una lettera di scuse, in una quanto mai plateale richiesta d’aiuto. Questa di Mare fuori è stata anche la stagione dell’addio, o più verosimilmente dell’arrivederci, di Paola. Per quanto lunghi e strazianti, i discorsi e i gesti di commiato del personaggio interpretato da una superba Carolina Crescentini, racchiudono tutto il significato di Mare fuori, una serie che non ha alcuna intenzione di smettere di emozionare.

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