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Man With a Plan non era niente male. Soprattutto grazie al talento smisurato di Matt LeBlanc

Man with a Plan è stata una serie prodotta e trasmessa dalla CBS tra il 2016 e il 2020 per un totale di sessantanove episodi distribuiti su quattro stagioni. Creata dalla coppia di sceneggiatori Jackie e Jeff Filgo, già ideatori di That ’70s Show, la serie in Italia è andata in onda su Rai2 dal 2018 al 2021 col titolo di Papà a tempo pieno.
Ambientata a Pittsburgh la sitcom racconta la storia di Adam Burns il quale si ritrova a doversi occupare, praticamente a tempo pieno, dei suoi tre turbolenti figli. La moglie, infatti, dopo tredici anni durante i quali ha fatto la casalinga decide di tornare a lavorare. Adam, che appoggia la scelta della moglie da bravo marito moderno, dovrà imparare a occuparsi della casa, dell’impresa di costruzioni che gestisce con il fratello maggiore e soprattutto combattere con il prepotente padre il quale, volente o nolente, lo obbligherà a rivedere le classiche dinamiche tra genitori e figli.

A interpretare Adam e la moglie, Andi, sono stati scelti Matt LeBlanc e Liza Snyder. Per il ruolo femminile inizialmente venne scelta Jenna Fischer la quale effettivamente prese parte al pilot ma il pubblico non vide di buon occhio che Joey, lo storico personaggio di LeBlanc in Friends, fosse sposato con Pam, altrettanto iconico personaggio della Fischer in The Office US. Così il ruolo di Andi venne affidato alla Snyder, reduce da un lungo periodo lontano dalle scene.
Accanto ai due protagonisti ci sono Matt Cook (Brody di 2 Broke Girls), Kevin Nealon (per tredici anni al Saturday Night Live) e Swoosie Kurtz (Joyce in Mike & Molly oltre che voce storica di American Dad!). I tre figli della coppia protagonista sono rispettivamente interpretati da Grace Kaufman (The Last Ship, Clarence e Bad Teacher), Matthew McCann e Hala Finley.

Man with a Plan ha chiuso i battenti dopo quattro stagioni. La versione ufficiale racconta di costi troppo elevati per la produzione soprattutto in un periodo durante il quale la CBS era in via di fusione con Viacom. Gli immancabili maligni, invece, asseriscono che la sitcom fosse in crisi: non piaceva al pubblico, non piaceva alla critica e quindi doveva esser cancellata dal palinsesto. A conferma di questa seconda ipotesi ci sarebbero i voti sui siti specializzati come Rotten Tomatoes e Metacritic le cui medie sono ampiamente sotto la sufficienza. Eppure, dati alla mano, gli spettatori alla quarta stagione erano in costante aumento. Dunque? Siamo di fronte a un taglio dovuto ai costi o dobbiamo dare retta ai maligni? Quel che si può dire è che Man with a Plan non era un capolavoro, piuttosto una di quelle sitcom fatte con una certa cura, piacevole, divertente il giusto, come ce ne sono tante altre nel panorama televisivo. Con una grossa e sostanziale differenza: a interpretarla non tutte hanno la fortuna di avere Matt LeBlanc, reduce dal grande successo di Episodes per il quale ha vinto un Golden Globe come miglior attore protagonista e che lo ha rilanciato alla grande nell’Olimpo degli attori televisivi dopo il passo falso di Joey, spin-off di Friends, andato in onda tra il 2004 e il 2006.

È proprio di LeBlanc che parlano i creatori della sitcom: “Di Matt non c’è molto che possiamo dire di nuovo. Al di là della sua incredibile professionalità lo abbiamo scelto, tra i tanti, perché la sua capacità di far ridere in qualsiasi situazione, triste o comica, ci garantiva la possibilità di esprimere quello che volevamo raccontare realmente”. Un importante attestato di stima, dunque, da parte della produzione che ha scelto il caro Matt tra una rosa di candidati che annoverava gente del calibro di Steve Carell, Will Ferrell e persino attori più cinematografici come Adam Sandler e Ben Stiller.
Ancora i coniugi Filgo: “volevamo per Adam qualcuno che sapesse interpretare un padre di famiglia all’inizio piuttosto stereotipato ma che nel corso delle puntate, attraverso il rapporto con i figli e la sua famiglia di origine, riuscisse a imparare dagli errori evolvendosi e diventando un padre moderno. Durante il provino con Matt gli abbiamo proposto degli ipotetici scenari per i quali lui ha fornito la sua idea di come avrebbe reagito se fosse stato Adam. E ci ha convinti alla grande”.

Il personaggio di Adam, in effetti, è quello che tante volte si è già visto sugli schermi televisivi: il classico marito che sta fuori di casa tutto il giorno per lavorare, torna a casa, trova la cena apparecchiata in tavola, non aiuta a sparecchiare e si accomoda al divano con la birra in mano guardando lo sport in televisione aspettando che arrivi il mattino dopo per uscire di casa. Potremmo giocare a “chi ci ricorda” elencando una serie di personaggi, in carne ossa o animati, del tutto simili ad Adam, personaggi che ci hanno fatto divertire e, in certe situazioni, anche riflettere. Personaggi talmente pieni di stereotipi da risultare totalmente anacronistici, persino un po’rétro. Proprio in questo senso Man with a Plan ha ricevuto le maggiori critiche, critiche che la coppia creatrice ha rispedito ai vari mittenti: “Noi non abbiamo creato nulla di nuovo. Abbiamo semplicemente preso quello che era la nostra esperienza di genitori che, in un certo periodo della loro vita, sono stati a casa coi loro figli senza tate né babysitter. E abbiamo voluto raccontare una storia che avesse come protagonista un uomo capace di accettare i propri cambiamenti dovuti alle richieste dei suoi figli“.

Negli ultimi anni si è assistito a un notevole cambiamento sociale, economico e culturale, cambiamento che ha ovviamente coinvolto anche le sitcom. Argomenti come il lavoro all’interno della coppia o la genitorialità sono prepotentemente e giustamente saliti alla ribalta fornendo nuove idee ai creativi della televisione. Apparentemente questi grandi cambiamenti sembrano non aver toccato Man with a Plan che, secondo la critica, è molto lontana da sitcom come Modern Family o Black-ish, per citarne due di grandissimo successo. In realtà non è proprio così. Anche la sitcom interpretata da Matt LeBlanc racconta qualcosa di nuovo. Alla sua maniera, però. Con una certa delicatezza, senza mai eccedere ed evidenziando la mascolinità, inizialmente tossica, di Adam.

Adam è un personaggio semplice, non propriamente una cima. Ma ha un gran cuore e soprattutto la capacità di ascoltare” spiegano gli autori “e di comprendere che l’educazione ricevuta da suo padre non è più adatta ai tempi nostri. Certi antiquati valori non sono più trasmissibili. Occorre rinnovarsi e in questo Adam dimostra tutta la sua forza”.
L’interpretazione di Matt LeBlanc risulta quindi molto ben congeniale dal momento che l’attore riesce a dare il giusto equilibro al suo personaggio mixando l’essere retrogrado alla necessità di educare tre figli in maniera diversa, e quindi meglio, rispetto a come è stato educato lui.

Man with a Plan

Man with a Plan è un buon prodotto, ben scritto e ben diretto, che ha patito, in sostanza, l’essersi ritrovato a condividere il palinsesto con colossi della commedia ambientata in famiglia capaci di asfaltare chiunque. Gli stessi autori non hanno mai preteso che fosse una serie rivoluzionaria, di quelle di cui si parla a distanza di anni. Piuttosto hanno deciso di puntare su una certa concretezza ben evidente nella scelta dei due genitori protagonisti. La coppia LeBlanc – Snyder, infatti, è ben lontana dal rappresentare la standardizzazione del modello genitoriale classico americano. LeBlanc – Snyder ci somigliano, molto. Entrambi non nascondono i difetti, anzi: li mettono in mostra.

Così, Adam non è semplicemente un Joey incanutito e meno in forma, sposato e con tre figli. È qualcosa di diverso, di nuovo. Del resto LeBlanc non è più l’attore che divenne celebre a cavallo del Duemila per il personaggio di Friends. Quasi in una sorta di paradosso entrambi sono cresciuti, maturati e hanno preso le giuste distanze uno dall’altro. Oggi, LeBlanc, è un attore che ha potuto esprimere al meglio se stesso in una sitcom che avrebbe meritato miglior fortuna. Soprattutto miglior comprensione e meno pregiudizi.

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