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Luna Nera 1×04 – Abbracciare il proprio destino

Il finale del terzo episodio non faceva presagire niente di buono. E, difatti, la quarta puntata di Luna Nera, la nuova scommessa italiana di Netflix, è quella in cui gli equilibri si spezzano o, per restare in tema, quella in cui gli incantesimi si rompono definitivamente.
Come preannunciato da Ade, la morte arriva. Fredda e rapida – forse troppo rapida per essere naturale – si porta via la madre di Pietro, l’ago della bilancia nei difficili rapporti tra i personaggi. La donna rappresentava un freno al precipitare degli eventi: con lei ancora in vita, Pietro poteva godersi le ultime briciole di spensieratezza senza doversi addossare fardelli per lui troppo ingombranti. La sua morte, invece, più violenta e precipitosa del previsto, attiva tutta una serie di ingranaggi che danno una spinta nuova alla trama. Il dolore per una perdita così ingombrante era quello che serviva a Sante per scatenare tutta la sua rabbia nella caccia alle streghe, da lui additate come le vere responsabili di ogni male.

La voce del parroco nella chiesa risuona forte e penetrante: guai a chi si allontana da Dio, con chiaro riferimento al giovane Pietro che, ucciso dal dolore per la scomparsa della madre, non sa più in cosa credere. La medicina e la scienza non gli hanno fornito le risposte che cercava, il comportamento di Ade sfugge alla sua comprensione, i sentimenti per la sorellastra scalciano per venir fuori in tutta la loro contraddizione. Pietro è un ragazzo piegato, spossato, stanco di combattere. E Ade lo lascia andare senza lottare più di tanto. Sa che la sua natura di strega non potrà mai combinarsi a un animo razionale e metodico come quello di Pietro.

Questo quarto episodio di Luna Nera è anche quello in cui ciascuna parte abbraccia finalmente il proprio destino.

La giovane Ade si arrende al suo, consapevole di poter utilizzare il potere che ha dentro per salvare giovani vite di ragazze innocenti. Ha seguito il dolore e ha trovato il suo scopo. Le streghe salvano altre streghe e questo è finora il messaggio più bello della serie. Luna Nera è una storia per le donne e con le donne. Parla di sopraffazione e soprusi, in chiave allegorica e non solo. Il riferimento alla condizione della donna è chiaro ed è il segnale che la creatrice della serie voleva lanciare sin dal principio al pubblico. Oggi non esistono più le streghe, ma ci sono ancora delle donne che soffrono per le angherie degli uomini e di una società che non è ancora del tutto in grado di proteggerle.
Ma torniamo al XVII secolo, perché tra le forze della magia e quelle dei suoi cacciatori sta per scoppiare una guerra.

luna nera

Ormai siamo al punto di rottura.

Se fino a questo momento Luna Nera ci ha fatto assistere solo a piccole schermaglie e scontri a distanza, con il quarto episodio giunge al momento topico. La guerra non può più essere rimandata, lo scontro tra le due fazioni è inevitabile.
Tutti prenderanno parte alla lotta: le streghe come i cacciatori, il giovane Valente come l’indeciso Pietro – anche se il finale ci lascia un po’ in bilico sulle decisioni del giovane protagonista.

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La trama è arrivata a un punto di svolta importante, gli ultimi due episodi potranno essere una conferma di quanto già visto oppure aspirare a qualcosa di più emotivamente coinvolgente. Finora Luna Nera è andata avanti con il freno tirato: non un capolavoro, ma neanche un flop totale.
Il problema maggiore della serie è che non si riesce a entrare in empatia con i personaggi, con i protagonisti in particolare modo.
I gesti sembrano essere il più delle volte meccanici e senza pathos, i dialoghi non banali, ma neppure coinvolgenti. La scena del delirio di Pietro, che alza il gomito in una taverna e scatena una rissa, ha ben poco di autentico. Come quando perde le staffe nello studio di casa sua, buttando all’aria carte e tavolino in un gesto che non sembra affatto né sincero né originale.
Il suo travaglio interiore lo ha portato a fare delle scelte sbagliate e ad abbracciare un destino che non è il suo. Ma anche la maniera in cui arriva a compiere questo passo così cruciale, è un po’ frettolosa e poco indagata in profondità.

Gli ultimi due episodi hanno il potenziale per ribaltare il giudizio su questa serie, che finora non ha convinto, malgrado qualche buono elemento di cui tenere conto.

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