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La risposta alla domanda che ci poniamo nel titolo di questo articolo appare estremamente semplice, oltre che banale e scontata, e più precisamente corrisponde a un solo, memorabile nome: Patrick Dempsey. In realtà, (anche se il pubblico, specialmente quello femminile, potrebbe dissentire) La verità sul caso Harry Quebert non è solo il compianto Dottor Stranamore che abbiamo conosciuto in Grey’s Anatomy.

La miniserie composta da 10 episodi e disponibile su Sky Atlantic dal 2019 è un crime drama diretto da Jean-Jacques Annaud, già regista dell’adattamento del romanzo “Il nome della rosa”, che si è occupato stavolta della trasposizione cinematografica del thriller di successo La verité sur l’affaire Harry Quebert di Joël Dicker, del 2012.

La verità sul caso Harry Quebert narra la storia dello scrittore pluripremiato Harry Quebert, accusato di aver ucciso la quindicenne Nola Kellergan, i cui resti sono stati rinvenuti nella sua proprietà insieme a una copia del suo primo bestseller. Convinto della sua innocenza, il suo ex allievo Marcus Goldman (Ben Schnetzer) decide di indagare privatamente per aiutarlo nel processo, ma pare ci sia qualcuno disposto a tutto pur di nascondere la verità.

La verità sul caso Harry Quebert

Tuttavia la trama così come le tempistiche attorno alle quali si sviluppa il racconto, imperniate sull’avvincente alternanza tra tempo zero della narrazione e flashback, sono piuttosto ingarbugliate, quindi procediamo per gradi: Marcus è anche lui un giovane autore che, dopo aver pubblicato il suo primo romanzo, rivelatosi uno strabiliante successo, si trova a dover affrontare il classico blocco dello scrittore. Si reca quindi a far visita al suo ex professore universitario e mentore, Harry Quebert, dal quale spera di trarre ispirazione per la sua nuova opera. Scopre invece che tutto il mondo di Harry sta crollando sotto il peso di un agghiacciante sospetto: l’uomo infatti vede sgretolarsi davanti agli occhi anni di acclamata carriera e riconoscimenti a causa del recente ritrovamento del cadavere di Nola, una minorenne con la quale più di trent’anni prima aveva avuto una relazione.

Quebert viene arrestato e sottoposto a un processo che potrebbe condannarlo per un crimine terribile. Ma il suo discepolo e amico è determinato a trovare il vero assassino di Nola, anche se questo comportasse sacrificare il tempo necessario per scrivere il suo nuovo capolavoro.

C’è di più oltre a Patrick Dempsey, dicevamo: l’intensa e a tratti struggente interpretazione dell’attore statunitense, che riesce a scrollarsi di dosso l’iconico ruolo del neurochirurgo sexy per buttarsi in un progetto profondamente diverso, è infatti arricchita innanzitutto dalla presenza della bellissima ed eterea Kristine Froseth, bravissima nel dare delicatamente corpo agli ingenui sentimenti della giovane Nola, così come ai suoi turbamenti e stati d’animo più oscuri e inquietanti. Gettando uno sguardo anche sugli aspetti tecnici, inoltre, ciò che più risalta all’occhio è una fotografia eloquente: il passato di Harry, felice insieme a Nola, viene reso grazie all’utilizzo di una saturazione su toni caldi, a cui si alterna il ricorso a colori freddi per rappresentare il più grigio e cupo presente. Un espediente raffinato e coinvolgente, perché induce il pubblico a capire ulteriormente quale momento della vita dei personaggi si stia attraversando.

Accanto ai diversi e sfaccettati caratteri dei personaggi, protagonisti indiscussi della serie sono i segreti: arcane ombre che tornano sempre a tormentare i protagonisti nel corso degli anni rendendoli prigionieri dei loro stessi misteri. Harry convive per decenni con il timore che il suo legame con l’adolescente Nola venga allo scoperto, e con esso una sconcertante verità che distruggerebbe la sua reputazione. La dolce Nola sembra in realtà non essere l’innocente e pura ragazzina che tutti pensano, e la coscienza del capitano della polizia Pratt continua a fare i conti con un atto spregevole commesso in passato.

Ma persino il personaggio più marginale e insospettabile si rivela essere in qualche modo connesso al misterioso omicidio e tenta di tenere nascosto un segreto inconfessabile: al punto che forse, se i segreti di ciascuno fossero stati svelati quando era il momento, Nola sarebbe ancora viva.

Altra costante della serie è l’amore: quello abitudinario e ormai affievolito dal trascorrere del tempo, tenuto vivo solo dalle convenzioni sociali. L’amore non corrisposto e doloroso, capace di resistere imperterrito al rifiuto, oppure l’affetto incondizionato verso un amico da sempre considerato una guida. Infine l’asse portante dell’intera vicenda: un sentimento incontenibile, capace di rendere folli. Tutta la serie ruota infatti intorno alla storia d’amore proibita tra l’adulto Harry e la giovane Nola, disposti a qualunque cosa pur di coronare il loro sogno: un sentimento travolgente e ineluttabile perennemente in bilico tra il desiderio di spontaneità e naturalezza e l’impossibilità di essere pienamente se stessi, a causa del senso di indecenza e scandalo che aleggia attorno alla possibilità di abbandonarsi a una passione che ha trafitto i loro cuori fin dal loro primo, romantico incontro.

La verità sul caso Harry Quebert

La verità sul caso Harry Quebert è una storia che rimarca il timore dell’opinione pubblica, le travagliate dinamiche che si innescano nell’intimità di relazioni lecite e non, i risvolti di abusi sottaciuti e, soprattutto, il confine estremamente labile tra realtà e finzione. Lo spettatore si ritrova a rincorrere gli indizi insieme a Marcus nel tentativo di portare finalmente alla luce la verità, ma ogni volta che crede di averla scovata, una nuova cruciale svolta distorce il quadro generale e obbliga a ricostruire le indagini dalle fondamenta.

Del resto, ognuno dei personaggi ha un movente per uccidere la povera Nola: la propria, personale versione dell’amore, che da sentimento nobile e spontaneo si tramuta in pretesto per macchiarsi di un crimine indicibile.

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