Vai al contenuto
Serie TV - Hall of Series » Uncategorized » Perché dovreste guardare La Fattoria Clarkson di Amazon Prime Video

Perché dovreste guardare La Fattoria Clarkson di Amazon Prime Video

A Chadlington, Chipping Norton, nel distretto di Cotswolds, esiste una fattoria che sembra estendersi a vista d’occhio. Il paesaggio è meraviglioso, il terreno ricco e, nonostante il clima variabile che spesso ostacola il raccolto, la tenuta è come sospesa in una bolla di perfetta serenità… almeno fino a quando il fattore che la gestisce non va in pensione e tutto ricade sotto la responsabilità del proprietario, un uomo che non ha idea di come si gestisca una proprietà agricola. Se pensate che si tratti di una favola morale, forse non siete poi troppo fuori strada: così inizia La fattoria Clarkson targata Amazon Prime Video.

Già rinnovato per una seconda stagione, il factual show ci porta a scoprire come ha fatto Jeremy Clarkson a lasciar andare il volante delle auto sportive per mettersi alla guida di un trattore. E oggi cerchiamo di dirvi perché secondo noi vale la pena di vederlo fino alla fine.

la fattoria Clarkson

Ciò che ha reso La fattoria Clarkson una fenomeno – almeno per quel che riguarda il pubblico britannico – è l’incredibile dicotomia tra il Jeremy Clarkson a cui tutti erano abituati e questa suoi nuovi panni di imprenditore agricolo commosso dinanzi a una distesa erbosa mal seminata (a causa della sua inesperienza, controbilanciata però da una gran voglia di imparare). 
Il giornalista è famoso per le sue rubriche su The Sun e The Sunday Times, ma soprattutto per il suo Top Gear e la conduzione di The Grand Tour insieme a Richard Hammond e James May, ma non solo. Il suo essere provocatorio e le sue opinioni sulla narrativa della sinistra britannica lo hanno reso un personaggio divisivo che si ama o si odia senza esclusione di colpi. Eppure se c’è un’operazione in cui La fattoria Clarkson riesce perfettamente è proprio quella di mostrarci l’evoluzione inattesa di un personaggio che non stravolge totalmente le sue caratteristiche, ma le ammorbidisce e le rende meno spigolose. 

La serie, composta da otto episodi da circa 50 minuti ciascuno, esplora la scoperta della vita agricola un passo alla volta: l’acquisto di un trattore, il piano di coltivazione, la pastorizia e alla fine il raccolto. La premessa, è evidente, non è particolarmente accattivante, ma la visione minuto per minuto non fa che chiarire la vera parabola nascosta dietro una docuserie all’apparenza meno sostanziosa di altre: La fattoria Clarkson ci mostra cosa succede quando prendi un personaggio ricco e famoso e lo metti alle prese con quegli aspetti della vita di cui non ha mai dovuto preoccuparsi. 

Guardare Jeremy Clarkson sbagliare l’acquisto di un trattore a causa di un suo capriccio circa il marchio o vederlo alle prese con i rimproveri di un fattore di 21 anni, Kaleb, che prova ad aiutarlo nella gestione della Diddly Squat è solo parte dell’attrattiva della serie. Filo conduttore che unisce gli episodi è la mancanza di esperienza e competenze di Clarkson che si vede perso nella sua stessa proprietà e prova a reinventare se stesso mentre l’ambiente circostante gli impartisce dure lezioni.

La fattoria Clarkson non è di certo l’unico programma in questo genere che esplora la vita agricola e contadina, ma è tra i primi ad affrontarne gli aspetti meno romantici. 

Nel corso degli otto episodi Clarkson si rende conto di quanto sia duro questo stile di vita che lui può permettersi di “testare” sotto l’occhio vigile delle telecamere di Amazon Prime Video senza particolari preoccupazioni riguardo alle perdite in termini di introiti grazie alla sua condizione di notorietà. La realizzazione tocca l’apice quando il giornalista deve arrendersi alla forza, spesso brutale, che Madre Natura impone alle cose: non sempre è possibile pagare per ottenere condizioni o risultati migliori. La gran parte delle volte non si può far altro che obbedire alle leggi dell’ambiente per poi ricominciare a sporcarsi le mani.

la fattoria Clarkson

“Ho imparato,” ammette Clarkson a un certo punto della sua avventura bucolica, “che questa vita ti spezza la schiena ed è complicata… per essere un fattore devi anche essere un bravo agronomo, un metereologo, un meccanico, un veterinario, un esperto di alberi. E che tutto questo ti porterà a soffrire d’insonnia.” E non solo. Uno degli aspetti più significativi e interessanti della serie riguarda gli ostacoli burocratici incontrati da Clarkson nel corso della realizzazione del suo piano di imprenditoria agricola. La scelta di mostrare in video le difficoltà nell’interpretazione e nell’attuazione delle regolamentazioni governative suggerisce un interessante spunto di riflessione: l’attività agricola, dopo la visione de La fattoria Clarkson, potrebbe sembrarvi molto diversa dalla tranquilla vita di campagna che appartiene all’immaginario comune.

È probabile che sia proprio questo cambio di prospettiva ad ammorbidire i toni del giornalista noto per il suo sonoro ed entusiastico “Wow!” alla fine della prima stagione. “Non vorrei tornare alla vita di prima,” confessa Clarkson, “guarda il colore dei campi… qui sono felice.”
Oltre a mostrarci un personaggio noto alle prese con le difficoltà pratiche di un lavoro duro e spossante e al divertimento nel vederlo spaesato e confuso sul da farsi, la troupe della serie sofferma il suo sguardo attento sulle sfide di chi lavora nella campagna inglese mentre l’inesperienza del suo protagonista ci fa strada. 

Così, più che una messa in scena tragicomica di Jeremy Clarkson nei panni dell’agricoltore, La fattoria Clarkson è una sorta di documentario sulla forza inarrestabile dei nuovi inizi. 

E per rispondere alla domanda “perché dovreste guardare la serie” basta una sola immagine: un uomo che ha un volto noto, ma che in mezzo ai campi diventa solo uno come tanti altri lavoratori, guarda la sua tenuta riflettendo su quanto sia sporco e gli facciano male le mani e la schiena. Non ha mai fatto niente di più estenuante e soddisfacente, dice. E prima di quel momento non si era mai reso conto di quanta consapevolezza gli mancasse in merito al lavoro altrui.

Scopri Hall of Series Plus, il nuovo sito gemello di Hall of Series in cui puoi trovare tanti contenuti premium a tema serie tv.