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Nell’antichità, autori e artisti si perdevano nelle rappresentazioni di fantastici loci amoeni, luoghi idealizzati e quasi sospesi nel tempo, parentesi di meraviglia e tranquillità. L’Arcadia moderna, terra lirica e palcoscenico della poesia bucolica, sembra essersi spostata dalla pagina allo schermo e pare coincidere col nostro Belpaese, come abbiamo visto ne La Casa di Carta (che recentemente ha registrato dei numeri impressionanti).
La serie spagnola non è l’unica ad aver portato un pezzetto d’Italia ai suoi spettatori: in più di un’occasione le nostre coste, le nostre campagne, le nostre città d’arte sono state teatro di momenti di passaggio nelle vite dei protagonisti. Tutte queste serie, però, sono accomunate da una visione condivisa dell’Italia, rappresentata quasi come l’ambientazione di un sogno, immersa in un’infinita golden age che strappa i suoi luoghi allo scorrere del tempo, sospendendoli in un mondo irreale.
Dagli scorci di vita quotidiana alle grandi e fulminee avventure, scopriamo insieme l’Italia magica del piccolo schermo.
1) La Casa di Carta

La serie spagnola targata Netflix approda in Italia nella terza parte, in un flashback che precede di cinque anni il colpo alla Zecca di Stato. Il Professore e Berlino si incontrano sotto gli inconfondibili colori del duomo e del campanile di Giotto a Firenze e successivamente ci viene regalato uno scorcio delle campagne toscane, in mezzo alle quali si trova il monastero che assisterà alla pianificazione della rapina (im)perfetta.
Se, da un lato, il silenzio e le pareti intrise di storia dell’antico monastero contribuiscono a dare alla narrazione un’aria senza tempo, dall’altro la scena più bella è probabilmente quella che si svolge a piazzale Michelangelo, quando la rivelazione della malattia di Berlino diventa un inno alla bellezza, all’arte. Inno che parte dal David di Michelangelo e che poi si sposta sul furto fino a estendersi all’Italia intera, emblema della bellezza eterna dell’arte.







