Vai al contenuto
Home » Il Signore Degli Anelli

La Classifica delle 5 migliori battaglie in assoluto nell’universo di Il Signore degli Anelli

Better Call Saul

Un abbonamento per scoprire che Serie Tv guardare

Con così tante piattaforme e poco tempo a disposizione, scegliere cosa vedere è diventato complicato. Noi vogliamo aiutarti ad andare a colpo sicuro.

Arriva Hall of Series Discover, il nostro nuovo servizio pensato per chi vuole scoprire le serie perfette i propri gusti, senza perdersi in infinite ricerche. Ogni settimana riceverai direttamente sulla tua email guide e storie che non troverai altrove:

  • ✓ Consigli di visione personalizzati e curati dalla nostra redazione (e non un altro algoritmo)
  • ✓ Articoli esclusivi su serie nascoste e poco conosciute in Italia
  • ✓ Pagelle e guide settimanali sulle serie tv attualmente in onda
  • ✓ Classifiche mensili sulle migliori serie tv e i migliori film del mese
  • ✓ Zero pubblicità su tutto il sito

Scopri di più Hall of Series Discover

L’universo di Il Signore degli Anelli, creato da J.R.R. Tolkien, è costellato di epici scontri tra le forze del bene e del male, dove il destino della Terra di Mezzo si gioca sul filo della spada. Tra le numerose battaglie descritte nei romanzi e raffigurate nelle trasposizioni cinematografiche, alcune spiccano per intensità narrativa, portata simbolica e impatto emotivo. Così, anche nella controparte cinematografica (qui alcune curiosità) e televisiva, le battaglie di Tolkien non sono meri esercizi bellici, ma momenti centrali della narrazione, dove si condensano valori come il sacrificio, la lealtà, il coraggio e la speranza. In esse, il destino non è mai scritto, e anche i più piccoli possono cambiare il corso della storia.

Abbiamo pensato a 5 battaglie, nello specifico, che ci sembrano le più memorabili del franchise di Il Signore degli Anelli. Voi cosa avreste aggiunto?

5) La Battaglia dell’Eregon

Credits: Prime Video

Alcune battaglie sono note per cambiare la storia più per la loro disfatta che per la loro vittoria. La Battaglia dell’Eregion, citata nel Silmarillion, ma raccontata per la prima volta con forza visiva nella serie tv The Rings of Power (in arrivo la terza stagione!), è una di queste. È la caduta di un regno, per mano di un nemico astutissimo che è riuscito a insinuarsi nel cuore dei suoi abitanti e avvelenarlo. L’Eregion viene descritto come un regno elfico prospero, fondato da Celebrimbor, nipote di Fëanor, famoso artigiano e custode di una conoscenza antica. Qui il più grande fabbro degli elfi sperimenta e ricerca una bellezza che sfidi il tempo. Eppure proprio questa ambizione diventa la crepa in cui si insinua Annatar – “Signore dei Doni” – che altri non è che Sauron in una delle sue forme ingannatrici.

Nei testi di Il Signore degli Anelli, la battaglia non viene descritta nei dettagli, ma il suo esito è chiaro.

L’Eregion cade sotto l’assalto delle forze di Sauron, Celebrimbor viene catturato e ucciso, e con lui finisce ogni possibilità di controllare gli Anelli. Solo l’intervento di Gil-galad, Elrond e i Nani di Khazad-dûm evita che la distruzione si estenda fino al Lindon e oltre.

In The Rings of Power (disponibile su Amazon), la tensione che precede lo scontro è forse più forte della battaglia stessa. Celebrimbor è affascinato da Sauron e da una visione di potere travestita da progresso, ignaro della rovina che sta per abbattersi sulla sua casa . Non è un’invasione militare che fa crollare il regno, ma un’infiltrazione. Quando l’inganno viene scoperto, è già troppo tardi. L’Eregion è impreparato, isolato, e la guerra arriva come la punizione biblica per una serie di scelte sbagliate.

La sconfitta degli elfi avviene però prima ancora che si consumi lo scontro sul campo. Quando Celebrimbor scambia l’ambizione per ispirazione e così facendo condanna non solo il suo popolo, ma tutta la Terra di Mezzo a un’era di oscurità (qui la nostra pagella della seconda stagione). È interessante notare che qui la battaglia non chiude un arco narrativo, ma ne apre uno nuovo. Dopo la caduta dell’ Eregion, Elrond fonderà Gran Burrone come nuovo rifugio per gli elfi. Gli Anelli elfici verranno nascosti e Sauron, ormai smascherato, inizierà la sua lunga ascesa fino a diventare la figura che conosciamo nei romanzi principali.

4) La Battaglia dell’Oscuro Cancello

Aragorn di fronte all'Oscuro cancello in Il signore degli anelli
Credits: Prime Video

Tra tutte le battaglie raccontate ne Il Signore degli Anelli, quella del Morannon – alle Porte Nere di Mordor – è forse la più singolare.

Nel romanzo, questa è l’ultima carta giocata dalle forze dell’Ovest. Dopo la caduta di Sauron a Minas Tirith e la distruzione dell’esercito di Saruman, Aragorn guida un manipolo di uomini verso il Cancello Nero di Mordor, consapevole che probabilmente andranno incontro alla morte. L’obiettivo è chiaro: creare un diversivo per tenere occupato l’Occhio di Sauron, guadagnando a Frodo e Sam il tempo necessario per raggiungere il Monte Fato e distruggere l’Unico Anello.

Tolkien costruisce la scena con grande sobrietà. L’armata dell’Ovest si muove come chi va incontro a un destino già scritto. Il morale è basso, i numeri sono schiaccianti, e la certezza della disfatta è ovunque. È uno dei momenti in cui il lettore avverte quanto la guerra, nel mondo di Tolkien, non sia mai gloriosa, ma sempre una forma di resistenza morale.

Una volta giunto al Cancello Nero, si apre un confronto quasi rituale. La bocca di Sauron – personaggio presente solo nella versione cinematografica estesa ma presente nel libro – offre condizioni di resa umilianti, portando come prova il mantello e la spada di Frodo. Gli uomini dell’Ovest rifiutano. A quel punto, le porte si spalancano, e un esercito smisurato, apparentemente invincibile, avanza.

Il film di Peter Jackson riprende questo momento con un tono più enfatico, senza tradirne lo spirito.

L’armata guidata da Aragorn, Gandalf, Éomer e Legolas si ritrova letteralmente circondata. Il regista, però, fa una scelta interessante. Invece di puntare il tutto sulla battaglia in sé, concentra l’attenzione sul momento prima dello scontro, quando Aragorn si gira verso i suoi compagni e pronuncia: “Non è questo il giorno.” Il resto è storia del cinema.

È qui che il tono cambia. Il combattimento inizia, ma è chiaro che si tratta di una copertura. Il vero scontro si consuma altrove, sul crinale del Monte Fato, dove Frodo è alle prese con l’ultima tentazione. E quando finalmente l’anello cade nel fuoco, l’intera macchina di guerra di Mordor crolla in pochi secondi. Le torri si sbriciolano, il Cancello Nero si apre e si sgretola, gli eserciti si dissolvono. Ciò che resta è un senso di sospensione. Nessuna vittoria eclatante, nessun trionfo sul campo. La battaglia del Morannon è forse la più “inutile” in termini strategici, ma la più necessaria sul piano narrativo.

Pagine: 1 2 3 4