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Ma qual è il segreto de Il Paradiso delle Signore?

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Correva l’anno 2015 quando, per la prima volta, andò in onda Il Paradiso delle Signore aprendo di fatto una nuova era nella storia della telenovela italiana. La svolta era già avvenuta anni prima con Beautiful, la serie forse più vista in tutto il mondo a partire dalla prima puntata il 23 marzo 1987. Ma qual è il segreto de Il Paradiso delle Signore? Cosa la rende così seguita negli anni e così dannatamente interessante? Assisteremo mai al declino delle soap italiane di questo tipo?

Si sa che in Italia piacciono le fiction che raccontano le eccellenze del passato, la bellezza e la moda. Insomma, tutto quello che può rappresentare i nostri usi e costumi. Non c’è pertanto da stupirsi se Il Paradiso delle Signore sia riuscito fin da subito ad aggiudicarsi un notevole pubblico di ogni età, perché oltre a farci sognare è in grado raccontare molteplici storie di vita e, soprattutto, del nostro paese. L’Italia raccontata è infatti quella degli anni ’60.

Attualmente visibile su RayPlay, è uno dei prodotti più visti degli ultimi tempi, e con già la settima stagione in corso. Alcune anticipazioni a proposito le abbiamo già e non vediamo l’ora di poterci di nuovo immergere nella sontuosa Villa Guarnieri, dove vive una delle famiglie più abbienti di Milano, Casa Amato, Milano stessa e senza ombra di dubbio non possiamo non volerci immergere nell’atmosfera del grande magazzino dove i sogni prendono vita diventando realtà.

Nella Milano degli anni Sessanta

I personaggi de Il Paradiso delle Signore (640X360)

Siamo nella Milano degli anni Sessanta, all’interno di un grande magazzino, uno di quelli belli e sontuosi dove abiti eleganti sfilano ogni giorno; a dar vita alla grande macchina lavorativa all’interno del negozio, chiamato volutamente il Paradiso, ci sono tanti giovani tra uomini e donne, talentosi e soprattutto volenterosi, pieni di sogni nel cassetto.

La fiction è vagamente ispirata al romanzo Al Paradiso delle Signore di Emile Zola, nonostante l’ambientazione sia senz’altro più realistica di quella di Zola perché, appunto, tra gli anni cinquanta e sessanta. In entrambe le opere, però, quello su cui si vuole portare l’attenzione sono i cambiamenti sociali e, ancor più nella fiction che nel romanzo, si vogliono raccontare delle storie di vita, storie del quotidiano: tra amori impossibili, sogni nel cassetto e quella voglia di mettersi in gioco e di non demordere, sempre con il sorriso e con ottimismo. In questo senso, la serie si pone anche in un’ottica più che positiva anche per le nuove generazioni, ed è una ventata d’aria fresca. Specialmente nel periodo che noi tutti siamo costretti a vivere.

Il Paradiso delle Signore è prima di tutto uno spaccato dell’Italia degli anni Sessanta, sono gli anni del boom economico e dell’emancipazione femminile, dove giovani uomini e donne potevano immergersi nella nuova epoca d’oro italiana; non immaginatevi però solo belle scarpe, boccoli e lustrini, perché gli anni sessanta sono gli anni della costruzione del muro di Berlino e delle lotte per l’indipendenza soprattutto dal famoso gruppo degli Hippy, con il loro motto “Fate l’amore non fate la guerra“.

Insomma, Il Paradiso delle Signore è soprattutto una soap che potremmo definire socialmente importante per via dei fatti storici che racconta e del modo in cui li racconta, uno dei motivi grazie al quale è così famosa.

Il Paradiso delle Signore vanta un cast eccezionale

Il Paradiso delle Signore
Una parte del cast de “Il Paradiso delle Signore”, tra cui l’attore Alessandro Tersigni (640×360)

Nonostante gli interpreti dei personaggi non siano gli stessi in tutte le stagioni, soltanto Alessandro Tersigni è rimasto lungo tutta la durata della fiction. Il cast de Il Paradiso delle Signore può vantare comunque attori giovani e brillanti, avviene questo ad esempio con Giusy Buscemi (ex Miss Italia) che interpreta la giovane e bellissima donna assunta al grande magazzino, invidiata da tutte e amata da tutti. Analogamente, il personaggio di Pietro Mori (interpretato da Giuseppe Zeno) rappresenta uno delle colonne portanti della fiction in quanto proprietario del magazzino, uomo misterioso e affascinante che fa innamorare tutte.

Il cast è quindi prevalentemente giovane: da Enrica Pintore, Clelia Calligaris, Silvia Mazzieri, Silvana Maffeis, Alice Torrani, Andreina Mandelli e tanti altri nuovi volti della televisione italiana; chi più chi meno concorre alla realizzazione di un prodotto completo e ben riuscito in grado di attirare, per la sua caratteristica di essere semplice, il più alto numero di spettatori.

La particolarità della fiction, motivo anche per il quale piace tanto, è la caratterizzazione psicologica, sociale ed economica dei personaggi. Ogni personaggio rappresenta un tipo di uomo o di donna, per tale motivo è facile idealizzarli, ambendo talvolta alle loro posizioni, ma nello stesso tempo a riflettersi in loro. Per fare un esempio, il personaggio interpretato da Alessandro Tersigni, Antonio Conte, rappresenta il classico uomo insoddisfatto della vita e infelice nel suo lavoro (è un consulente pubblicitario) che, per evadere da questa realtà che gli sta stretta, veste il ruolo di Don Giovanni.

Aria nostalgica tra desideri e lustrini

Tutti quelli che si sono imbattuti ne Il Paradiso delle Signore non possono non aver percepito un’aria magica. Non magica per qualcosa di fantastico, ma perché l’ambientazione che i produttori sono riusciti a ricreare oltre ad essere ricca di lustrini, scarpe alla moda, è caratterizzata da una buona dose di sano ottimismo, rara caratteristica ai nostri giorni.

Grazie anche alla possibilità illimitata di streaming su RayPlay, anche i giovanissimi possono tranquillamente imbattersi in questa fiction, dando libero sfogo alla propria fantasia e creatività immaginando un mondo in cui sognare era non solo possibile ma utile. Non era tutto un’utopia, ma realtà. Allo stesso modo le altre generazioni, tutti coloro che hanno vissuto tra gli anni Cinquanta e Sessanta, si rivedono nei personaggi, nella loro aria sognante quando tutto, o quasi, era possibile e si aveva la possibilità di sentirsi realizzati.