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Hunter x Hunter – Gli omaggi di Togashi a Dragon Ball

Hunter x Hunter è il prodotto dell’ingegno di Yoshihiro Togashi. Uno shonen come un altro, direte voi, ma racchiude una complessità come poche altre.

L’anime è tratto dall’omonimo manga creato nel 1998 da Yoshihiro Togashi, mangaka già conosciuto per Yu Yu Hakusho (Yu degli spiriti in Italia). La serie ha avuto una prima edizione nel 1999 con 62 episodi e 30 ulteriori episodi nel 2002. La serie reboot nel 2011 aggiunge all’originale altre due saghe. La storia è, molto in breve, il viaggio di un ragazzo di nome Gon che vuole ottenere la licenza di Hunter per trovare il padre. Incontrerà compagni, amici e sfide fino a raggiungere il suo obiettivo.

Togashi imposta la struttura del suo manga in modo maniacale e questo aspetto si rispecchia nel fedele anime. Il suo mondo ruota attorno agli Hunter, l’élite dei combattenti, gli individui più intelligenti e versatili del mondo, ed è curato in ogni dettaglio. I combattimenti e le prove che i protagonisti devono superare hanno sempre la componente di genialità e strategia che supera in importanza le capacità fisiche. I protagonisti non sono quasi mai i più forti, ma hanno successo perché elaborano insieme un modo per superare le prove.

La psicologia dei personaggi, dei protagonisti, dei villain, persino dei comprimari dei villain è qualcosa che raramente si è visto in un anime, con una profondità di ragionamento e motivazioni che porta a una trama imprevedibile. Lo spettatore è destabilizzato e non sa per chi parteggiare.

È facile riconoscere le opere che hanno influenzato l’autore, che i fan sanno essere incostante e distratto, spesso annoiato dal suo stesso lavoro. Che siano omaggi voluti o vere e proprie fonti d’ispirazione, possiamo riconoscere almeno due macro citazioni che collegano Hunter x Hunter al padre di tutti gli shonen: Dragon Ball! Caso o scelta vuole che le similitudini maggiori siano nel protagonista e nell’antagonista finale.

Il protagonista – Gon Freecss

Hunter x Hunter

Il protagonista è Gon Freecss e la sua storia è molto simile a quella di Goku. È un ragazzino bonario, spensierato e ingenuo. Di buon cuore, sempre pronto ad aiutare gli altri, è dedito al sacrificio e pronto a tutto per il suo obiettivo, esattamente come Goku (che ha anche i suoi momenti commoventi, potete leggerli qui).

Vissuto a contatto con la natura, inizia un viaggio per ritrovare suo padre, diventando più forte e raggiungendo il grado di Hunter. Incontrerà nemici e alleati (in difficoltà crescente) e la morte di un caro amico lo spingerà a una rabbia cieca e a un potere illimitato. Togashi inoltre disegna la tecnica più forte del suo protagonista con la posizione delle gambe e delle mani molto simile alla Kamehameha. Dalle mani si sprigiona una luce di energia che diventa più potente man mano che il protagonista sillaba il nome della tecnica. Per essere una coincidenza, è piuttosto marcata!

L’antagonista – Meruem

Hunter x Hunter

L’antagonista finale invece è Meruem, un ibrido a metà tra un uomo e un essere chiamato Formichimera. Piccolo, con i tratti che ricordano Freezer, condivide alcune delle maggiori caratteristiche con Cell. Disegnato con la coda puntuta, si nutre degli essere umani per accrescere la sua energia. Nato per essere il Re delle Formichimere è – dalle stesse parole di Togashi – L’Essere Perfetto”, in quanto il suo corpo è il risultato dell’assimilazione dell’energia degli esseri umani più forti e dotati.

Le similitudini accentuate in personaggi di spicco sembrano far pendere la bilancia più su un saccheggio della fonte. Senza togliere nulla a Dragon Ball, a cui si riconosce il merito di precursore, Hunter x Hunter si posiziona su un livello completamente diverso. Soprattutto sul piano dello sviluppo dei temi trattati: sacrificio, morte, determinazione, costanza, amore. È un peccato che nella versione italiana certi passaggi siano censurati (come in troppi altri casi, per esempio questi) perché l’anime evolve a tal punto da diventare un prodotto unico nel suo genere. Per questo è meglio non speculare troppo, ma riconoscere l’omaggio – così come ce ne sono tanti negli shonen moderni – di un allievo a un maestro del genere.

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