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How I Met Your Mother, la serie che tutti abbiamo nel cuore è unica nel suo genere per mille motivi. Non lo è solo per l’umorismo di Barney o per le pene d’amore di Ted: How I Met Your Mother non sarebbe stata la stessa se non avesse avuto un meraviglioso palcoscenico come ambientazione, cioè New York.

Ma la New York che i personaggi vivono e ci raccontano non è sempre uguale. Nonostante si ritrovino a fine serata sempre nello stesso pub, il MacLaren’s, la visione di questa città muta in base agli occhi del personaggio che la vive.

Ecco a voi New York secondo How I Met Your Mother: questo tour vi permetterà di vivere le sue sfumature secondo Marshall, Lily, Robin, Ted e il leggen… dario Barney. Perché, si sa, non c’è nulla di meglio della Grande Mela, tranne vivere nella Grande Mela.

1) Marshall, entusiasta e ingenuo

How I Met Your Mother

Iniziamo da Marshall, il bonaccione.

Marshall passeggia per le vie salutando i passanti, con il suo perenne sorriso buono e rassicurante. Come sappiamo, lui non è newyorkese di nascita, ma proviene dal Minnesota, lontano dai ritmi frenetici della Grande Mela. Prova una punta di nostalgia nei confronti della sua città natia, tant’è che una volta porta Robin in un pub per soli abitanti del Minnesota, con tanto di gesti goliardici e maglie dei Vikings. Marshall non ha la stessa disillusione cosmopolita dei newyorkesi, ed è questo che lo rende così cordiale (e a volte anche un po’ credulone) nei confronti del prossimo. Nel cuore di Marshall si conserva un ricordo unico di New York: nella 4×02 vediamo come il suo arrivo nella grande città è indissolubilmente legato ad un… hamburger.

Appena arrivato, il futuro giudice capita in un minuscolo ristorante che cucina l’hamburger a sua detta più buono di tutta la città. Anni dopo lui e gli altri iniziano la ricerca disperata di quel ristorante, e dopo vari tentativi lo trovano.

Prima di assaporarlo Ted lo avverte:

Marshall, tieni presente che che potrebbe deluderti. Il posto è cambiato, tu sei cambiato, New York è cambiata.

L’hamburger però è davvero il più buono, e Marshall ne è soddisfatto. Questo ricordo per lui è importante non perché legato al suo secondo amore più grande (il cibo) ma perché dare un morso a quell’hamburger gli ricorda il primo ”morso” che lui aveva dato, tanto tempo prima, alla Grande Mela.

Quel morso rappresenta i suoi primi momenti lì, quando con gli occhi di un ”campagnolo” del Minnesota tutto era ancora nuovo e una scoperta, quando ancora gli brillavano gli occhi camminando per le strade. Gli anni sono passati, tante cose sono cambiate e Marshall non conserva più quello sguardo sulla città: ma nel suo cuore New York rimarrà la città magica del primo morso all’hamburger più buono di tutti.

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