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Provateci voi, a essere amici di Ted Mosby. Provateci a voi a sopportare, soccombere, rimediare. Provateci voi a tornare alla realtà dopo ore passate a sentire dire che l’anima gemella prima o poi la conosceremo tutti. Provateci voi a raccontarvi il mondo per com’è davvero, anche quando lui impone la sua visione. Provateci voi ad aiutarvi da soli mentre Ted Mosby butta fuori dalla propria dimora la ragazza numero 25, mentre intanto cercate di raccontargli – almeno per una volta – cosa c’è che non va nella vostra vita. Provateci voi a trovare il modo e lo spazio di poter dire una parola che non venga fraintesa, corretta o utilizzata contro. Provateci voi a vedere Robin, Victoria, Stella una dopo l’altra nella stessa giornata per poi sentirvi dire che siete dei playboy, e che lui invece sta cercando l’amore. Provateci voi a sentirvi incoerenti di fronte all’incorenza, egoisti di fronte all’egoismo, menefreghisti di fronte al menefreghismo. Provateci voi a sentirvi ciò che non si siete davanti a chi invece lo è. Provateci voi a essere parte del gruppo di How I Met Your Mother, e a non inveire contro il suo protagonista.

I personaggi di How I Met Your Mother hanno tanti difetti, ma c’è una cosa che li rende sempre dei supereroi: sono riusciti a essere amici di Ted Mosby nonostante tutto

How I Met your Mother (640×360)

Ted Mosby non è una persona cattiva, e non è neanche una persona che farebbe consapevolemente male a un amico. Conosce la slealtà, la falsità. Riconosce quello che non si fa e quello che, invece, si può fare. Insomma, non è qualcuno a cui bisogna insegnare a stare al mondo. Però è qualcuno che dovrebbe imparare l’arte del silenzio, del rispetto, del limite. Ecco, sì: a Ted Mosby va insegnato a stare in silenzio. Questo è il punto. Fermarsi, contare fino a 10 e poi decretare se quanto vuole dire sia effettivamente necessario per chi lo ascolta o, appunto, rispettoso.

I suoi amici sanno chi hanno di fronte, hanno perfino imparato a gestirlo e a sopportarlo, operazione che per chi li guarda da fuori sembra praticamente assurda. Ci riescono perché credono alla sua buona fede, alla sua totale assenza di malizia. Ted è così, e non puoi farci nulla a riguardo. Questa è probabilmente la frase che più ripetono nella loro testa quando, di fronte ai loro problemi, Ted risponde con continuo e ripetuto Io, Io,Io. Non lo fa per ferire, lo fa perché non riesce a tacere e ad ascoltare. Lo fa perché vive in un suo mondo indipendente in cui ciò che vince è sempre il suo problema, in cui ogni cosa è comunque meno drammatica della sua. Egocentrico, certo, ma soprattutto troppo dipendente dall’ostinata volontà di vivere in un mondo in cui ogni cosa possa rassicurarlo a discapito anche degli amici che, di fronte a un loro momento ci cedimento, stanno in silenzio cercando tranquillizzare chi in quel momento non ha alcun problema importante.

E’ così che funziona la sua mente, la sua irrefrenabile voglia di cercare una parola capace di distoglierlo da quel timore che nel mondo non tutto accada per una ragione e che non siamo destinati davvero a qualcuno. Il suo comportamento ha spesso fatto intendere un suo lato di sé che cerca ordine nel disordine e che pretende che ogni cosa trovi il suo perché e la sua ragione. I suoi amici, succubi in un certo senso di questa sua condizione, hanno spesso dovuto lasciare che le cose agissero per far sì che lui potesse vivere quella sua speranza. Marshall, in questo senso, ha dovuto accettare di scrivere una relazione importante per la sua carriera durante una festa durata tre giorni, e questo solo perché Ted sperava che a un certo punto arrivasse Robin.

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Questo è il problema fondamentale nella vita di Ted Mosby e di chi ha a che fare con lui: vive di speranze che cerca di realizzare dimenticando il confine labile tra perseveranza e ossessione. Questo è ciò che lo porta a non ascoltare gli altri, e questo è ciò che lo porta a non conoscerli davvero in tutto e per tutto come loro fanno con lui.

Barney, probabilmente, si chiede ancora per quale ragione Ted passi per un romantico mentre lui per un playboy. Chiarimoci: Stinson è assolutamente soddisfatto della sua defizione, ma non capisce per quale ragione Ted debba guardarlo con la puzza sotto al naso per il numero di donne con cui è stato. Ted ha fatto la stessa cosa, ma millantando amore a prima vista un milione di volte. Barney no. Barney non ha mai fatto mistero delle sue intenzioni, e infatti nella sua vita contiamo giusto due relazioni serie. Quelle di Ted, invece, sono infinite, e l’amore in quel caso non era lontanamente presente. Il punto della situazione dunque qual è? La sua continua, e ostinata, incoerenza.

Essere amici di Ted Mosby potrebbe essere un’esperienza estremamente difficile, qualcosa da cui sarebbe meglio tenersi alla larga per non rischiare di vedersi come in realtà non si è. O peggio, per non cercare di vedere accentuati i nostri punti deboli. Con lui ogni cosa negativa finisce sotto al riflettore, e subito prende luce. Fa notare tutto quello che manca, e rema contro ogni cosa pur di cambiare le sorti impossibili di una storia. Per riuscire nel suo intento ci racconterebbe che niente è come lo vediamo noi, e che se vogliamo sopravvivere dobbiamo sperare di trovare l’anima gemella. Ma il mondo non è un appuntamento su Tinder, Ted. Il mondo è anche andare al bar per una birra e scoprire che chi amavi a morire è seduto su un divanetto con una persona che non sei tu. E per questo non c’è prospettiva che salvi, o ostinazione che tenga.

How I Met Your Mother: il notevole realismo delle figure femminili