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Heartbreak High: buona (anche) la seconda – La Recensione senza spoiler di uno dei migliori teen drama in circolazione

Dall’11 aprile 2024 è disponibile su Netflix la seconda stagione di Heartbreak High.

In un contesto mediale e audiovisivo affollato come quello attuale, le tante tendenze che si accavallano non sono sempre e necessariamente efficaci come ci si aspetterebbe. Infatti, l’incalzante trend del ritorno al passato ci ha spesso delusi più che appassionati. Negli ultimi anni, prequel, sequel, remake, spin-off, reboot, revival & co sono stati all’ultima moda delle produzioni audiovisive. Narrazioni a cui si è cercato di dare nuova linfa in nome di uno sfruttamento estremo di successo, audience, engagement e a seguire..

Nel grande calderone di universi narrativi estesi, sono pochi gli show per la televisione ad aver trovato la giusta quadra nella nuova direzione assunta (Better Call Saul su tutte, ma non solo). Dopo fallimenti inesorabili più o meno prevedibili e altri più sofferti (e quanto si è sofferto, per esempio, per How I Met Your Father), le aspettative si sono generalmente abbassate. Si potrebbe ipotizzare persino la nascita di un certo pregiudizio verso l’estensione narrativa. Eppure, fortunatamente, è bello stupirsi e ricredersi.

Infatti, tra i tanti remake, troviamo ancora titoli degni di particolare nota. Non solo il recente adattamento di Netflix del celebre romanzo e film One Day, la piattaforma ci ha anche regalato uno dei teen drama moderni più frizzanti degli ultimi anni: Heartbreak High.

L’Heartbreak High di Netflix non è altro che il reboot seriale e contemporaneo dell’omonima serie televisiva australiana andata in onda negli Anni Novanta. Il titolo originale, trasmesso tra il 1994 e il 1996, è stato un successo nazionale che ha raramente superato i confini oltreoceano. Eppure, grazie alla risonanza concessa da una piattaforma dalla visibilità amplificata come Netflix, l’adattamento attuale ha già raggiunto un’audience internazionale di non poco conto. Ed è un bene, perché Heartbreak High ha tutti i presupposti per essere uno dei teen drama moderni di punta per il portale, e non solo.

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La seconda stagione di Heartbreak High

Dopo una prima stagione che ha stabilito l’adolescenziale e frizzante premessa scolastica e drammatica, assieme ai personaggi solidamente caratterizzati, Heartbreak High è finalmente tornata con una seconda stagione. A tal proposito, il nuovo capitolo ha proprio avuto l’arduo compito di confermare lo stato della serie tv e determinarne il futuro. Dopo una stagione in grado di superare pienamente la prova del rinnovo, la produzione successiva doveva necessariamente abbattere le aspettative e rilanciare la sua storia. Difatti, il primo segmento è stato in grado di creare una comunità di appassionati che, seppur di numero ridotto rispetto ad altri fenomeni teen seriali, ha comunque atteso con trepidazione i risvolti dei protagonisti.

Ebbene, dallo scorso 11 aprile, l’attesa seconda stagione di Heartbreak High è stata finalmente resa disponibile su Netflix.

Otto episodi da cinquanta minuti circa l’uno, per una storia teen a tutti gli effetti che ci ha conquistati in un attimo. E’ proprio così che si fa un teen drama, ed è così che lo si rinnova per una prosecuzione del racconto. La forza della serie tv australiana sta tutta nella rosa di personaggi principali. Un gruppo di credibili adolescenti, colorati, imperfetti e incasinati. Ognuno con il proprio dramma, più o meno intenso, da sviscerare con la pratica. Come ci insegnano altri teen show con protagonisti antieroici (come Non Ho Mai…, scritta nel modo più insolito possibile), gli adolescenti sono tutt’altro che puri, candidi e riflessivi. I protagonisti di Heartbreak High imparano sbagliando, ed è sbagliando che scoprono un mondo adulto e ostile.

Quello dei teen show è un genere che si articola da diversi decenni e che, proprio per questo, si caratterizza per un’offerta molto ampia. Eppure, nel tempo, ci sono diverse caratteri che ne hanno storicamente dettato i canoni. La rappresentazione della realtà degli studenti e degli adolescenti segue dei dettami che, seppur con le esagerazioni del caso, pone spesso la lente di ingrandimento su problematiche e situazioni comuni. Anche il più piccolo dei problemi diventa abnorme quando si è adolescenti e, nonostante ci si senta spesso soli, non lo si è mai. E, soprattutto, ci sono sempre dei riti di passaggio comuni a ogni generazione.

Nel caso di Heartbreak High, i giovani protagonisti sono accompagnati dallo scudo e dall’incudine del sesso.

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La seconda stagione di Heartbreak High

I rapporti amicali, sentimentali e sessuali sono tutt’altro che semplici. Soprattutto in una scuola in cui regnano le gerarchie e tutti non pensano ad altro che a farlo. Questo è quanto meno quello che è raccontato prevalentemente nella trama della prima stagione, ironica, eccentrica e grottesca nel modo di narrare i giovani, i tabù e le prime esperienze ritualisticamente. Ed è per questo che spesso, il primo capitolo, ci ha ricordato proprio la celebre Sex Education, in un certo senso una vera pioniera nel ridefinire il linguaggio teen televisivo. Forte dell’associazione, Heartbreak High ha finalmente trovato una sua identità ancor più caratteristica con la nuova produzione.

La seconda stagione parte proprio con il ritrovato rapporto tra Harper e Amarie, per poi aprire a tutte le dinamiche che interessano i vari protagonisti del teen drama corale. Infatti, nella seconda produzione, ancor più che nella prima, la serie tv fa un passo indietro, per osservare da lontano l’intero quadro della Hartley High, la peggiore scuola di Sydney.

Con l’inizio del nuovo semestre, il liceo è gettato nel pieno caos dalle elezioni del nuovo rappresentante di istituto. In questo caso, la campagna elettorale non è altro che il veicolo che apre al dibattito, storico e contemporaneo, che frappone maschi e femmine. Spesso riassunta nella serie come patriarcato vs. politicamente corretto, la faida è l’occasione per esplorare le vulnerabilità di entrambi i fronti che, soltanto ibridandosi e comunicando tra loro, possono raggiungere un sè completo e consapevole. E, per la rappresentazione delle due fazioni, il cast è al completo proprio come nella prima stagione: una vera goduria rivedere i protagonisti sullo schermo a distanza di quasi due anni!

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La seconda stagione di Heartbreak High

Con le vecchi questioni in sospeso, un nuovo, terribile, insegnante di ginnastica, un anonimo bullo a tormentare la povera Amarie e un affascinante nuovo arrivato, la Hartley High è allo sbaraglio.

Un caos colorato, vibrante e tenero, proprio come i ricordi più assurdi e nostalgici di un periodo tanto folle e bizzarro. Eppure, il mondo degli adulti è sempre pronto a irrompere anche nella bolla di Heartbreak High, portando ancora una volta alcuni dei tratti più amari della vita esterna alla scuola. Ne sono un esempi le storyline di Harper o Cash, che si sommano alle traiettorie più adolescenziali di personaggi iconici come la dolce Quinn, il turbato Malakai, l’eccentrico Darren o la determinata Sasha. Con il filo conduttore delle peripezie di Amarie, inguaribile e irresistibile antieroina, le feste, le litigate, le limonate e le lezioni degli studenti e delle studentesse della Hartley High sono intrattenimento puro.

Durante la seconda stagione, la serie tv ha finalmente trovato una direzione che speriamo continui a proseguire in futuro. Perchè Heartbreak High ha uno stile tutto suo e un modo di raccontare la varietà del mondo adolescenziale che non si trova facilmente negli attuali show di genere teen. Con la recente conclusione di alcuni titoli di punta, la serie tv australiana sembra essere la perfetta colonna portante del genere, per Netflix e non solo. Grazie a un cast di personaggi eterogeneo e a cui è impossibile non affezionarsi, il teen drama è fatto per far parlare di sè, avendo già consolidato la forte fanbase che non si è lasciata scappare una banda di adolescenti incasinata, controversa e entusiasmante come quella della Hartley High.

Vale sicuramente la pena recuperare la serie tv, soprattutto a fronte di una seconda stagione promossa a pieni voti tanto quanto la prima.