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Hacks, o come combattere la vecchiaia col sorriso

Hacks non è mai arrivata in Italia, eppure dovrebbe. Leggera, attuale e con al centro un messaggio incredibilmente importante: chi ha detto che a “dominare” debbano essere sempre le nuove generazioni?

Di questo si tratta, generazioni diverse e un ambito lavorativo che se prima era stato costruito a pennello sulla siluette di una donna ormai matura, adesso, secondo il giudizio di altri, inizia a starle stretto. E se la soluzione più ovvia potrebbe essere quella di riadattare questo vestito, per coloro che stanno dietro lo spettacolo della leggendaria comica Deborah Vance la soluzione è invece cercare qualcuno a cui stia meglio addosso.

La trama di Hacks

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La serie, targata HBO, è la storia di Deborah Vance, una veterana della televisione da cabaret che ora vive a Las Vegas. Le vicende della donna la vedono all’alba dei suoi quasi 100 spettacoli all’anno al casinò Palmetto e non solo, instancabile si presta anche a pubblicità ed eventi per il quale viene pagata. Insomma, una donna dalle mille qualità, ma il problema è che il pubblico che la adora si è ristretto nettamente, fatto ormai di pochi fan che la sostengono e la adorano da sempre. Deborah, però, dietro quella facciata di perfezione nasconde la verità, una vita fatta di trucco, parrucco, animali domestici e solitudine.

Tutto cambia quando a sconvolgere quella ormai piatta quotidianità arriva Ava, una scrittrice di commedie di 25 anni emarginata e molto particolare. Quando Deborah rischia di perdere la sua residenza e la carriera di scrittrice di Ava è al capolinea (dopo una battuta troppo pesante sulla presunta pedofilia di un senatore), il loro manager condiviso (Paul W. Downs) decide di creare un team per aiutare Deborah a risalire la fossa che si era ormai scavata. Punteggiata da battibecchi e conflitti generazionali, l’animosità di Deborah e Ava si addolcisce in una crescente amicizia, poiché entrambe finiscono con il rendersi conto che il divario tra donne di generazioni diverse non è così ampio (e tragico) come pensano.

L’unione fa la forza?

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Inutile dire che il rapporto tra le due inizialmente è un disastro totale. Inoltre, ricorda molto una caratterizzazione dei personaggi che solitamente è maschile: il vecchio saggio piantagrane che odia i giovani e non ha bisogno di nessuno, e il giovane che semplicemente considera vecchio e arretrato l’altro. La location in cui si svolgono i fatti fa da contorno a una relazione e una storia che proprio per il luogo in cui si svolge solitamente ha al centro delle vicende personaggi maschili.

In questa serie la declinazione è al femminile e permette di cogliere alcune sfumature molto interessanti dei due personaggi, utili a modo loro.

Nuove e vecchie generazioni in Hacks

In Hacks, come avrete ben capito, a sfidarsi sono proprio due generazioni diverse. Ma chi vince in questa sfida? Nessuna delle due.

Entrambe le donne hanno le loro motivazioni. Pensiamo ad esempio a quando Ava accusa Deborah di essere una a cui tutto è concesso, una donna ormai incapace di avere rapporti e empatizzare con qualcuno che non ha la sua stessa vita fatta di agi. Deborah da parte sua, però, spiega alla giovane che la realtà non è proprio quella che traspare e che al contrario di lotte nella sua vita ne ha dovute affrontare tante.

Dalla continua e dura salita che l’ha portata a ottenere la sua posizione, al continuo essere in discussione (la serie effettivamente comincia proprio da questo punto), fino alla fatica che fa la donna per lottare per ciò che ha guadagnato in un mondo tipicamente maschile. Il tutto senza calcare troppo il discorso, senza perbenismi e senza essere mai stucchevole, ma con una sfumatura che solo una comedy scritta bene può far trasparire. Insomma, il messaggio emerge e non può essere più chiaro di così, lode agli sceneggiatori e colpa a chi ancora non ha deciso che questa serie debba arrivare in tutti i paesi il prima possibile. Deborah infine non ci gira intorno e senza mezzi termini spiega alla giovane che per fare comicità in un luogo come Las Vegas bisogna lottare, fare gavetta e faticare perché nessuno le ha mai regalato niente.

Dopo lo scontro le due donne collaborano

Dopo un inizio difficile, come dicevamo, finalmente le due donne imparano ad accettare la presenza l’una dell’altra. Ciò che molti hanno apprezzato nella serie è il suo svolgersi in maniera piacevolmente lenta, non lineare ma soprattutto credibile. Hacks segue infatti l’evoluzione della loro relazione senza correre, da un riluttante incarico di lavoro odiato da entrambe a un’amicizia nascente e alla fine anche commovente (specie se pensiamo che è una serie comedy).

Hacks ci presenta due teste calde, spigolose, ognuna certa del suo talento e delle sue idee, incapaci di coesistere e confrontarsi. Il percorso seriale ci mostra quanto Ava abbia imparato dalla donna, che di fatto ha già vissuto buona parte di una vita e imparato tante cose; dall’altra possiamo vedere quanto Deborah ha bisogno di Ava per liberarsi di parte dell’atteggiamento da diva che ha maturato nel corso degli anni e ammettere finalmente che una nuova prospettiva non significa necessariamente la distruzione di tutto ciò che ha creato, ma una sorta di aggiornamento e redenzione.

Insomma, Hacks ci regala molte risate nel corso delle puntate, ma il suo vero punto di forza è la verità e il realismo che traspare, un messaggio che viene veicolato in modo eccellente da una serie che ha già ricevuto tanti premi.