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Sandor Clegane, ossia il Mastino, è uno dei personaggi di Game of Thrones che fin troppe volte ci siamo trovati a sottovalutare. Fin dal principio l’abbiamo visto fare parte di quel nutrito gruppo di personaggi che orbitano intorno a quelli che senza sbagliarci troppo potremmo definire i protagonisti di Game of Thrones, sebbene in questa Serie il concetto di “protagonista” sia parecchio ambiguo.

Prima di proseguire nella lettura sappiate che dovete essere in pari con la Settima Stagione di Game of Thrones.

Il Mastino

Ci parla davvero di lui in prima istanza Lord Baelish, quando durante il torneo del Primo Cavaliere racconta a Sansa il grande pettegolezzo della famiglia Clagane. E ora, dopo la bellezza di sette anni e sette stagioni, abbiamo compreso che la sua strada in un qualche modo è sempre stata segnata da un elemento fondamentale: il fuoco.

Come sappiamo, il fuoco è un simbolo essenziale in Game of Thrones, fin dal titolo dell’opera originale, A Song of Ice and Fire, e quando pensiamo al fuoco non possiamo fare a meno di pensare a due cose: i Targaryen e i seguaci di R’Hllor.

Non vi preoccupate, non ho alcuna intenzione di collegare anche il povero Mastino alla famiglia Targaryen, (sarebbe effettivamente troppo), ma dopo l’ultimo episodio non possiamo fare a meno di connetterlo alla figura del dio rosso.

Il Mastino

In principio il suo amorevole fratello decise di dimostrargli tutto il proprio affetto schiacciandogli il volto tra i carboni ardenti (le vostre liti tra fratelli non sembrano più così drammatiche eh?), e io continuo fermamente a credere che debba essere il Mastino l’unico in grado di uccidere il proprio mostruoso fratellone. A ogni modo, noi l’abbiamo conosciuto soltanto molto tempo dopo, e ci è sembrato più una bestia che un essere umano, una sorta di orso invincibile, un mastino per essere più esatti, che non aveva paura di nulla perché nulla poteva effettivamente fargli del male, tranne il fuoco.

E questa paura ha condizionato tutta la sua esistenza, a partire dalla sua fuga da Approdo del Re, che l’ha immesso sulla sua strada, che l’ha portato da Arya e poi dalla Fratellanza.

Qui inizia il suo percorso, di cui francamente ancora adesso continuiamo a non capire il senso.

Sansa doveva andarsene con lui, ma all’epoca era ancora troppo superficiale e infantile per prendere una decisione del genere (anche se bisogna dire che nel libro la loro storyline ci dà molta più soddisfazione, o quasi), ma un’altra sorella sarà più propensa a cogliere il frutto.

Il Mastino

L’incontro tra Arya e il Mastino è fondamentale per la vita di entrambi i personaggi.

Sandor infatti fa parte di quei maestri che hanno reso Arya la grande vendicatrice che stiamo vedendo delinearsi sullo schermo di questa settima stagione di Game of Thrones. Il Mastino era nella lista di Arya, aveva ucciso Myca e doveva essere punito per questo.

Tuttavia le cose cambiano.

Arya cresce con lui, impara da lui e all’improvviso, senza neanche saperlo, lo elimina dalla sua lista nera. Per qualche ragione il Mastino si merita l’assoluzione e il suo percorso può continuare. Sì, ma come?

Come diavolo si è salvato da quelle ferite mortali? Cosa è successo dopo il duello con Brienne? Anche noi avremmo voluto che Arya ponesse fine a quelle sue sofferenze, e vederla andarsene abbandonandolo ci ha fatto dubitare per la prima volta del buon cuore della piccola Stark. Ma poi la sesta stagione ci fa un regalo inaspettato prima della sigla. Perché? Come?

Il Mastino

Per un anno siamo stati fermamente convinti che non avremmo mai più rivisto il suo personaggio, e poi eccolo comparire in una comunità di hippy religiosi. Una comunità che viene minacciata da dei credenti di quel dio del fuoco di cui abbiamo già sentito tanto parlare.

Il Mastino, sopravvissuto per un qualche miracolo alla morte, vuole ormai la pace, la serenità. Una parte di lui non ci crede, mentre l’altra non può fare a meno di sperarci. Ma poi tutto se ne va in fumo. Ancora una volta.

Alla ricerca degli incauti che si sono messi sul suo cammino, si ritroverà per la seconda volta sulla stessa strada della Fratellanza Senza Vessilli e soprattutto di Beric Dondarrion e Thoros di Myr.

Sandor Clegane non crede in niente. Crede in se stesso, nella vita e nella morte, e in un buon boccale di birra e qualche coscia di pollo quando è possibile, ma in nient’altro.

Il Mastino

Tuttavia le cose stanno cambiando, e come ho preannunciato in questo articolo, questa è la stagione delle risposte, e anche il destino del Mastino ha bisogno di qualche delucidazione.

Perché nel primo episodio della settima stagione il Mastino riesce a vedere la barriera tra le fiamme? Perché R’Hllor l’ha voluto lì, in quella casa, ancora una volta, e perché gli ha permesso di leggere tra le fiamme l’arrivo dei morti nel Continente Occidentale?

Sandor Clegane è un guerriero sconfitto dalla vita stessa che per lui non ha avuto alcuna pietà fin dal principio. Si è sempre trovato nel posto sbagliato nel momento sbagliato, e ha dovuto sviluppare un’armatura davvero molto resistente per difendersi dalla vita. Il suo sguardo cinico verso il mondo non è stato mai altro che realista, e l’esperienza l’ha reso quell’uomo bestiale che siamo ormai abituati a conoscere, ma è proprio in quella bestialità che si nasconde l’animo buono di uno dei personaggi più affascinanti di tutto Game of Thrones.

Il Mastino continua a stupirci ogni volta che compare sullo schermo, e ogni volta un pezzetto in più di lui si svela raccontandoci una storia ben diversa da quella che ci eravamo immaginati.

Il Mastino

Possibile dunque che tutta la sua strada sia stata decisa fin dal principio? Possibile che davvero il fuoco l’abbia sempre guidato e lo volesse proprio lì, al fianco di Beric Dondarrion e Thoros di Myr pronto a combattere la grande battaglia?

Niente in Game of Thrones accade per caso, ed è fin troppo paradossale che proprio lui si ritrovi al seguito di quegli adoratori del fuoco.

Con il Mastino non è stato amore a prima vista: ci è voluto tempo, ma anche noi, come Arya, l’abbiamo tolto dalla nostra lista, ci siamo affezionati e abbiamo imparato a cogliere cosa si nasconde dietro a quell’armatura di aggressività e grugniti, ma il futuro è ancora oscuro e pieno di terrori.

Tra i tanti dubbi che ci sono rimasti balugina un’ormai consolidata unica certezza: Sandor Clegane è un pezzo fondamentale nella battaglia tra i vivi e i morti e il suo percorso è soltanto al principio.

Il Mastino

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