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Game of Thrones 5×03 – E’ tutta questione d’identità?

La settimana scorsa ci siamo lasciati con una bella riflessione sulle identità acquisite o perdute dei personaggi. Con questo terzo episodio possiamo senza dubbio continuare il discorso.

La prima scena ci presenta immagini molto suggestive. Fissiamo dei volti in pietra all’interno di un tempio semioscuro e infine scorgiamo Arya Stark che sta spazzando per terra. Ci troviamo, finalmente, all’interno della casa del nero e del bianco che si conferma essere un luogo misterioso. La ragazzina mostra un po’ di impazienza verso il servizio che sta svolgendo ma l’amico Jaquen H’gar le dice semplicemente “Valar Dohaeris”, tutti gli uomini devono servire. Lei è molto curiosa e insiste nel fare domande, anche quando non le viene data alcuna risposta. Nel corso dell’episodio capisce che dovrà mettere da parte tutto ciò che appartiene ad Arya Stark e va quindi a disfarsi dei suoi averi. Nel momento in cui  però deve gettare via la sua piccola spada, Ago, si commuove. Era dai tempi delle Nozze Rosse che non la vedevamo così emotiva. Nei libri c’è un bel passo dove la giovane Stark pensa a tutte le persone e a tutti i luoghi che quell’oggetto rappresentano per lei, ed è il motivo per cui la vediamo piangere anche nella serie e per cui decide, alla fine, di nasconderlo. Non può liberarsene tanto facilmente.

 

Come previsto, ecco le prime nozze della stagione! Tommen Baratheon prende in moglie Margaery Tyrell e questa volta sembra passare tutto liscio. Non ci viene mostrata neanche la cerimonia per intero o la festa, anzi, il giovane re si da subito da fare per consumare il matrimonio. Bye, bye, innocenza di Tommen! Di certo la nuova regina sembra essere molto più contenta di quanto lo fosse stata con Joffrey e non ha paura di ammetterlo. Ormai è in una posizione di potere e (già dalla scorsa stagione) ha una forte influenza sul ragazzo, il quale vuole, anche se in buona fede, allontanare sua madre Cersei. Quest’ultima reagisce con inaspettata calma, anche quando va a parlare con Margaery stessa che risponde con sorrisi falsi e battute che nascondono qualche offesa. È  una sfida silenziosa in atto già da tempo e sento che non finirà bene.

Più tardi, difatti, Cersei andrà a parlare con un uomo, un buon samaritano chiamato dal popolo “Alto Passero” che ha un gruppo di seguaci che condanna i peccatori e agisce contro di loro. Anche se si tratta di importanti personalità come l’Alto Septon. Cersei sembra disposta a fraternizzare con questo gruppo di persone. Che stia tramando qualcosa proprio contro Margaery?

Passiamo a Grande Inverno. Era da molto tempo che non vedevamo la dimora degli Stark, ora completamente conquistata dalla casata Bolton, che la sta ricostruendo. Fa certamente rabbrividire vedere questo luogo nelle mani di alcuni tra i più spregevoli personaggi della serie e come se non bastasse, veniamo a scoprire che lord Baelish sta portando Sansa Stark proprio lì, dopo aver combinato il matrimonio della ragazza con il figlio di Roose Bolton, Ramsey.

Sansa ha il buon senso di arrabbiarsi e di rifiutare la proposta e Ditocorto le dice che se non vuole possono andare via, ma ribatte con un’argomentazione molto forte: se lei vuole vendicare la sua famiglia non può fare sempre la pedina, deve smetterla di scappare. È naturale pensare che l’uomo abbia un piano e Sansa deve fidarsi di lui ancora una volta.

 

Nel frattempo, Brienne e Pod sono sempre all’inseguimento della Stark e capiscono dove lord Baelish la sta portando. Questa settimana abbiamo avuto un approfondimento delle dinamiche tra questi due personaggi e dopo essersi raccontati a vicenda come sono diventati l’una cavaliere e l’altro uno scudiero, sembra proprio che l’amicizia stia diventando più sincera.

 

Alla Barriera Stannis mostra insistenza e per la terza volta propone a Jon Snow di unirsi a lui, ma il ragazzo è fermo nella sua decisione. Quest’ultimo si trova, però, in una situazione non proprio facile. È stato proclamato Lord Comandante in modo legale ma una buona parte dei confratelli non sembra essere contenta della cosa. Viene contraddetto da uno di loro, lord Janos, che dopo aver fatto le sue scuse viene comunque condannato e decapitato pubblicamente da Jon stesso. Stannis resta colpito e compiaciuto da tale gesto, ma cosa pensano gli altri Guardiani della Notte?

 

L’episodio termina con Varys e Tyrion, il quale riesce a convincere l’amico ad uscire fuori dalla carrozza dove stanno viaggiando. Sono arrivati a Volantis e si confondono tra la folla di mercanti, schiavi e persone comuni. Obbiettivo: ovviamente un bordello! Dopo aver bevuto e conversato con una prostituta Tyrion si allontana per urinare e lì viene legato e rapito da una nostra vecchia conoscenza: Ser Jorah Mormont, che la scorsa stagione era stato bandito da Daenerys. L’uomo dice a Tyrion “Ti porterò dalla regina”. Ma a quale regina si sta riferendo? A Cersei Lannister oppure proprio a Daenerys a cui è ovviamente sempre stato legato e che considera la leggittima sovrana di Westeros?

 

Sto iniziando a pensare seriamente che uno dei temi di quest’anno in Game of Thrones sia davvero quello dell’identità. Anche in questo episodio la sua presenza è forte a partire proprio dal momento iniziale in cui ci sono i volti diversi delle varie divinità di Westeros, come se fossero un’indicazione visiva di ciò di cui stiamo parlando.

Ed ecco Arya Stark buttare via se stessa e cosa diventerà resta un mistero.

Tommen Baratheon ha un ruolo diverso e determinante rispetto ai libri, in cui resta, fino alla fine, un bambino amante dei gatti la cui virtù è proprio l’innocenza, in tutti i sensi. Nella serie è più attivo e decisamente più grande, ma questo lo rende però anche pedina. Da lettrice sono rimasta perplessa da questa scelta. Tommen era essenzialmente un bambino mentre adesso (il recast è ovviamente giustificato) sembra quasi più uomo di suo fratello maggiore Joffrey, morto non molto tempo fa nella linea temporale della storia. Una scelta curiosa che non condivido in pieno. Vedremo se snaturare questo personaggio porterà a risvolti interessanti o meno.

Sansa Stark, che doveva nascondere la sua identità, adesso invece si ritrova a doverla far diventare il suo punto di forza ed è emozionante quando le viene detto “Bentornata a casa lady Stark. Il nord non dimentica”. Momento di orgoglio per i simpatizzanti della casata. La scelta di far sposare Sansa e Ramsey Bolton è un colpo di scena che porterà alcune storyline a cambiare inevitabilmente. Nei libri, infatti, Ramsey sposa una ‘falsa’ Arya Stark per avere diritto di governare sul Nord. In questo caso potrà farlo ufficialmente e legalmente, a meno che non sia prevista un’imminente tragedia, come da tradizione per Game of Thrones.

Brienne e Pod ricordano le persone che sono state, compresi i loro fallimenti e i loro sbagli, probabilmente motivo per cui, alla fine, iniziano a comprendersi. La donna è un cavaliere ed è stata al servizio di tante persone. Prima o poi dovrà fare i conti con questo e decidere effettivamente da quale parte stare. Una cosa però è certa. Vuole vendicare la morte di Renly, uccidendo chi crede responsabile, ossia Stannis. I due personaggi non sono poi così lontani, ora.

Jon Snow viene messo a dura prova, e chissà se eseguendo la condanna a morte di lord Janos inizierà ad essere rispettato dal gruppo di confratelli che non lo desidera e soprattutto se lui stesso inizierà a vedersi adatto per il ruolo di lord Comandante.

Infine, seppure in Tyrion sembri essere tornata un po’ di ironia, la crisi d’identità non è passata e la prudenza di Varys non è mai troppa. A Il Folletto basta poco, infatti, per essere riconosciuto anche in una città caotica come Volantis.

Questo terzo episodio abbandona la scia introduttiva che aveva caratterizzato i due precedenti e finalmente riusciamo a scorgere le linee guida delle varie storyline. Non possiamo fare altro che scegliere per chi fare il tifo, come ogni anno, e sperare di non rimanere troppo delusi!

(Un saluto agli amici di Game of Thrones ITALIA!)