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Futurama era avanti di vent’anni vent’anni fa: perché il suo ritorno non sarà un pigro revival

ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su Futurama.

Nonostante siano passati più di vent’anni dal suo debutto (28 marzo 1999), Futurama ha ancora oggi un posto speciale nel cuore degli spettatori. Originale, innovativa e brillante, la sitcom animata di Matt Groening e David X. Cohen non ha infatti mai perso il suo mordente nel corso degli anni, tanto che ancora oggi il suo linguaggio risulta incredibilmente moderno e attuale. Dunque, non c’è da stupirsi se l’annuncio del revival sia stato accolto con grande entusiasmo dal pubblico. Dopo essere sopravvissuta a un’infinità di cancellazioni, la serie tornerà con 20 nuovi episodi, ordinati da Hulu e disponibili su Disney+ a partire dal 2023.

Insieme a Groening e Cohen, anche la maggior parte del cast originale tornerà a lavorare sulla nuova stagione: Billy West (Fry, il Professor Farnsworth, Zoidberg, Zapp Brannigan), Katey Sagal (Leela), Lauren Tom (Amy Wong), Maurice LaMarche (Kif Kroker) Phil LaMarr (Hermes Conrad), Tress MacNeille (Mamma). E dopo aver raggiunto un accordo con la produzione, anche John DiMaggio (l’iconico doppiatore di Bender) ha confermato la sua presenza (qui vi avevamo parlato del perché all’inizio non volesse tornare). Le aspettative per questo ritorno sono dunque alle stelle, e gli stessi autori hanno dichiarato di non vedere l’ora di raccontare le nuove avventure di Fry e l’equipaggio della Planet Express:

“È un vero onore annunciare il trionfale ritorno di Futurama ancora una volta, prima di essere di nuovo cancellati bruscamente” (Matt Groening)

“Sono entusiasta di avere un’altra possibilità di pensare al futuro… o a qualcos’altro di diverso dal presente” (David X. Cohen)

Anche Craig Erwich, presidente dei contenuti originali di Hulu, si è espresso sul revival di Futurama, sottolineando quanto la serie abbia contribuito a tracciare la strada per il successo dell’animazione per adulti.

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E noi di Hall of Series non potremmo essere più d’accordo. Futurama ha saputo infatti intrecciare fantascienza, comicità, emozioni e satira politica e sociale in modo assolutamente geniale. Ed è proprio grazie a questo ottimo connubio se lo show ha continuato a prosperare nonostante gli ostacoli incontrati, trasformandosi continuamente senza però mai perdere la sua essenza più profonda. E soprattutto dimostrando di essere un prodotto davvero unico, che merita di essere rivisitato ancora una volta. Ma facciamo un passo indietro e ripercorriamo la storia di questa iconica serie per capire perché il suo ritorno non sarà il solito revival.

Tutto ha avuto inizio con Phil J. Fry, un fattorino sfigato che, dopo essere finito accidentalmente (o forse no?) in una capsula per l’ibernazione, si risveglierà nell’anno 3000. Catapultato in un mondo completamente diverso da quello che conosceva, Fry inizierà una nuova vita insieme allo stravagante equipaggio della Planet Express, un’agenzia di consegne intergalattiche gestita dal folle Professor Farnsworth. Si tratta di una premessa che, nella sua semplicità, si è rivelata estremamente efficace: anche se il trope fantascientifico usato non è di certo uno dei più innovativi, il modo in cui viene intessuto nella narrazione è perfetto. E questo perché il tutto passa attraverso gli occhi di un protagonista iconico, la cui ingenuità e stupidità ci hanno regalato innumerevoli risate.

Spassosa e coinvolgente, Futurama è dunque un grande prodotto d’intrattenimento, ma anche incredibilmente intelligente.

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Molte delle gag dello show si basano infatti su nozioni e teorie scientifiche, affiancate a numerose citazioni tratte dal mondo letterario, cinematografico e televisivo. Ma il successo dello show non sta solo nei brillanti riferimenti alla cultura pop e non. La sardonica Futurama si è infatti distinta grazie a una narrazione che ha saputo parlarci della nostra realtà, diventando così uno specchio dei nostri tempi: il futuro che ci viene mostrato non è che una versione esasperata e grottesca del passato in cui ha vissuto Fry, così come del presente vissuto dagli spettatori. Attraverso uno sguardo critico, satirico e politicamente scorretto lo show ha dunque esaminato la società materialista e retorica degli Stati Uniti, dando prova di saper spingere sia alla risata che alla riflessione.

La serie ha poi meditato più volte su diversi aspetti dell’umanità: gli errori, le paranoie, gli squilibri sociali, le dinamiche di potere. Tutti elementi che l’hanno resa incredibilmente attuale, non solo negli anni in cui andava in onda ma anche oggi. Ed è per questo che amiamo ancora così tanto il selvaggio e meraviglioso universo creato dal duo Groening/Cohen. Uno palcoscenico assurdo in cui ogni risvolto è possibile: teste di vip che si fanno immergere in bocce piene di liquido per sopravvivere, cabine suicidio, manipolazioni di massa, robot che diventano star del cinema, fattorini idioti che cambiano la storia diventando nonni di se stessi.

È in questo contesto così stravagante che hanno preso vita le storie dei personaggi.

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Una gruppo di disadattati che, nonostante le differenze e le incomprensioni, troveranno il proprio posto nell’universo proprio grazie ai legami costruiti nel corso delle stagioni. Colleghi, amici, amanti e nemici. I protagonisti di Futurama sono stati tutto questo, oltre che figure fondamentali per il successo dello show. Le loro avventure insieme, così come il loro percorso individuale, ci hanno infatti regalato alcuni dei momenti più memorabili dell’animazione seriale. E grazie a una caratterizzazione forte e ben delineata, ognuno di loro è diventato iconico: Bender e la sua scorrettezza, il Dr. Zoidberg e la sua incompetenza, Leela e la sua combattività, il Professor Farnsworth e la sua follia.

Ma per quanto ognuno di loro abbia avuto i suoi momenti di gloria nello show, colui che ha lasciato più il segno è Fry, un protagonista che ci ha conquistato perché meravigliosamente mediocre. Pigro, sciatto, imbelle e ambiziosamente stupido, Fry rappresenta quella parte di noi che respingiamo ma che fa comunque parte di noi. Non è infatti un eroe dalle grandi gesta: è un uomo come un altro che cerca di sopravvivere come può, anche se questo significa mettersi continuamente in imbarazzo. Ma è per questo che vogliamo bene a Fry: ingenuo, entusiasta e imperfetto, il ragazzo ci rispecchia, che lo vogliamo o meno. Perché d’altronde, a tutti noi è capitato di vivere situazioni imbarazzanti, di essere presi in giro a nostra insaputa, o di esserci mostrati meno brillanti di quanto avremmo voluto essere.

Tuttavia, pur essendo definito in gran parte dalla sua stupidità, Fry è anche uno dei personaggi più positivi di Futurama.

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Lo vediamo nella sua amicizia con Bender, nel tenero amore provato per Leela. Così come nel coraggio dimostrato in diverse occasioni, ben oltre le sue possibilità ma proprio per questo lodevole. Inoltre, il merito di Fry sta anche anche nel suo punto di vista che, il più delle volte, coincide con quello dello spettatore. Come il fattorino, anche noi veniamo scaraventati nel vibrante mondo del XXXI secolo che, nonostante la sua eccentricità, è credibile perché consistente. Lo show si basa infatti su una mitologia distintiva e articolata, raccontata attraverso storyline orizzontali che hanno contribuito a dare una dimensione più armonica all’universo narrativo.

Il passato di Fry, le origini di Leela, le avventure di Zapp Brannigan. Il rapporto Amy/Kiff e Professore/Mamma, i numerosi tentativi di Mordicchio di salvare l’universo, e più generalmente le creature che sono tornate più volte nel corso delle stagioni (le amazzoni di Amazzonia, i cervelli giganti che rimbambiscono l’umanità, il Robo-Diavolo, Lrrr e Ndnd). Tutte figure che, in un modo o nell’altro, hanno affrontato un’evoluzione che non è mai stata resettata, rispettando così una continuity che ha dato un senso di progressione alla storia.

Grazie a questa coerenza, Futurama è diventata una serie capace di essere apprezzata in ogni periodo.

Futurama

Difatti, mentre I Simpson ha sfruttato spesso gag basate sulla cultura pop del momento (e che oggi potrebbero non essere comprese da tutti), Futurama ha optato per un approccio diverso. Le battute e le dinamiche che troviamo nello show si contestualizzano infatti all’interno della sua ambientazione futuristica, oppure fanno riferimento a nozioni scientifiche che rimangono sempre valide. Dunque, nonostante ci siano diversi richiami a figure e prodotti degli anni ’80/’90, non è prettamente necessario avere una conoscenza del mondo esterno per comprendere e apprezzare lo show.

Ed è così che la serie è riuscita a non invecchiare mai. L’universo narrativo è infatti completo e congruente, oltre che più maturo e profondo rispetto a quello della sorella. Se infatti mettiamo da parte gli elementi comici, satirici e sci-fi, scopriremo che la vera forza dello show sta nel suo cuore. Nella sua capacità di mostrarci l’anima dei suoi personaggi, protagonisti di momenti incredibilmente commoventi e drammatici. La fedeltà di Seymour, l’amore di Yancy, l’incontro fra Leela e i suoi genitori. E che dire delle vette romantiche raggiunte dalla storia d’amore tra Fry e Leela? Grazie a una scrittura esperta e un’intima comprensione dell’animo umano, Futurama ha saputo toccare le corde più profonde del nostro cuore, ricordandoci quanto anche l’animazione possa offrire uno storytelling di prima classe.

 Così come un’intelligente lettura di temi universali.

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Di realtà che non perdono mai attualità perché parte della storia umana. Stiamo parlando di libero arbitrio, di diversità e divino. Ma anche di cambiamenti climatici e pandemie, del potere dei social network, della transizione di genere e dell’inclusività. Futurama ha riflettuto su tutto questo nel corso delle stagioni, affrontando questioni importanti con sensibilità e intelligenza invidiabili, senza però rinunciare alla sua comicità. Una risorsa che ha sempre saputo sfruttare a suo vantaggio, virando spesso verso il grottesco ma mai verso il pregiudizio.

Nonostante ci siano diverse freddure su donne, omosessuali ed etnie diverse, lo show ci ha mostrato sin da subito quanto queste fossero irricevibili. Ed è così che abbiamo assistito a una sorta di parodia del pregiudizio piuttosto che delle minoranze prese in causa. Da questo punto di vista, Futurama si è rivelata come una serie molto più progressista rispetto al suo tempo. Un prodotto che, schivando i meccanisti dell’industria dell’intrattenimento, è riuscita a trovare una comicità sì scorretta, ma comunque godibile e priva di stigmatizzazioni.

Non c’è dunque da stupirsi se Futurama sia tornata alla ribalta dopo ogni battuta d’arresto.

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Nonostante le cancellazioni, lo show ha sempre continuato a trovare storie originali per i suoi personaggi, a tracciare un percorso che ci ha saputo appassionare con gag geniali, momenti commoventi e riflessioni profonde. Dall’identità davvero unica, Futurama è un autentico gioiellino dell’animazione per adulti che, anche dopo vent’anni, ha ancora tanto da dirci. Il suo ritorno non sarà infatti un pigro revival che punterà solo a cercare l’effetto nostalgia sui personaggi e sulle situazioni vissute in passato. Sarà un nuovo capitolo che ci racconterà qualcosa di solido e concreto. Un trionfale ritorno che ci catapulterà in un’ambientazione familiare che, grazie alla dinamicità dei suoi protagonisti, siamo sicuri riuscirà a stupirci per l’ennesima volta.

È vero, ancora non sappiamo cosa abbia in serbo per noi questa ottava stagione. Sono passati diversi anni, e il mondo è cambiato enormemente da quando Futurama ci ha salutato con il perfetto finale di “Nel Frattempo“. Ma le emozioni che questo show ci ha regalato sono ancora incredibilmente vivide. E come Fry e Leela, non vediamo l’ora di fare ancora un altro giro e rivivere una bellissima avventura insieme all’equipaggio della Planet Express

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