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7 curiosità su Fleabag, il singolare capolavoro di Phoebe Waller-Bridge

Phoebe Waller Bridge è riuscita a concentrare in Fleabag le qualità più alte della sua arte. Non si tratta soltanto di una commedia, ma di qualcosa di più complesso e profondo davanti al quale ogni nostra resistenza spettatoriale inevitabilmente svanisce. Una donna, in tutte le sue differenti e discutibili sfumature: è lei la protagonista indiscussa dello spettacolo. L’autrice britannica non ammette alcun filtro o edulcorazione: i suoi toni sono espressamente realistici, ma proprio per questo ci coinvolgono più di qualsiasi altra storia. Siamo certi che la Waller-Bridge avrà davanti un futuro brillante se saprà conservare la sua capacità di scrivere con sagacia, coraggio e quel pizzico di cinismo che se ne infischia di strizzare l’occhio al politicamente corretto. Fleabag è la storia della vita di una giovane donna che affronta se stessa e si pone costantemente in relazione con un mondo a cui non sa adattarsi e da cui ha ricevuto non poche batoste. Eppure Fleabag non cambia mai e non scende a compromessi. Abbiamo raccolto 7 curiosità sulla serie capolavoro di Phoebe Waller Bridge, per farvi venir voglia di guardarlo nel caso non l’abbiate ancora fatto (o per trovare il tempo per rewatch da nostalgia)!

Ecco 7 curiosità su Fleabag, storia di una donna comune tremendamente realistica:

1) La complicità di Phoebe Waller Bridge e Olivia Colman

Olivia Colman è una delle stelle indiscusse del cast di Fleabag. La sua fama si è consolidata in tutto il mondo grazie ai numerosi progetti televisivi e cinematografici a cui ha preso parte, tra cui il ruolo di protagonista in The Crown. In vesti completamente diverse, la Colman si è fatta ammirare anche nella serie britannica accanto alla Waller-Bridge nei panni della sua matrigna, interpretando il ruolo di una donna cinica e, a tratti, perfida.
I dialoghi ironici e pungenti tra le due sono fra i più apprezzabili momenti di tutta la serie. In realtà, c’è un motivo per cui questa coppia artistica funziona così bene sul set. Pare che Phoebe Waller-Bridge, mentre era impegnata a scrivere la sceneggiatura dello show e in particolar modo questo personaggio, avesse in mente proprio lei per interpretare questo ruolo. Avendo immaginato questa donna con il volto della nota attrice inglese, l’autrice è riuscita a garantirle estrema efficacia in scena e a farne uno dei personaggi più detestabili e, al tempo stesso, affascinanti di tutta la storia.

2) Perchè proprio “Fleabag”

Fleabag

Spesso, c’è un motivo dietro la scelta di un titolo o di un nome di un personaggio, quindi perché proprio Fleabag? Il suo significato è “sacco di pulci” perciò è facile intuire che non sia un vezzeggiativo carino con cui rivolgersi a qualcuno. In realtà, dai racconti e dalle interviste dell’autrice, pare che questo nomignolo le sia stato dato dalla sua famiglia. Nessuno lo avrebbe mai detto!

3) Una scelta d’autore

Pare che Phoebe Waller-Bridge abbia compiuto una scelta ben precisa anche nella parte grafica per garantire una sensazione più cinematografica, durante la visione della serie. A differenza di molte commedie televisive, lo spettacolo è stato presentato in proporzioni 2,35:1 rispetto al tradizionale 16:9. Questo per rendere l’atmosfera della serie più esclusiva e permettere ad un prodotto inizialmente destinato al palcoscenico teatrale di mantenere comunque la sua originalità e distinguersi dalla concorrenza.

4) Easter-egg firmato Fleabag

Fleabag

Inserire easter eggs nelle serie televisive o nelle pellicole cinematografiche è una pratica comune ormai. Alcuni vengono utilizzati per aprire la strada a future storie e continuazioni, altri invece sono un omaggio a membri del cast o importanti collaboratori della troupe. Gary Dollner è stato caporedattore per entrambe le stagioni di Fleabag e per ringraziarlo di tutto il lavoro svolto, Waller-Bridge hanno creato un tributo per lui nelle ultime sequenze dello show. Infatti, nella scena della fermata dell’autobus, vediamo un display digitale indicare Dollner Avenue come fermata successiva.

5) Un’amicizia di lunga data

Il rapporto tra Fleabag e sua sorella Claire è difficile da descrivere in poche parole ma, senza ombra di dubbio, è uno dei perni fondamentali della serie. In realtà, abbiamo scoperto che la Waller-Bridge e la Clifford hanno frequentato la stessa scuola di recitazione durante la loro adolescenza. Hanno anche condiviso lo stesso autobus per andare in classe ed è qui che è nata la loro amicizia. Proprio mentre erano a scuola, Sian Clifford si unì a Phoebe Waller-Bridge in una scena da lei scritta e che, in seguito, sarebbe diventata parte di Fleabag. Una fortunatissima coincidenza che ha permesso a questo duo di regalarci grandi emozioni, con due diverse interpretazioni ma ugualmente impeccabili!

6) Un remake sfortunato

Fleabag

Fleabag è uno show dal successo internazionale e qualcuno ha pensato bene di eguagliare (non riuscendoci) questo risultato. Infatti, lo show è stato rifatto per la televisione francese da Jeanne Herry. Intitolato Mouche (in francese “fly”, l’insetto), è andato in onda nel 2019. Si tratta di un remake ambientato a Parigi con Camille Cottin nelle vesti della protagonista. Il soprannome sembra essere l’unica più grande differenza ma i primi sei episodi sono stati ricreati in maniera quasi maniacale, fotogramma per fotogramma. Ci sono ambientazioni parigine ma il tono della storia è rimasto tale. Nonostante le grandi potenzialità del cast francese, sortire lo stesso effetto di pubblico è stato pressoché impossibile. Gli spettatori hanno ormai sancito che la versione britannica è impareggiabile!

7) Uno show nato da una scommessa

Fleabag

A quanto pare, Fleabag è nato da una scommessa. Dai racconti, è emerso che l’idea dello show sia stata il risultato di una scommessa fatta nei confronti della Waller-Bridge. Una sua amica, Deborah Frances-White, la sfidò a creare uno sketch per il London Storytelling Festival, un evento di stand-up in cui ad ognuno degli artisti spettano solo dieci minuti. Waller-Bridge decise, perciò, di parlare senza freni di argomenti particolarmente “scomodi” come la morte, il sesso e i sensi di colpa. Fu così che nacque un capolavoro originale e senza eguali come Fleabag!

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