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Cosa non ha funzionato nella seconda stagione di Firefly Lane?

Da grande amante e sostenitrice della prima stagione, devo ammettere che sono rimasta particolarmente delusa dalla seconda. Firefly Lane, presente su Netflix, era quella serie che aveva saputo coinvolgermi grazie alla sua meravigliosa storia d’amicizia e al suo modo patinato e opacizzato di rappresentare i malinconici anni ’70.

Tuttavia, nella seconda stagione ho proprio sentito che quella magia che mi aveva tenuta incollata allo schermo con gli occhi adoranti a cuoricino è svanita, lasciando lo spazio non solo alla noia, ma alla rabbia verso i creatori per aver voluto allungare il brodo in maniera spropositata, di fatto rovinandola.

Tutto troppo fake in Firefly Lane 2

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Kate e Tully (640×360)

Se pensavo di aver visto il peggiore utilizzo di parrucche in American Hustle, dopo aver visto la prima stagione di Firefly Lane sapevo già che si sarebbero contesi il primato. Al termine della seconda stagione però posso dire con estrema certezza che il vincitore sia la serie tv delle due amiche Kate (Sarah Chalke) e Tully (Katherine Heigl). Consapevole che siano necessarie per lo sviluppo del personaggio, sia in fatto di età che di adattamento ai nuovi archi temporali in cui si svolge la storia, le parrucche sono a dir poco terrificanti e spesso hanno distolto il mio sguardo già annoiato dalle vicende per soffermarmi su di esse.

Per non parlare poi dell’eccessiva patinatura di tutte le scene. La stessa tecnica è stata spesso utilizzata anche da This is Us, quando dovendo mostrare gli stessi personaggi molto giovani (Jack e Rebecca), utilizzava questa sorta di patina per addolcirne i lineamenti e farli sembrare più giovani. Firefly Lane esaspera l’utilizzo di questa tecnica (soprattutto nella seconda stagione), rovinando non solo la fotografia ma rendendo l’immagine anche piuttosto fastidiosa e artificiosa (un sacco di riprese soft-focus e CGI).

I salti temporali lasciamoli a This is Us

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Johnny e Kate (640×360)

Esistono serie tv costruite interamente sulla particolarità dei flashback e dei flashforward, pensiamo ad esempio a This is Us (se sei appassionato qui trovi tante curiosità) e di come sia stata capace di fare un ottimo lavoro in questo senso.

Firefly Lane ci prova e nella prima stagione ne esce quasi vincitrice, purtroppo questo non succede nella seconda stagione. L’alternarsi continuo di scene in cui le amiche rompono l’amicizia a quelle in cui sono ancora felicemente insieme, non ci permette minimamente di avvertire il dolore della loro rottura. Non riusciamo a vivere nessuna emozione fino in fondo.

Ma questo non è il problema principale, i salti temporali a un certo punto non solo distraggono ma ci confondono, io personalmente avrò mischiato nella mia testa un sacco di archi temporali.

La seconda stagione di Firefly Lane era proprio necessaria?

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Nuvola (640×360)

Sì la era. Sicuramente a causa di tutte le vicende che sono state lasciate aperte nella prima stagione era necessario dare loro un po’ di spazio.

Il problema principale, a parer mio, è che questo intreccio delle tre fasi del loro percorso di vita a un certo punto ha esaurito tutto ciò che aveva da dire. Inoltre, molte sequenze monotone e ripetitive l’hanno resa lenta e noiosa, portando avanti una serie che poteva e doveva fermarsi prima.

Il problema sorge nel momento in cui, non solo molte puntate e scene sono state superflue, ma che ci siano ancora nuovi episodi in arrivo.

Il difetto è nella sua costruzione

le due amiche (640×360)

Nonostante io non l’abbia apprezzata particolarmente, motivo che non mi impedirà comunque di guardare la terza, trovo che l’dea alla base meriti.

Le scene mostrate nel passato sarebbero davvero interessanti se non fosse per il loro essere eccessivamente artificiose. Pensiamo a serie come Stranger Things, volutamente esasperate ma nitide, che non vogliono in nessun modo eguagliare in maniera esatta la realtà ma essere solo visivamente accattivanti, pensiamo a quanto ha effettivamente funzionato.

In Firefly Lane la suspension of disbelief si va inevitabilmente a perdere e questo ci rende incapaci non solo di immedesimarci fino in fondo ma anche di affezionarci alla storia. Inoltre, la serie Netflix si ostina ad inserire troppe tragedie ed eventi nella storia, tra cui abbandono di minori, violenza sessuale, molestie sessuali, insurrezione politica, rapina a mano armata, AIDS e tanto altro. Purtroppo però ad ogni sviluppo, inclusa l’aggiunta di un cane di famiglia, viene data un’importanza spropositata, e questo non crea delle priorità di empatizzazione nella nostra testa.

Firefly Lane non ha solo difetti

Katherine Heigl e Sarah Chalke (640×360)

Come dicevo, questa serie la si guarda comunque, nonostante i suoi tanti difetti. Questo è dovuto un po’ al suo sottotono di soap che ci coinvolge per la sua assurdità, un po’ perché nonostante tutto le attrici sono molto brave.

Pur non essendo un’amante di Katherine Heigl, la trovo davvero perfetta nel suo ruolo di Tully, espressiva al punto giusto e molto simile al suo personaggio (sempre tenendo conto dei racconti che aleggiano sulla sua personalità).

Allo stesso modo, anche Sarah Chalke se la cava abbastanza bene, pur non essendo all’altezza della collega. Inoltre, come anticipavo, l’idea alla base della serie era molto buona, e la prima stagione è stata davvero ottima, tuttavia, confrontandola anche con l’uscita della recente ultima stagione di Dead to Me (presente su Netflix) la differenza di qualità è assolutamente abissale.