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La classifica dei 5 migliori film di Aldo, Giovanni e Giacomo

Le gesta artistiche del trio comico milanese hanno segnato almeno tre generazioni. Se anche voi continuate a sfoggiare ancora il repertorio di battute di Tel chi el telùn – uno spettacolo teatrale sensazionale di Aldo, Giovanni e Giacomo del 1999, con la regia di Arturo Brachetti – e di Mai dire Gol, siete nel posto giusto. Oggi, infatti, usciremo per un istante dall’ambito seriale per compiere un’impresa impossibile: stilare la Top 5 dei migliori film di Aldo, Giovanni e Giacomo. Sul podio potremmo non essere tutti d’accordo, ma sulla Top 3 non possono esserci dubbi. Gli anni Novanta sono stati il decennio d’oro del trio milanese. Eppure, con tutto l’amore che proviamo per quei tre mattacchioni, non tutte le loro ciambelle sono uscite col buco. Mentre in televisione e a teatro hanno collezionato un trionfo dopo l’altro – ricordiamo con le lacrime agli occhi anche Il Circo di Paolo Rossi e I corti di Aldo, Giovanni & Giacomo – non tutti i loro 10 film (come sceneggiatori) sono riusciti a toccarci l’animo come fanno ancora le prime commedie. La leggenda di Al, John e Jack, Il cosmo sul comò e La banda dei Babbi Natale sono dei film piacevoli, ma con Fuga da Reuma Park e Il ricco, il povero e il maggiordomo abbiamo temuto di aver perso per sempre la loro loro tipica verve comica annaffiata di malinconia. Se sentite nostalgia delle opere cinematografiche del trio, la buona notizia è che potete ripescarle in ogni momento. La maggioranza dei loro film, infatti, è presente nei cataloghi delle più note piattaforme di streaming, come Prime Video, Disney+ o Netflix (qui trovate, invece, 10 grandissimi film italiani da guardare gratuitamente su RaiPlay). È stata dura. Decretare il podio è stata un’operazione straziante, ma siamo certi che queste perle comiche siano i 5 migliori film di Aldo, Giovanni e Giacomo.

Che lo scontro abbia inizio: ecco la Top 5 dei migliori film di Aldo, Giovanni e Giacomo.

5. Odio l’estate (2020)

Odio l'estate

Gli ultimi film del trio comico, come abbiamo accennato, hanno perduto di molto quella brillantezza propria dei primi. Eppure, con Odio l’estate sono riusciti a riesumare quel fantasma malinconico e bonario del debutto. Almeno per un momento. Il grande ritorno di Aldo, Giovanni e Giacomo non ha disatteso le aspettative. Uscito nel 2020, a un mese dallo scoppio in Italia della pandemia di COVID-19, il decimo film del trio comico è diretto ancora una volta da Massimo Venier ed è arricchito dalle musiche di Brunori Sas. La sinossi ricorda quella dei primi film e per certi aspetti anche lo sviluppo della trama. Siamo di nuovo a Milano. Aldo Baglio, Giovanni Storti e Giacomo Poretti sono tre padri di famiglia e, di nuovo, ognuno possiede una propria personalità apparentemente inconciliabile con le altre. Questa è sempre stata, e sempre sarà, la forza del trio. Aldo è il fannullone. Ha sposato Carmen – interpretata da una divertentissima Maria Di Biase – con la quale ha tre figli, di cui il più grande, Salvo (Davide Calgaro), è un ladruncolo. Giovanni è – ovviamente – il pignolo e l’ultra critico. È l’intransigente proprietario dello Storti & figli, un negozio di accessori per calzature. Ha sposato Paola, Carlotta Natoli: un altro volto noto della tv. Infine c’è Giacomo. Il saggio, colui che riesce a conciliare l’acqua con l’olio. Fa il dentista ed è sposato con Barbara, Lucia Mascino (Bang Bang Baby), la quale ha avuto un figlio dal primo matrimonio, Ludovico.

Tre famiglie diverse, insomma, che non hanno nulla in comune e che nemmeno si conoscono. Fino a quando un’agenzia di viaggi, per errore, non affitterà ai tre nuclei la stessa casa per le vacanze, in una bellissima Puglia. Una premessa semplice, non poi così diversa dalle altre, che in qualche modo ha riacceso quel fuoco comico che pareva essersi spento. Odio l’estate ha tutto il sapore dell’estate. È spassoso, fresco e brioso. Certo, non raggiunge i livelli dei primi film. A volte cade nel cliché e in qualche gag riciclata. Ma riesce comunque a farci ridere, alternando la leggerezza spensierata alla malinconia, il goliardismo ai momenti più commuoventi. La mossa più intelligente del trio, e di Venier, è stata sicuramente l’aver dato il giusto spazio ai membri più giovani, che hanno arricchito la storia con molti tratti di modernità. Dopo la delusione di Fuga da Reuma Park del 2016 non avevamo più molte speranze. Eppure con Odio l’estate, per un momento, il trio sembra essere tornato.

4. Tu la conosci Claudia? (2004)

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Il quinto film del trio comico è il primo la cui regia è firmata dal solo Massimo Venier. Ed è anche il primo film di cui il trio si è occupato solo della sceneggiatura. Il soggetto, infatti, è firmato da Valerio Bariletti, Walter Fontana (noto essere la penna dietro numerosi sketch di Mai dire Gol) e Venier. Grande ritorno nel cast di Paola Cortellesi, la Claudia del titolo, nonché moglie di Giovanni, con il quale è in crisi. Claudia, però, inizia a frequentare Giacomo, di cui ha rubato la cartella al proprio psicanalista. Infine c’è Aldo, un tassista innamorato di Claudia, ma un’omonima: da qui l’immancabile malinteso. Grande successo anche al botteghino (che ha incassato nelle prime 8 settimane di programmazione 16,9 milioni di euro). La pellicola, purtroppo, inaugura un periodo di declino comico del trio. La trama è ricalcata sulle dinamiche che abbiamo illustrato in Odio l’estate. Cioè ripropone una variazione sul tema delle prime commedie. C’è l’insoddisfazione, il desiderio di restare degli eterni Peter Pan; la sensazione di stare in procinto di spegnersi e la voglia di riaccendere vecchi entusiasmi. Tuttavia è da qui che inizia a svanire la magia. Quella miscela umoristica e malinconica capace di farci piangere e ridere allo stesso tempo.

Eppure il film funziona. Offre una nuova prospettiva sul tema del viaggio, quello inaugurato da Tre uomini e una gamba. Torna Milano. Torna il tema dell’incapacità di crescere. La composizione di Tu la conosci Claudia?, dunque, è la stessa che ci ha fatto innamorare del trio. Si ride e si piange, si sorride e ci si guarda dentro. Si tratta comunque di una commedia senza data di scadenza. Possiamo vedere il film innumerevoli volte perché, in fondo, racconta le incertezze e quei sentimenti universali che, in qualche modo, abbiamo sperimentato tutti quanti. Colpi di scena, atmosfere romantiche e malinconiche, battute che rimandano a Tel chi el telùn e tante risate dolceamare. Tu la conosci Claudia? non poteva mancare nella Top 5 dei migliori film di Aldo Giovanni e Giacomo, malgrado non sia il loro miglior film. Abbiamo voluto assegnarle comunque il quarto posto perché, seppure in dosi minori, riesce ancora a farci respirare quella leggerezza propria delle prime commedie del trio, che poi tanto leggera non era. Quell‘ironia bonaria e semplice che maschera delle riflessioni più profonde sui cortocircuiti sociali, le ripercussioni della vita moderna, l’alienazione e l’incapacità di capire davvero come essere felici.

La Top 3 dei migliori film di Aldo, Giovanni e Giacomo!

3. Tre uomini e una gamba (1997)

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Questa immagine può davvero parlare. Quante volte abbiamo citato (e continueremo a citare) quella battuta: “Ma scultore che cosa? Guarda che il mio falegname con trenta mila lire la fa meglio!“? Il debutto al cinema del trio non è stato un trionfo immediato, ma negli anni ha conquistato il nostro cuore. Tre uomini e una gamba è una gemma rara nel panorama comico italiano degli ultimi trent’anni. Un film ormai di culto che vive nell’immaginario collettivo degli italiani. Una summa di tutto il lavoro svolto fino a quel momento dal trio, dove confluiscono numerosi sketch del loro repertorio comico. Indimenticabile la scena di Ajeje Brazorf sul tram, la scalata della montagna, il conte Dracula e i tre mafiosi americani (i quali diventeranno i protagonisti de La leggenda di Al, John e Jack. Un altro loro film che ricordiamo con simpatia, ma l’esperimento non può dirsi propriamente riuscito). Tutto inizia con un viaggio in auto che si trasformerà ben presto in un naufragio. Un’odissea tragicomica, dove ci siamo persi e ritrovati tra lacrime e risate, verso una fuga per una nuova vita. La trama è confezionata in funzione delle loro gag, ormai iconiche, che costruiscono un castello di ilarità intramontabile, seppur qualche imprecisione. La loro presenza rende la narrazione non sempre lineare, ma pur sempre scorrevole: in quella macchina c’è posto per tutti quanti, anche per noi spettatori.

In una torrida estate milanese, i tre colleghi, amici e cognati partono alla volta di Gallipoli. Lì, li aspettano il suocero, il volgarissimo cavalier Eros Cecconi – nonché datore di lavoro – le loro compagne e la futura sposa di Giacomo: un’irresistibile Luciana Littizzetto nelle vesti della gracchiante Giuliana. A far loro compagnia durante il viaggio c’è l’indimenticabile scultura lignea di Garpez e il cane Ringhio (mentite se non avete sentito un tuffo al cuore nel ricordare la scena dell’autostrada). Un’opera prima, realizzata forse senza troppe aspettative, che alza il livello qualitativo della commedia italiana che, da anni, non offriva troppi esemplari originali. Un road movie in perfetto stile Aldo, Giovanni e Giacomo – sia alla regia che alla sceneggiatura – co-diretto da Massimo Venier, con le musiche di Phil Palmer e Marco Forni e impreziosita dalle canzoni di Vinicio Capossela, Negrita e Roberto Vecchioni. Il tutto arricchito dalla presenza di una luminosa Marina Massironi. Una pellicola acerba ma gustosa, che ha segnato un’epoca e che, nel cuore, si posiziona al primo posto. Eppure, in questa classifica, si ferma al terzo perché le due commedie che stanno per arrivare la soprassanno per maturità e solidità narrativa.

2. Così è la vita (1998)

così è la vita

Il secondo posto spetta al secondo film del trio comico. Un altro viaggio, un’altra fuga verso la libertà. Con una colonna sonora elettrizzante, firmata dai Negrita, Così è la vita è unico nel suo genere. Con un titolo un po’ pirandelliano, il secondo miglior film di Aldo, Giovanni e Giacomo è una contaminazione brillante di atmosfere western e fantastiche, sonorità rockeggianti, gag e barzellette nella gag (l’estenuante barzelletta iniziale è irresistibile, non importa quante volte abbiamo visto quella scena). Al botteghino ha incassato 22.522.708 di euro, imponendosi come il maggior successo commerciale del trio. Aldo, detto Bancomat, è un galeotto che prenderà in ostaggio Giacomo, un poliziotto con velleità artistiche, e Giovanni, un inventore di giocattoli.

Come dice Caparezza, “il secondo album è sempre il più difficile”. In effetti, forse nemmeno il trio si aspettava di riuscire a replicare il successo del loro debutto, quasi fortuito. Invece, Così è la vita ci ha travolti. Non solo è divertente, ma è intrisa di malinconia e riflessioni umoristiche sul senso della vita. Torna Marina Massironi e troviamo anche l’attore Antonio Catania nei panni dell’arrogante agente Catanìa. Le gag raggiungono dei livelli inaspettati. Il trio è in forma smagliante e la scrittura ha lo stesso ritmo delle loro gag storiche. Potremmo quasi dire che il film sembra tanto un’unica gag esilarante di 108 minuti in cui non abbiamo tregua. La pellicola, scritta e diretta da Aldo, Giovanni e Giacomo con Massimo Venier, consolida definitivamente la formula magica che ha determinato il loro successo. Una miscela di saggezza, ironia e umorismo, irrorata da riflessioni semplici, ma sempre tristemente profonde. Un film rocambolesco, pieno di avventura, scoperte e omaggi al cinema d’autore, come ai film di Tornatore, Allen o Trantino; punti di vista inaspettati, distorsioni, flashback e prese di coscienza. Un’opera comica che aprirà la strada al film più maturo del trio, quello che abbiamo voluto posizionare al primo posto.

1. Chiedimi se sono felice (2000)

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Arriviamo al primo posto dei 5 migliori film di Aldo, Giovanni e Giacomo. Chiedimi se sono felice è – a nostro avviso – il film più maturo del trio. Il loro terzo film (come sceneggiatori) inaugura il nuovo millennio offrendo un esempio di comicità nostrana difficile da replicare. Le premesse, questa volta, non sono poi così leggere come i primi film. Nel primo film erano insoddisfatti della loro vita, ma erano uniti. Nel secondo non si conoscevano ancora, ma si ritroveranno a condividere un passaggio decisivo della loro vita. In Chiedimi se sono felice, invece, partiamo con l’amarezza. Siamo di nuovo a Milano. È il 15 settembre 2000, Giacomo e Giovanni non si parlano da anni. La magia del trio è stata spezzata, ma la presunta malattia di Aldo potrebbe riportarla in vita.

Chiedimi se sono felice non fa nulla per mascherare la malinconia. E questa volta, l’ironia beffarda è della vita stessa, che ha giocato loro un brutto scherzo. Il ruolo del fannullone poco sveglio, rivestito sempre da Aldo, viene potenziato, offrendo un plot twist davvero emozionante che ci ha donato un omaggio sincero all’amicizia, e alle battute d’arresto. Mentre l’esito dei due precedenti è stato quasi un azzardo, Chiedimi se sono felice appare strutturato con estrema sapienza. Una trama solida, con una premessa forte e uno sviluppo accurato, in cui le gag non sorreggono più la narrazione, ma la completano, alleggerendo i toni di una storia altrimenti drammatica. La vicenda non è biografica, ma è talmente sincera e autentica che sa di vita vera. Una commedia tragicomica a tutti gli effetti, che può essere collocata nello stesso scaffale di quelle storiche, come Amici miei. Dalla regia alle ambientazioni, da quel carattere ruvido e polveroso, come il loro habitat naturale, il teatro, fino alla recitazione del cast (con l’ultima collaborazione cinematografica di Marina Massironi), tutto appare curato nei minimi dettagli, a partire dal filo rosso cucito con sagacia, quello di Cyrano de Bergerac. La colonna sonora a cura di Samuele Bersani, poi, è l’ultima pennellata di un affresco meraviglioso.

Questi sono – a nostro avviso – i 5 migliori film di Aldo Giovanni e Giacomo. Un trio comico che con il suo lavoro ha segnato un’epoca, radicandosi saldamente nel nostro immaginario collettivo. Una comicità che ha saputo mettere (quasi) tutti d’accordo senza mai essere scontata, volgare o populista. Un umorismo cristallino, autentico e sincero che non stanca mai e che nasconde risvolti ben più profondi. E voi? Quali sono i film del trio che non riuscite a smettere di guardare?

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