2) Il mio amico robot

Possono un cane solitario e un robot fare amicizia? A quanto pare sì, dato che la trama di questo lungometraggio diretto da Pablo Berger si snoda tra le vie di Manhattan, dove Dog vive insieme al Robot da lui acquistato e assemblato. Non tutte le storie però hanno un lieto fine e a un certo punto i due saranno costretti a separarsi, mostrando al pubblico le possibili soluzioni a una vita in solitudine. Tramite uno sguardo nostalgico della New York anni ’80, il regista pone l’attenzione sulla separazione, ma anche sul disincanto, l’avidità e l’arrivismo della società umana. Una categoria senza speranza messa volutamente in lucido contrasto con la coppia di protagonisti, i quali cercano e credono in un futuro più roseo e potenziale. Ciò che conta è l’amicizia e il desiderio di ritrovarsi ancora, un giorno o l’altro.
Questo film è stato tratto dall’omonimo fumetto di Sara Varon e, come avvenuto in Flow, non ci sono dialoghi. Tuttavia, l’assenza del linguaggio è stata magistralmente bilanciata dalla colonna sonora e dai suoi toni malinconici. Il mio amico robot è fatto soprattutto di silenzi e di un’animazione dai tratti semplici e asciutti, ma efficaci. E come in ogni opera riuscita si ride, ci si emoziona, si riflette, arrivando dritta al cuore dello spettatore, grande o piccolo che sia.
3) Loving Vincent

La vita appassionata di Vincent Van Gogh è stata raccontata e interpretata in tanti modi diversi nella storia del cinema. Potremmo citare Kirk Douglas nel film Brama di vivere, per fare un esempio. Una pellicola del 1956 che dovreste assolutamente recuperare, se non l’avete già vista. Del resto, chi non conosce le opere del grande genio olandese e l’innovazione che ha apportato alla storia dell’arte? Tuttavia, nessuno prima d’ora aveva provato a cimentarsi nell’impresa di creare un lungometraggio composto da oltre 60.000 tele dipinte a mano da oltre 125 artisti di tutto il mondo. Proprio così. Ogni singolo fotogramma è stato realizzato manualmente e già solo per l’impegno e la tenacia Loving Vincent merita di essere considerato tra i migliori film di animazione del nostro elenco.
La pittrice polacca Dorota Kobiela e il regista inglese Hugh Welchman ci portano così in questo viaggio colorato e visionario fatto di ritratti, fiori azzurri, campi di grano, tingendo però la narrazione di sfumature thriller. La trama infatti è originale perché indaga le ultime settimane di vita di Van Gogh, alla ricerca del vero motivo della sua morte. Questo film non è quindi il classico biopic che ripercorre l’esistenza di un uomo divenuto leggenda, bensì un racconto fatto di testimonianze di chi quell’uomo lo ha incontrato e conosciuto. Un’esperienza esteticamente splendida e concettualmente umana.