6) Synecdoche, New York (2008)

Il nome del film nasce dal gioco di parole tra la città di Schenectady e la figura retorica della sineddoche. Si tratta, inoltre, della prima pellicola non solo sceneggiata ma anche diretta da Charlie Kaufman a cui faranno seguito Anomalisa e Sto pensando di finirla qui. Un regista teatrale fallito e ipocondriaco vince un premio in denaro e decide di utilizzarlo per dare una svolta alla sua vita e alla sua carriera. Questa in breve la trama del film.
Synechdoque, New York utilizza il pretesto dello spettacolo come specchio dei conflitti interni ed esterni che il protagonista vive. Per alcuni si tratta di un prezioso dipinto esistenzialista, per altri di un film decisamente troppo depressivo che non riesce a far riflettere ma lascia solo un grande senso di vuoto.
5) Enemy (2013)

Altro maestro dei film criptici e psicologici è sicuramente Denis Villeneuve che, tra Arrival ed Enemy, ha regalato al mondo del cinema alcune storie indimenticabili.
Liberamente ispirato al romanzo di José Saramago “L’uomo duplicato”, la pellicola vede protagonista Jake Gyllenhaal nel duplice ruolo di protagonista. Adam Bell è un timido professore universitario, fidanzato con la bella e dolce Mary. Dopo aver visto in un film preso a noleggio una comparsa che è in tutto e per tutto identico a lui, ne diventa ossessionato. L’ossessione si trasforma ben presto in persecuzione.
Questo thriller neo-noir è una metafora contorta sull’individuo e la perdita di individualità. Siamo molto spesso noi, con le nostre mani, ad annullarci in virtù di un’omologazione che ci faccia sentire parte di qualcosa. Il finale memorabile lascia lo spettatore interdetto e pieno di domande.






