Barry Lyndon (1975)
Quando si parla di Stanley Kubrick bisogna sempre dosare le parole. Barry Lyndon è considerato una delle più grandi opere cinematografiche della storia, non solo per la sua bellezza, ma anche per il fatto che il regista utilizzò sofisticate tecniche di ripresa, servendosi di sola luce naturale per gli esterni e limitandosi a candele e lampade a olio per gli interni, volendo ricreare esattamente l’ambientazione storica della trama. Tra i capolavori di Kubrick (ovvero praticamente tutti i suoi film) però, è sicuramente uno dei film da vedere più sottovalutati, meno conosciuti e soprattutto meno apprezzati al momento dell’uscita, dato che non incassò molto al botteghino, anche se non è l’unica opera del regista ad aver spopolato soltanto un po’ di tempo dopo la sua uscita (vedi anche Arancia Meccanica, seppur per motivi diversi)
L’uomo in più (2001)
Sicuramente degna di citazione e assolutamente tra i film da vedere è l’opera prima dell’Italian pride, Paolo Sorrentino. Altro autore riconosciuto e amato a livello internazionale, Sorrentino ha realizzato diverse opere divenute un vero e proprio culto della cinematografia moderna, italiana e non solo, basti pensare a La grande bellezza e Il divo, o il più recente E’ stata la mano di Dio, destinato a compiere lo stesso percorso. L’uomo in più, ambientato nel 1980 a Napoli, racconta la vita di due omonimi, Antonio e Tony Pisapia, un calciatore e un cantante di musica leggera, entrambi all’apice della propria carriera, che affrontano contemporaneamente una discesa verso gli inferi. Forse il buon Sorrentino potrebbe entrare in lista anche con altri film, ma questo, essendo il primo, merita davvero di essere recuperato, soprattutto per comprendere al meglio da dove è partito il suo stile filmico.








