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Gli 8 film più iconici nella storia del cinema fantascientifico

Blade Runner (1200x675)

5. Metropolis, il film da vedere per conoscere gli albori della fantascienza

La città futuristica di Metropolis
Credits: Universum Film

Facciamo a questo punto un bel salto nel passato, arrivando fino agli albori del genere fantascientifico. Metropolis di Fritz Lang – datato 1927 – è una vera e propria pietra miliare del cinema. È un film che anticipa moltissimi dei temi che avrebbero poi segnato il genere, osservandoli da una prospettiva chiaramente molto diversa. Se sul finire degli anni ’60 di 2001: Odissea nello spazio e all’inizio degli ’80 di Blade Runner c’era ovviamente una certa consapevolezza su come la tecnologia si stesse sviluppando e stesse influenzando il mondo proiettando la propria ombra sul futuro, nel 1927 il punto di vista era completamente differente.

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Le frontiere tecnologiche erano diverse, impregnate del clima politico e sociale che si respirava al tempo. Metropolis è un film che pone pesantemente l’accento sul conflitto di classe, tematica caldissima in quegli anni. Il mondo futuristico descritto da Lang è diviso in due grandi gruppi: l’élite dominante e i lavoratori. E la tensione tra queste due classi costituisce il cuore del racconto, allacciandosi all’annoso tema fantascientifico del conflitto tra l’uomo e la macchina. Anche in questo caso la sfumatura politica è evidente. L’alienazione provocata dal lavoro industriale viene proiettata proprio nella condizione dei lavoratori, restituita dallo sfruttamento a cui la classe misera di Metropolis è sottoposta. La tensione tra uomo e tecnologia viene quindi filtrata dal tema del potere, vera forza capace di indirizzare l’evoluzione umana. Nel bene e nel male.

Metropolis è un film che riveste un ruolo fondamentale nel cinema di fantascienza. Ha avuto un’influenza importantissima sull’intera produzione del genere, ben visibile ad esempio in un film come Blade Runner, che attinge all’opera di Lang sia dal punto di vista tematico che da quello estetico. Già, perché finora abbiamo parlato più che altro della dimensione concettuale di Metropolis, ma la pellicola si è affermata anche per il suo impressionante comparto visivo. L’estetica futuristica di Metropolis ha segnato pesantemente l’immaginario collettivo, andando anche sotto questo profilo a influenzare decenni di produzione fantascientifica. Un’opera immensa, insomma, un film da vedere assolutamente per scoprire le radici della fantascienza.

6. Il conflitto interplanetario che rispecchia quello personale ne La guerra dei mondi

Una scena da La guerra dei mondi
Credits: Paramount Pictures

Facciamo stavolta un deciso passo in avanti nel tempo, arrivando ad anni molto più vicini a noi. La guerra dei mondi, uno dei numerosi capolavori di Steven Spielberg, prende le sembianze di un vero e proprio thriller fantascientifico, sotto la cui superficie c’è molto più di quanto sembri. È ancora il conflitto il centro concettuale del film. Stavolta però siamo di fronte a un conflitto diverso. Frontale e ben nitido. L’umanità si trova a dover fare i conti con un’invasione aliena. La minaccia non arriva dalla tecnologia o addirittura dalla stessa deriva umana. Bensì da una specie diversa, con dei connotati ben precisi. Ma non per questo il conflitto è meno complesso.

L’attacco degli alieni è un riflesso di una paura più che generazionale quasi esistenziale. Spielberg ha saputo interpretare al meglio il clima di timore che ha segnato indelebilmente quegli anni. E che si respira in realtà pure adesso che il mondo sta conoscendo conflitti sempre più feroci e dilaganti. La scia dell’11 settembre è viva ne La guerra dei mondi. È una componente importante di un racconto che sa restituire tutte le fragilità con cui l’uomo si è trovato a fare i conti. Il senso di sicurezza perduta. La vulnerabilità e anche quella sensazione di non avere più il controllo della propria esistenza. Una sensazione di smarrimento che viene incarnata alla perfezione dall’attacco degli alieni.

In aggiunta a ciò, il film di Spielberg si sofferma anche sulla lotta per la sopravvivenza. Altro grandissimo tema nel cinema di fantascienza. Lo abbiamo visto ovviamente con Alien, ma pure con Blade Runner nel feroce desiderio dei replicanti di prolungare la propria vita. La sopravvivenza è un istinto primordiale capace di attivarsi nelle situazioni più disperate e di spingere l’uomo perfino verso la propria disumanizzazione. Il conflitto si fa interno alla specie stessa. E anche qui il riflesso sociale è particolarmente intenso. La guerra dei mondi è molto più che un thriller fantascientifico. Un film da vedere per cogliere al meglio diverse sfumature della paura moderna.

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