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Quanto conta la durata dei film da vedere? Quanto i minuti influenzano il risultato finale? Poggiamo qui questa riflessione, ma alcune pellicole hanno già risposto a questa domanda: ben poco. Un capolavoro può nascere anche senza riempire i canonici 90 minuti (o di più), e a dimostrarlo ci sono registi dal calibro di David Lynch, Roman Polański, Godard e tanti altri ancora. Per questo motivo, quelli che oggi i consiglieremo saranno tutti film che durano meno di 90 minuti. In alcuni casi la differenza sarà poca, in altri sarà più decisiva, ma c’è una cosa che unirà le pellicole di questa lista: sono tutti pezzi da novanta. In alcuni casi hanno addirittura scritto alcune delle pagine più importanti del cinema a dimostrazione del fatto che non conta quanto, ma come. Perché la storia, a volte, la si può scrivere in pochissimo tempo. Perfino in meno di 90 minuti.
Da Carnage a Il Disprezzo: ecco 7 bellissimi film da vedere che durano meno di ’90 minuti
1) Carnage, uno dei film da vedere più sottovalutati di Roman Polański

Un grande film da vedere non ha bisogno di durare necessariamente 90 minuti, e non ha neanche bisogno di muoversi in più scenari: lo sa bene Carnage, la pellicola del 2011 di quel mostro sacro di Roman Polański. Un film asciutto all’apparenza, scarno. Soltanto una stanza vuota e 80 minuti di narrazione: che cosa potrà mai succedere? Succede che un gruppo di genitori all’apparenza civili e ben educati, mostrano la propria vera natura barbara.
Era tutto perfetto: i figli di soli 11 anni avevano litigato fortemente, ma loro erano pronti a sistemare le cose. A impartire una lezione morale e chiudere la faccenda con assoluta diplomazia. Ma quattro ricchi borghesi amanti dell’apparenza non possono restare in una stanza per 80 minuti riuscendo a nascondere la propria natura. Viene fuori. Può nascondersi al di fuori di quelle mura tra una distrazione e l’altra, ma non può farlo in un ambiente silenzioso in cui sono chiamati a mettere in discussione il loro lavoro da genitori e, soprattutto, da esseri umani.
E così, quel che doveva essere uno confronto pacifico si trasforma presto in uno scontro che degenera e mette in luce la vera natura dei protagonisti. Il linguaggio in Carnage è l’arma che rompe completamente l’equilibrio della buona educazione. I fraintendimenti, una parola errata, un gesto non verbale o il solo tono della voce sono tutte cose che compromettono la finzione, tirando così fuori la vera natura umana. Carnage è d’altronde un film dedicato all’ipocrisia, alle finte buone maniere che nascondono il proprio vero io alla società. Ogni genitore avrà un ruolo – chi l’idealista, chi l’accomodante – ma ogni costruzione verrà disintegrata da questi 80 minuti che non hanno altro obiettivo se non quello di tirar fuori le maschere e mostrare la realtà.
2) Before Sunset – Richard Linklater

Qui il tempo scorre davvero in modo autentico. Perché 80 minuti non rappresentano soltanto la durata del film, ma anche il tempo che hanno a disposizione Jesse e Céline prima lui che prenda il treno. Sono passati nove anni dal loro primo incontro, nove anni in cui la vita è andata avanti con quella costante pressione di non sapere che cosa sarebbe successo se avessero deciso di non salutarsi. Un incontro di questo tipo ti resta attaccato addosso fino a quando non lo rivivi, ma incontrarsi a volte è impossibile, soprattutto quando il tempo non è dalla nostra parte. Ma qualcosa gira, finalmente, per il verso giusto per Jesse e Cèline.
I due riescono infatti a vedersi a Parigi, e non è una casualità. Jesse ha scritto un libro che racconta quel primo incontro e lo sta per presentare, e per questo Céline decide di andare alla conferenza. Il loro incontro è una scelta, un riappropriarsi dei nove anni passati lottando ancora contro il tempo, con i minuti che separano loro dal treno e i telespettatori dalla fine del film. Una delle tematiche di Before Sunset è d’altronde la nostalgia in tutte le sue forme. La malinconia che provi per qualcosa che è passato, e quella che invece ti assale quando stai ancora vivendo il momento. Céline e Jesse non sono più le persone di nove anni fa: sono più disillusi, affaticati, ma la chimica tra di loro è rimasta immutata. Perché ci sono cose che non possono smettere neanche quando il tempo decide di essere il peggior cattivo di sempre.