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Quella volta in cui una Serie Tv crollò per “colpa” dei capelli tagliati di Keri Russell: il caso Felicity

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Può una serie tv affondare per colpa di un taglio di capelli non apprezzato dal pubblico? La risposta non è così semplice, visto che stiamo per parlare di una storia dai contorni davvero particolari. Per certi versi unici. Questa, infatti, è la cronaca di come Felicity, uno dei teen drama più apprezzati e popolari degli ultimi anni Novanta, avesse vissuto una prima stagione fenomenale, una di quelle che l’avrebbe portata nell’empireo del genere al fianco di titoli del calibro di Dawson’s Creek o The O.C., per poi crollare dalla seconda e concludersi mestamente dopo la quarta. Un rapido declino, motivato secondo i più dalla scelta di tagliare i capelli alla protagonista della serie, Keri Russell. Felicity, allora, ha finito per entrare nella storia, ma per il motivo sbagliato. E con tratti a dir poco fastidiosi. Non ci credete? Andiamo per ordine.

Felicity e gli ammalianti ricci di Keri Russell

Keri Russell in Felicity
Credits: The WB

Andata in onda su The WB dal 1998 al 2002, Felicity vantava il coinvolgimento di alcuni tra i nomi più influenti della serialità televisiva degli ultimi venticinque anni. Oltre alla già citata Keri Russell, allora giovanissima e in seguito protagonista di serie tv del calibro di The Americans e The Diplomat, segnaliamo i due autori: J.J. Abrams, quel J.J. Abrams, e Matt Reeves, regista e sceneggiatore del fortunatissimo The Batman.

I due, amici d’infanzia, diedero vita a un teen drama dalle premesse apparentemente essenziali: Felicity Porter, una giovane ragazza californiana di belle speranze, sogna di fare il medico e di seguire così le orme del padre. A un certo punto, però, cambia idea: invece di portare avanti il suo percorso vicino a casa, si trasferisce a New York per studiare tutt’altro, arte. La motivazione è semplice: Ben, la sua crush ai tempi del liceo, si trasferisce lì e lei decide di stravolgere i piani di vita per assecondare il suo cuore.

Spoiler: non andrà bene, almeno in questa fase.

Felicity, infatti, si ritroverà in una città per lei aliena e con un amore non ricambiato, visto che Ben pare non provare gli stessi sentimenti. In quel momento, Felicity prende una decisione importante: si taglia i capelli, cortissimi. Un coraggioso pixie cut. Una decisione dal forte valore simbolico in cui non è difficile riconoscersi, visto che non è certo la prima persona che decide di cambiare il proprio look per segnare idealmente un nuovo inizio. Quello che la stessa Russell, gli autori e il network non sapevano, tuttavia, è che quello sarebbe stato l’inizio… della fine. Il gesto teatrale arrivò al termine della seconda puntata della seconda stagione, andata in onda il 3 ottobre del 1999, e sconvolse il pubblico. Dov’erano finiti i meravigliosi ricci di Felicity, si domandavano? Perché quel taglio tanto audace?

Qui iniziano i problemi. Immediatamente, ci fu una reazione a dir poco spropositata da parte dei fan. Non esageriamo: si arrivò addirittura ad alcune minacce di morte rivolte alla giovane attrice, giusto per dare un’idea di quanto folle, insensata e disturbante fosse la situazione creatasi. Sembra difficile crederci, finché non prendiamo atto delle cronache del nostro tempo: il fanatismo e l’irrazionale arroganza del pubblico portano di frequente a scenari tanto estremi, ovviamente deprecabili. Ma tant’è: l’addio alla folta chioma di Felicity fu maldigerita e, secondo le cronache del tempo, avrebbe contribuito significativamente al drastico calo d’ascolti nel corso della seconda stagione.

Felicity coi capelli corti
Credits: The WB

Una speculazione? Da molti punti di vista. La tesi, però, fu accreditata dalla stessa The WB, network distributore di Felicity.

“La gente era delusa e arrabbiata con noi e con Keri per essersi tagliata i capelli. ‘Chi ha preso quella decisione?’, chiedevano.“, disse il portavoce della rete Brad Turell al New York Times. E ancora: “Le donne si sono in un certo senso identificate con lei“, continua. “Quando si è tagliata i capelli, hanno praticamente detto: ‘Non voglio essere quella persona; rovina l’illusione per me‘. Lo abbiamo sentito ripetere più e più volte”. Da allora, The WB impose una clausola nei contratti dei giovani attori delle proprie serie televisive riguardante l’alterazione del loro look: ogni decisione drastica sarebbe stata concordata col network.

Insomma, si creò una situazione assurda. E dire che tutto era nato per via di un gioco tra Keri Russell e gli autori.

Disse l’attrice, in un’intervista del 2019: “Quando stavamo concludendo la prima stagione e stavamo mettendo tutto nelle scatole, c’era una parrucca che sembrava una parrucca da bambino. L’ho indossata per scherzo e [il parrucchiere e il truccatore] mi hanno scattato una foto. Mi hanno detto: ‘Sai cosa sarebbe davvero divertente? Mandala a JJ e Matt durante la pausa e [per scherzo] di’ semplicemente: ‘Non è carino?’, per fargli venire un attacco di panico”.

Invece di impazzire, però, Abrams la chiamò chiederle se fosse disposta a tagliarsi i capelli per davvero. “Ho detto ‘Sì, certo'”, ha raccontato a W Magazine nel 2017. “Avevo i capelli ricci ed era un taglio un po’ strano: nonostante ciò non mi importava. Anzi, mi piaceva. Pensavo fosse così fedele [al personaggio] e fantastico. Non mi aspettavo tutta questa isteria”.

Russell, tuttavia, aveva sopravvalutato l’intelligenza di certi fan. E altrettanto aveva fatto Abrams, un maestro delle serie tv. Anche lui, d’altronde, finì per doversi giustificare a riguardo: “È così bella che abbiamo pensato: ‘Chi se ne importa di quanto sono lunghi i suoi capelli?’. La risposta è arrivata abbastanza rapidamente”, ha detto al New York Times nel 2000, mentre promuoveva la terza stagione. “Francamente, abbiamo pensato alle extension e a ogni sorta di cose. Finalmente stanno ricrescendo”.

Fin qui la ricostruzione dei fatti dell’epoca. Ora, però, è giusto farsi una domanda fondamentale: davvero Felicity crollò solo per questo motivo? Davvero fu quel famigerato taglio di capelli la causa principale?

Non secondo la diretta interessata. Russell si espresse chiaramente nel 2000. E dichiarò a EW di non essere d’accordo con le valutazioni del network: “Penso sia una scusa piuttosto debole. Credo che molto più di un taglio di capelli abbia determinato gli ascolti [l’anno scorso]”.

Già, ci fu molto più di questo. E lo sottolinea bene Time in un articolo del 2023, uscito a venticinque anni di distanza dall’inizio della serie: al di là di qualunque cosa si possa pensare a proposito dei capelli della protagonista, è evidente che il cambio di programmazione tra la prima e la seconda stagione non fu una scelta vincente per il destino di Felicity. Dal martedì alle 21 si passò alla domenica alle 20: una fascia meno performante per la WB, oltretutto affollata da titoli televisivi di primo piano.

Successivamente, si tornò a programmazioni più adatte alla valorizzazione di un prodotto del genere, ma la frittata era ormai fatta: il caso Felicity passò alla storia così. E fu addirittura oggetto di battute e scherzi in varie serie tv: da Buffy l’ammazzavampiri a Sabrina vita da strega, passando per 30 Rock, I Griffin e 
Happy Endings
, ogni volta che un personaggio televisivo radicalmente cambia look, si parla di “fare un Felicity”.

Insomma, la percezione dell’evento fu ancora più forte dell’impatto diretto che ebbe inizialmente il cambio sugli ascolti di Felicity.

Keri Russell
Credits: The WB

Una storia particolare che porta con sé riflessioni anche sulla natura del pubblico, evocate da Time nell’articolo citato in precedenza. Citiamo alcuni passaggi chiave per evidenziare la posizione del magazine, in particolare sull’approccio del network: “Volevano che Russell fosse la loro ingenua sexy, qualcuno che il loro target demografico preferito, gli uomini tra i 18 e i 34 anni, avrebbe desiderato ardentemente”. E ancora: “La rete non capiva che ciò che rendeva Felicity, e quindi Russell, così accessibile alle spettatrici fosse la sua vulnerabilità, non solo la sua bellezza. Era disposta a fare grandi passi sapendo che avrebbe potuto cadere, e lo fece senza scuse o dubbi”.

Una riflessione che ricontestualizza l’importanza storica del prodotto, secondo Time: “Il fatto che Felicity fosse così disposta a esplorare il mondo di una giovane donna iper-emotiva e introspettiva alle soglie dell’età adulta in un momento in cui tante altre serie non lo erano, è ciò che l’ha resa una delle migliori serie tv di tutti i tempi”.

Keri Russell, in ogni caso, non si è mai pentita della decisione: “Per il personaggio, penso che sia stata una cosa coraggiosa, folle, improvvisa ed estrema da fare”, ha detto a Deseret News nel 2000. “Ma queste sono cose che una ragazza al college potrebbe fare. Penso che sia stato piuttosto appropriato”. Ribadì il concetto in un’intervista ad Armchair Expert: “A quel tempo, una mamma si avvicinò in un centro commerciale e mi disse: ‘Eri così carina finché non ti sei tagliata i capelli’. E io risposi: ‘Oh, grazie?'”. E poi: “Essendo una bambina in quella tempesta, mi stavo già ribellando e stavo allontanando tutto, quindi pensai: ‘Fan**lo. Non me ne frega un c***o. Mi sono tagliata i capelli!'”.

A ventisei anni di distanza, possiamo dirlo: Felicity non ha ottenuto il successo che avrebbe potuto ottenere con le scelte più corrette nei momenti chiave, ma è ancora oggi ricordata e rivalutata. Persino riscoperta, visto che si parla addirittura di un possibile reboot.

Allo stesso tempo, gli autori hanno scritto alcune tra le pagine più importanti della tv e del cinema di quest’era storica, mentre Keri Russell ha poi ottenuto numerosi riconoscimenti grazie a interpretazioni eccezionali in serie tv di primissimo livello. Coi capelli lunghi o corti, lisci o ricci, va bene lo stesso: quando ci sono talento e grandi storie da raccontare – perché no, anche con scelte divisive – tutto il resto passa in secondo piano. Quello che rimane, però, è anche l’ennesima testimonianza delle psicosi e delle storture di un certo pubblico: oggi la sensibilità è cambiata, ma solo fino a un certo punto.

Molti anni dopo il caso Felicity, quando Penny “fece un Felicity” e decise di optare per un drastico pixie cut nell’ottava stagione di The Big Bang Theory, lo stravolgimento dell’immaginario legato al personaggio generò non poche polemiche. Fortunatamente, in quel caso, il pubblico colse con maggiore lucidità il passaggio narrativo del personaggio, e allo stesso tempo la serie non subì un calo di ascolti. Dimostra da un lato che certi titoli, quando hanno molto da dare, non crollino solo per un motivo del genere, ma anche come certi vizi siano purtroppo ancora presenti nel nostro mondo. Ne faremmo volentieri a meno, ma con ogni probabilità sarà ancora così per molto tempo.

Antonio Casu