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Doctor Who, con i suoi viaggi nel tempo, alieni improbabili e cacciaviti sonici capaci di tutto, è ben più di una semplice serie di fantascienza.
È una macchina emotiva che intreccia lo stupore per l’universo con il dolore più umano. Una serie in grado, come il dottore stesso, di spaziare fra generi e mondi, senza fermarsi mai. Dal 2005, anno in cui è rinata con la serie moderna, Doctor Who ci ha regalato momenti iconici, battaglie epiche e, soprattutto, addii che ancora oggi non siamo riusciti a superare. Perché forse anche noi sappiamo quanto non ci sia niente di più umano, quanto le emozioni del nostro amato signore del tempo. E, se non conosci bene le origini della serie, scopri com’è nato Doctor Who e come è diventato un fenomeno cult dal 1963 a oggi.
Noi di Hall of Series abbiamo già raccontato le scene commoventi più strazianti delle serie tv, ma stavolta vogliamo stringere il focus. Vogliamo dedicarci a una sola serie. Una che, più di qualunque altra, ha saputo mescolare la meraviglia al dolore. Una serie che come un buco nero ha saputo risucchiare al suo interno non solo la fantascienza, ma anche il genere romantico, horror e comico in un unico contenitore a forma di cabina blu. Questa volta, è il turno di Doctor Who.
La serie ci ha insegnato che il tempo è relativo… ma il dolore, quello no. Ogni rigenerazione è un piccolo lutto. Ogni companion che se ne va lascia un vuoto grande quanto il TARDIS. Ed è proprio qui che la serie conquista davvero: nel mostrarci che anche gli eroi più potenti hanno il cuore spezzato. Vivere avventure millenarie non ci esenta dal soffrire e ogni separazione, anche se è la centesima, lacera comunque lo spazio-tempo di entrambi i nostri cuori.
1. L’addio di Rose Tyler (Stagione 2, ep. 13 “Doomsday”)
Il momento che ha segnato una generazione di fan. Rose e il Decimo Dottore vengono separati da un muro, ma soprattutto da due universi. Lei resta intrappolata nel mondo parallelo, lui sull’altra sponda. Entrambi in lacrime, entrambi impotenti. Rose Tyler era e sarà per sempre una delle companion più importanti della nuova serie. Non solamente perché era la “prima”, ma perché attraverso lei i nuovi fan hanno scoperto tutto del dottore. Il suo modo di essere, la rigenerazione, la sofferenza che si nasconde dietro al suo sorriso e gli infiniti mondi e universi celati nei suoi occhi. In quel breve dialogo finale, si consuma uno degli addii più dolorosi di Doctor Who.
Il Dottore svanisce prima di poter dire “Ti amo”, lasciandoci con il cuore spezzato. L’ambientazione di Bad Wolf Bay, le musiche struggenti di Murray Gold e l’intensità degli sguardi rendono la scena un capolavoro emotivo. Si tratta forse del primo momento nel quale comprendiamo l’immensa emotività dell’alieno, così grande quanto umana. La lucidità di un signore del tempo lascia lo spazio alle emozioni più profonde e per un addio del genere non basterebbe forse bruciare un migliaio di soli. Il Dottore non è solo un compagno di avventure, mette tutti i suoi cuori nelle relazioni che crea e nessuna persona è mai indifferente ai suoi occhi.
La storia con Rose non è mai stata banale, ma qui si chiude con un finale agrodolce che ha fatto versare fiumi di lacrime ai fan. Un addio tra i più memorabili della storia della serie moderna di Doctor Who. La parola chiave? Straziante.
2. “Everybody lives!” (Stagione 1, ep. 10 “The Doctor Dances“)
In un mondo narrativo dove spesso la morte è inevitabile, il Nono Dottore ci regala un’eccezione indimenticabile. Quando capisce di aver salvato tutti, esclama con esultanza: “Everybody lives!”. Un momento rarissimo in Doctor Who, che esplode come un urlo di gioia pura. Più di una semplice esclamazione: un grido liberatorio a tutte le morti alle quali ha dovuto assistere. Una speranza di poter ancora essere il salvatore di mondi. Christopher Eccleston riesce a esprimere con uno sguardo tutta la disperazione repressa del suo Dottore, reduce dalla Guerra del Tempo, ma anche la sorpresa di vedere, finalmente, un lieto fine. È un momento che commuove non solo per ciò che accade, ma per ciò che rappresenta. Nel corso della serie vedremmo più volte la sua tristezza, il doversi piegare all’inevitabile e forse mai come in questo episodio la speranza più pura.
La speranza che, a volte, il dolore possa essere evitato. Che la vita possa vincere. E che anche in una serie come Doctor Who, il lieto fine sia possibile. Anche se bisogna ricordarsi che il Dottore odia i finali ed in fondo neanche noi siamo pronti a dirgli addio. Una scena, insomma, che ci ricorda quanto la speranza sia rivoluzionaria e commovente.








