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The Big Bang Theory Distopia – Dieci anni dopo la fine di The Big Bang Theory

Distopia è la rubrica in cui ci immaginiamo i futuri distopici delle Serie Tv, provando a proiettare le storie tanti anni dopo la loro conclusione televisiva. Oggi tocca a The Big Bang Theory Distopia, il mondo di The Big Bang Theory dieci anni dopo.

Pasadena, 2029

Il dottor Hofstadter non ama molto indossare gli abiti eleganti, ma oggi indossa con disinvoltura quello stesso completo che portava a Stoccolma come se non fossero trascorsi dieci anni. È teso, non sa perché si trovi lì alle 17:40, sul marciapiede, davanti al vecchio palazzo dove un tempo viveva con Sheldon. Una settimana fa lui, Sheldon, Penny, Howard, Raj, Amy e Bernadette hanno ricevuto un biglietto digitale che li invitava a partecipare a una serata di gala con tanto di servizio di chauffeur. Non c’erano molti dettagli, solo l’ora e il luogo del pick-up. Sorpresi, ne hanno discusso a cena e hanno concluso che si trattava di un mistero troppo succulento per declinare l’invito. Leonard è arrivato per primo all’appuntamento, sta aspettando che gli altri lo raggiungano ed è sempre più convinto che si tratti di uno stupido scherzo di Raj. Penny, Amy, Sheldon e Bernadette sono ancora a casa ad aspettare l’arrivo delle due babysitter che dovranno badare ai marmocchi: Neil Michael e Halley Wolowitz – ormai in preda alla sindrome adolescenziale in stile esorcista – la piccola e riccioluta Shelley Hofstadter (Sheldon è stato irremovibile sul nome, per averla vinta ha perfino indetto uno sciopero della fame durato 57 ore) e i temibili gemelli Marie Sophy (la combinazione più simile a Marie Curie) e Stephen Richard Cooper, i quali a soli 8 anni frequentano già il college.

Howard Wolowitz

Raj e Howard arrivano in scooter. Bernadette alla fine ha ceduto sul ciclomotore, impietosita da Raj che nonostante gli sforzi è ancora single. Nel corso di questi dieci anni il poveretto ha frequentato due donne: una lo ha reso uno zerbino, l’altra lo ha amato, ma hanno rotto perché lei doveva trasferirsi nelle Filippine per studiare la Farfalla Atlas. Per lui ora l’unica consolazione amorosa è la relazione tra Coconut (la figlioletta di Cinnamon) e Maximus, un cagnolino incontrato al parco con il quale la cagnetta ha avuto dodici cuccioli. In questi anni non è cambiato molto dall’ultima volta che li abbiamo visti e il gruppo è più unito che mai.

Dopo la vincita del Premio Nobel, la carriera di Amy e Sheldon è stata un susseguirsi di traguardi e soddisfazioni professionali; poi sono arrivati i gemelli, i quali hanno istituito il regno del terrore. Sheldon ha dei piani molto peculiari per i figli e li sta allevando come se fossero delle cavie da laboratorio, ma in realtà sono i gemelli a sperimentare sui loro genitori. Questa è la prima sera che i coniugi Cooper-Fowler lasciano i pargoli da soli, e per questo si sentono vergognosamente sollevati. Tutti i bambini crescono felici, ma ultra competitivi. Eppure queste saccenti e faticose creature hanno contribuito a rendere il gruppo più affiatato di prima perché hanno dato agli adulti un’ulteriore scusa per giocare a Dungeons & Dragons e a divorare fumetti. Ora vivono tutti vicino a casa di Howard e Bernadette, nel verde, per la gioia di Leonard e delle sue allergie.

The Big Bang Theory

Howard, Raj e Leonard attendono impazienti il resto del gruppo e l’auto che dorrebbe portarli all’ignota serata di gala. Per ammazzare il tempo iniziano a fare qualche ipotesi sulla serata. Leonard non riesce a credere di aver accettato di partecipare a qualcosa di così sospetto, quindi inizia a prendersela con Raj. «Raj, tutto questo è opera tua, non è vero?» esclama rassegnato Leonard che aggiunge «non staremo mica andando al tuo matrimonio?». Rajesh lo guarda deluso, poi risponde: «e secondo te io organizzerei il mio matrimonio in questo modo? Di giovedì sera? A Pasadena? Ma soprattutto, me ne starei qui con voi due ad aspettare una Mercedes qualunque?» Howard gli fa notare che non ha nemmeno preso in considerazione il fatto che sia single e gli chiede come fa a sapere che si tratta proprio di quell’auto. Raj ribatte con fermezza: «e cosa vuoi che ci mandino, una limousine?» All’improvviso, da lontano scorgono una limo rosso fiammante che avanza verso di loro. «Raj, lo sapevo che c’era il tuo zampino!» dice Leonard. «Ve lo giuro, io non c’entro…non avrei mai potuto scegliere una limo rossa: è troppo sobria» ribatte Raj, Howard annuisce. L’autista accosta, poi chiede loro se sono il gruppo di Mr. Hofstadter. Ma non possono partire: manca ancora il resto della ciurma!

Howard chiama al telefono Bernadette.

The Big Bang Theory

«Berny, dove siete? L’auto è qui» dice al telefono Howard. «Lo so, è estenuante, Sheldon sta interrogando letteralmente le babysitter» dice Bernadette, ma Cooper la interrompe redarguendola sull’uso scorretto di letteralmente. «Sheldon, sono due brave ragazze, le conosco da anni, le hai già interrogate due giorni fa. Andiamo!» continua Bernadette, ma Sheldon taglia corto: «io non posso lasciare i gemelli nelle mani di due studentesse di biologia marina qualunque, tu mi avevi assicurato che erano due dottorande in fisica». Bernadette: «ho mentito, non pensavo saresti arrivato a tanto. Perdonatemi ragazze». Sheldon è scioccato ed esclama simulando una vocetta stridula: «scusatemi ragazze! Ma dico, donna, ti senti quando parli?! Cosa succederebbe se i gemelli chiedessero alle “tue brave ragazze” della differenza tra la meccanica delle matrici e la meccanica ondulatoria?». Amy interviene rassegnata, ma ovviamente è Penny che riesce a convincerlo sfoderando un’argomentazione impeccabile: «Sheldon, questo non accadrà mai perché i gemelli sanno già tutto. Vedila come un’occasione per permettere loro di impartire una lezione sui rudimenti della fisica a due biologhe marine adulte». Sheldon sorride compiaciuto. Si congratula con Penny per aver usato il termine rudimenti e si rende conto che le sue sono solo naturali preoccupazioni tipiche di qualunque genitore. Così, dopo aver visto i bambini impegnati a risolvere l’equazione di Schrödinger, si decide a lasciarli soli per qualche ora.

The Big Bang Theory

Finalmente sono tutti insieme, quindi salgono a bordo della limousine e partono verso la serata misteriosa. Sheldon è stranamente eccitato: anni prima una situazione del genere lo avrebbe mandato in paranoia, ma è cambiato e ha accettato che qualche momento inaspettato nella vita può essere portatore di gradevoli esperienze. In verità è certo che qualcuno abbia organizzato un ricevimento in suo onore. Durante il viaggio i sette continuano ad avanzare ipotesi. Leonard è appena diventato il rettore della Caltech, la California Institute of Technology, quindi sospetta che si tratti di una festa per celebrare il suo traguardo. «Penny, è quello che penso io, vero?» sussurra Leonard alle orecchie di sua moglie. «Non so a cosa stai penando, sono 13 anni che siamo sposati e ancora non so a cosa pensi il più delle volte» ribatte Penny. «Dai, ammettilo: è una festa per me» esclama Leonard. Sheldon risponde amareggiato: «Leonard, se tua madre fosse qui (e non su Marte come neuroscienziata) ti ricorderebbe di non lodare troppo i tuoi successi. Non c’è bisogno di ribadire che sei il nuovo rettore, lo sappiamo e lo accettiamo. Poi, se proprio dovesse trattarsi di una festa, beh quella sarebbe per il sottoscritto». Tra i due ha inizio il solito battibecco, poi dopo oltre due ore di ipotesi e calcoli complessi per capire dove stiano andando, la macchina si ferma. Sono arrivati a San Diego alla serata di premiazione degli Eisner Award, uno tra i più prestigiosi riconoscimenti nel campo dei fumetti.

San Diego Eisner Award

L’autista apre loro lo sportello, proprio davanti al red carpet. Uno a uno, pietrificati e confusi, si dirigono verso quello scintillio accecante di flash e fotografi. Vengono scortati all’interno del teatro e fatti accomodare in prima fila, nei posti a loro riservati come The Big Bang Theory VIP. «Oh mio Dio, ma cosa diamine sta succedendo!?» esclamano in coro. «Sto per avere un mancamento» sussurra Sheldon che si accascia sulle sedie. Nessuno di loro riesce a capire. Forse è il regalo meraviglioso di qualche benefattore che vuole sdebitarsi con il dottor Cooper per il suo lascito all’umanità, pensa Sheldon. Qualunque cosa sia sono seduti proprio tra coloro che hanno nutrito la loro immaginazione per decenni. Poi un molto anziano George R. R. Martin annuncia il primo vincitore della serata:

And the award goes to Stuart Bloom for The Big Bang Theory comic!

Stuart Bloom

Stuart – sì, proprio questo Stuart – sale sul palco, inciampa nei lacci delle scarpe e raggiunge il podio in lacrime. Non riesce a contenersi dalla gioia e dal prurito del gigantesco sfogo che gli ha colorato il collo di una gradazione dai toni violacei. Leonard, Sheldon, Penny, Howard, Raj, Amy e Bernadette sono attoniti, perfino il dottor Cooper non riesce a emettere dei fonemi di senso compiuto: Stuart Bloom ha appena vinto il premio per il miglior fumetto dell’anno e i protagonisti della storia non potevano che essere loro, i suoi più cari amici, anche se loro non sanno di esserlo! Tra un balbettio e l’altro, Stuart regala un discorso ancora più emozionante di quello di Sheldon ai Nobel. Questa volta a suscitare qualche lacrima in più tra il gruppo è la consapevolezza di non meritare tanto quell’onore. Poi Stuart confessa che è solo grazie a loro che ha trovato il coraggio di diventare un fumettista. L’ispirazione di quelle persone così peculiari e appassionate gli ha permesso di creare dei personaggi con dei superpoteri speciali ma 100% umani. «Lo sapevo io, l’unica occasione che avevo per diventare un supereroe con la forza di Hulk e i superpoteri di Peter Parker è svanita. Grazie Stuart!» dice Sheldon seccato. Leonard lo invita a tacere.

The big Bang Theory

Infatti The Big Bang Theory di Stuart non narra solo le vicende di un gruppo di nerd appassionati di fumetti che ogni giorno s’imbatte in avventure fantasmagoriche tra scienza e mistero. Il fumetto parla soprattutto di quanto l’amicizia, quella vera, abbia il superpotere di spingere le persone a dare il meglio di loro stesse. Stuart è riuscito a condensare in una storia originale una delle forze cosmiche più potenti: una forza vecchia quanto la nascita dell’universo, appunto l’amicizia.

Stuart scende dal palco e va ad abbracciare i suoi amici che si congratulano, forse per la prima volta, di un qualche suo vero talento. «Scusami se dieci anni fa non ti ho permesso di pubblicare la storia sul piccolo astronauta spaventato» dice timido Howard. «Veramente io l’ho pubblicata, vi ho mandato anche l’assegno per le prime 1000 copie vendute» ribatte Stuart. «Noi pensavamo fosse per l’affitto e il cibo che hai scroccato per anni» dichiara risoluta Bernadette. Amy gli domanda perché tutto quel mistero, e soprattutto perché li ha tenuti all’oscuro della premiazione. «Quale mistero? Vi ho inviato le copie di ogni mio fumetto e anche la limousine per portarvi qui stasera, che vi ha aspettato proprio sotto casa!» dice Stuart perplesso. In quel momento tutti realizzano che non gli hanno ancora detto che sono sette anni che non vivono più lì. Ad ogni modo, con un gioco di sguardi convengono che non è certo quello il momento di informarlo sul cambio di residenza.

sheldon The big bang theory

Questa è la grande serata di Stuart, il quale per l’eccitazione ha una forte emorragia nasale e sviene, ma non prima di aver sporcato di sangue la camicia di Tarantino che è lì per presentare il suo ultimo fumetto pulp su Abraham Lincoln. Saranno Sheldon e gli altri a fare gli onori di casa: interviste, foto, dichiarazioni e cosplay dei loro personaggi del fumetto: Doctor SheldONE, androide umanoide dalla potenza di calcolo infinitesimale ma senza un cuore; Wolowotz, un geniale scienziato con poco coraggio; Koothra, un astrofisico passionale con la capacità di vedere i pianeti a occhio nudo e Leostadeer, un saggio ed emotivo scienziato che riesce a salvare ogni situazione con la sua umiltà. Certo, Stuart ha scopiazzato qua e là tra le grandi opere, ma ha regalato al mondo un nuovo fumetto divertente che non risparmia qualche lacrima e sospiro, una storia d’amicizia potente e la dimostrazione che con l’impegno e la passione si possono raggiungere anche le stelle.

Grazie The Big Bang Theory, ma questa volta, quello vero!

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