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Dexter avrebbe ancora senso senza Dexter?

Avviso alla lettura: per chi non ha mai visto Dexter: New Blood, questo articolo contiene spoiler!

Strano fenomeno Dexter. Dopo nove anni riprende la storia da dove ci ha lasciati (male) con Dexter: New Blood che ha una vera conclusione, senza possibilità di fraintendimenti. Strano fenomeno perché nove anni sono tanti per una serie crime. I revival di lunga attesa ai quali ci siamo abituati sono di serie brillanti come Will & Grace, Una Mamma per Amica. I serial killer che finiscono la loro carriera, o così ci fanno intendere, restano nei confini delle loro “stagioni”. Michael C. Hall con l’ultimo sguardo in macchina aveva salutato noi e Dexter, lasciandoci sull’orlo del suo abisso.

Hanno ammazzato Dexter, Dexter è vivo

Dexter (640×360)

NowTV ha trasmesso il “nuovo sangue” che Dexter ricomincia a versare nella serie, e già si ipotizza una prosecuzione di sangue di vittime che meritano di essere tali secondo l’etica del nostro serial killer. Dexter sceglie di morire per le mani di suo figlio. Non accetta di costituirsi e finire i suoi giorni terreni a causa di un’iniezione letale come da pena di morte in Florida. Preferisce sollecitare il figlio Harrison/Jack Alcott a togliere la sicura e mirare dritto al cuore.

Il grilletto viene premuto, il figlio decreta la morte del suo Edipo.

Tutto accade nello stesso luogo dove il nuovo sangue si è iniziato a versare con la morte del cervo bianco, per mano di un giovane ricco e arrogante. Il cervo bianco che ogni mattina Dexter correva a cercare, al quale mirava ma senza mai sparare, il simbolo dell’unione delle forze caotiche del buio della sua vita precedente e le forze luminose dell’ordine della sua vita attuale. Il nuovo Dexter inizia a morire da allora, il vero Dexter risorge fino al colpo di fucile del figlio. Ha ammazzato Dexter ma Dexter è vivo, nel suo DNA e nel deviante percorso che stava intraprendendo con lui. La morte reale del male che Dexter rappresenta non c’è. Nella sua incapacità di provare vero amore, Dexter incontra questo sentimento nell’attesa della sua fine. Muore la sua incapacità di amare, ma il male resta ostinatamente presente.

Di padre in figlio

Ma allora Dexter senza Dexter può avere un senso in un possible spin-off? Un figlio adolescente che uccide l’oggetto del suo desiderio, il padre cercato per anni con non poche difficoltà, che raccoglie comunque la sua scomoda e malvagia eredità. Un giovane che invece di andare al college sceglie di essere un altro killer “etico”. A livello narrativo non ci sono i presupposti, perché Dexter ha esaurito la sua parabola. Tutti i personaggi che hanno dato un senso alla storia sono morti assieme e/o anche per mano del suo protagonista. Un volo pindarico del quale non sentiamo la necessità. Il passaggio di testimone nel mondo produttivo seriale potrebbe esserci se la storia diventasse altro da sé, ma sarebbe comunque un azzardo. Un serial killer adolescente è una figura che non si è mai vista e pericolosa da gestire (le emulazioni sono sempre in agguato). La figura stessa di Harrison non è stata sufficientemente fatta crescere nel corso dei dieci episodi. La conoscenza di Harrison non è stata accompagnata con le sfumature necessarie dei grigi che avrebbero potuto giustificare il grilletto premuto. Questa volta non c’è bisogno di sangue nuovo, di altre trasfusioni. Basta il sangue versato in Dexter: New Blood, che la neve ghiacciata di Iron Lake ha gelosamente conservato.