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La vita e la morte al fianco di Michael C. Hall

La vita e la morte. Una dicotomia inscindibile che accompagna la vita di tutti. Come due facce della medesima medaglia che rappresenta la nostra esistenza. Eppure per qualcuno questa alternanza di vita e morte è più frequente e profonda che altri. Si potrebbe pensare che Michael C. Hall ne abbia avuto abbastanza della morte. Ha trascorso cinque anni al tavolo di imbalsamazione nella parte del sobrio impresario funebre David Fisher in Six Feet Under. Poi otto interpretando l’antieroe Dexter, nei panni di un perito ematologo, con una vita segreta da serial killer nell’omonimo prodotto della Showtime. Eppure il legame con la morte nella sua vita travalica ampiamente la finzione televisiva.

Il futuro protagonista di Dexter nasce a Raleigh, capitale del North Carolina, il primo febbraio 1971 e già la morte si è tristemente manifestata nella sua famiglia. Qualche anno prima della sua nascita, infatti, gli era morta la sorella maggiore ancora in tenera età. Questo evento ha condizionato molto il legame dei genitori con il giovane Michael, costretto a portare sulle sue spalle il peso di dover compensare il ricordo della sorella.

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Nonostante questo, l’infanzia di Michael Carlyle sembra scorrere serena nella sua condizione di figlio unico imprevisto. Ovviamente però il destino è dietro l’angolo e in grado di cambiare le carte in ogni momento. Il fato, che nella sua spietata inesorabilità ha il compito di tessere le fila della trama della nostra vita, agisce sempre in modo imprevedibile. Anche se la consapevolezza del suo disegno potrebbe apparirci e palesarsi solo molto tempo dopo il suo intervento.

E così la triste mietitrice decide di fare visita nuovamente alla famiglia Hall. Nel 1982, all’età di 39 anni, scompare dopo una lunga malattia il padre William Carlyle. Un evento del genere, per quanto tristemente faccia parte della natura delle cose, non ammette preparazione.

Il calvario sopportato dal padre di Michael per via del tumore al pancreas ha ovviamente ripercussioni sul futuro attore e sul rapporto con la madre. Rimasti soli, infatti, i due trovano forza e coraggio nel reciproco sostegno.

Chi conosce le interpretazioni e i ruoli principali portati sullo schermo da Michael C. Hall, si può immediatamente rendere conto di quanto egli abbia saputo pescare nel proprio personale. Nella profondità dei suoi drammi umani per i personaggi di David Fisher e Dexter Morgan.

Torniamo però per il momento alla sua infanzia. Si diploma alla Ravenscroft School di Raleigh, nel 1989, e si iscrive all’Earlham College, a Richmond nell’Indiana, che conclude nel 1993. Inizialmente interessato a diventare avvocato, Michael si è invece laureato presso il Tath School of the Arts nel 1996 nella University of New York.

Michael ha scoperto giovanissimo la recitazione. Già in seconda elementare ebbe una parte in What Love Is mentre dalla quinta iniziò a cantare in un coro di ragazzi. Successivamente al liceo si è dedicato principalmente ai musical, esibendosi in classici come The Sound of Music, Oklahoma!, Fiddler on the Roof  e soprattutto Cabaret.

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La sua carriera di attore professionista quindi non poteva che iniziare dal teatro. Partecipò a Macbeth e Cymbeline al New York Shakespeare Festival e a Timon of Athens e Henry V al The Public Theatre. Altre partecipazioni di rilievo sono state in The English Teachers presso la Manhattan Class Company e soprattutto il controverso Corpus Christi al Club del teatro di Manhattan. Trasferitosi a Los Angeles, Michael Hall è apparso in Skylight al Mark Taper Forum e ha preso parte al Texas Shakespeare Festival nell’estate del 1995 mettendo in scena svariate opere del drammaturgo inglese.

Ma abbiamo detto che questa è una storia di morte. Il primo ruolo importante nella televisione arriva con la partecipazione a Six Feet Under. Dal 2001 al 2005, ha infatti interpretato David Fisher. Ampiamente osannato dalla critica e dai media come il primo personaggio omosessuale protagonista nella televisione americana.

David è socialmente e politicamente conservatore, rispettoso della sua famiglia, emotivamente represso e in conflitto con la sua omosessualità. Le sue sfide più significative sono legate al fatto di tenere la sua Agenzia Funebre nel mondo degli affari, gestire la sua relazione con Keith Charles, sopravvivere a un sequestro di persona e far fronte alla morte di suo padre.

È proprio questo il tema centrale e il trait d’union con il suo secondo personaggio iconico: Dexter Morgan. Anche in questo caso infatti abbiamo una legame molto forte e surreale con il padre morto Harry Morgan. Il personaggio di Dexter ha dato fama mondiale a Michael C. Hall oltre a permettergli di conoscere la sua seconda moglie Jennifer Carpenter. Dopo il primo matrimonio con l’attrice Amy Spanger, sposa nel 2008 Jennifer che interpretava al tempo la sorella di Dexter, Debra Morgan.

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Ovviamente non è passato inosservato che i suoi due personaggi più importanti vedessero le proprie vicende strettamente correlate a quelle di una figura paterna defunta. Lo stesso Michael ha espresso in svariate interviste la sua opinione in merito, soffermandosi proprio su questo legame particolare con il suo passato.

“Assolutamente. La prima figlia dei miei genitori è morta nell’infanzia prima che io nascessi. La consapevolezza della morte è stata una realtà per me da quando sono venuto al mondo. Ho probabilmente passato più tempo nelle agenzie di pompe funebri di quanto fatto dai miei coetanei. Girando l’episodio pilota [di Six Feet Under, ndr] in cui David stava preparando suo padre per la sepoltura, e il suo fantasma gli appare dietro le spalle e gli dice: “Oh no, mi stai preparando tu?” Ecco, quell’energia paterna interiorizzata per anni era qualcosa che io ho ricavato dal mio passato.”

Si potrebbe pensare che bastasse così, che il legame con la morte avesse compiuto il suo corso e alla fine compensato con gloria e fama la sofferenza del giovane Michael.

Ma come il fato dà, il fato toglie. Raggiunto il successo mondiale con Dexter, il 13 gennaio 2010 l’agente e il portavoce di Hall hanno confermato che era in cura per una forma di linfoma di Hodgkin. In un’intervista, Hall ha detto che è stato sconvolgente apprendere del suo cancro quando aveva 38 anni, poiché suo padre era morto per la stessa malattia all’età di 39 anni.

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Michael C. Hall ha vinto il Golden Globe e lo Screen Actors Guild Award nel 2010, proprio per l’interpretazione di Dexter Morgan, indossando un berretto a maglia sulla testa calva, avendo perso i capelli a causa della chemioterapia. Il 25 aprile 2010, Jennifer Carpenter annunciò che il cancro di Hall era completamente in remissione e che era pronto per tornare al lavoro per una nuova stagione di Dexter. Fu un sollievo enorme. Ovviamente per lui e la sua famiglia ma anche per tutti quei fan – come noi – che hanno amato (e amano) quella straordinaria serie che è stata Dexter.

Questo ha permesso di continuare a vederlo negli schermi di mezzo mondo. E ha permesso alla sua carriera di continuare per arrivare fino ai giorni d’oggi in cui interpreta il Dottor Tom Delaney nella produzione NetflixSafe“.

Alla fine Michael ce l’ha fatta. Almeno per ora. La sua battaglia contro la morte è stata vinta, per quanto solo temporaneamente. Come una vittima che riesce a sfuggire alle grinfie di Dexter, così per ora può brindare al successo e agli anni che ancora gli restano davanti e continuare a regalarci emozioni come ha saputo fare finora.

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