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6 motivi per cui dovreste recuperare Claws

Claws è un drama in quattro stagioni che racconta le vicende di cinque donne – Desna, Polly, Jenn, Quiet Ann e Virginia che gestiscono e lavorano in un salone di manicure e al tempo stesso riciclano denaro per Clay Husser e Roller Husser, boss della Dixie Mafia nella città di Palmetto (Florida), città in cui è ambientata la serie. Claws è una serie corale con al centro protagoniste femminili che cercano di destreggiarsi in un ambiente solitamente controllato da uomini, quello della criminalità organizzata. Claws riesce a catalizzare l’interesse degli spettatori grazie ad un connubio ben coordinato tra premesse, storyline e cast.

Ecco quindi sei motivi per cui vale la pena recuperarla.

1) La premessa inusuale di Claws

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Quando si pensa ad una donna in carriera, quella della onicotecnica non è forse la prima professione che viene in mente. Eppure, in Claws quest’arte è il collante che lega le protagoniste, in quanto tutte loro lavorano al Nail Artisan, il salone di cui una delle protagoniste, Desna Simmons, è la proprietaria. Le decorazioni delle unghie sono particolari, eccentriche e volutamente vistose, si potrebbe dire quasi al limite, ma al tempo stesso richiedono una tale precisione e bravura che è impossibile non riconoscerne il valore e l’impegno profuso per realizzarle. L’eccentricità e l’esagerazione, inoltre, sono una cifra stilistica e comportamentale di queste donne che quindi restituisce un quadro coerente all’interno della stravaganza della serie, in cui gli artigli (Claws ndr.) di queste donne rappresentano un modo per farsi strada e difendersi, nonché per far risaltare la loro presenza. Inoltre, a rendere le premesse inusuali si aggiunge anche il fatto che a lavorare nel salone ritroviamo un gruppo eterogeneo di protagoniste contraddistinte da identità molto specifiche dal punto di vista dell’orientamento sessuale, del colore della pelle e non solo.

2) Il cast

Le attrici protagoniste sono tutte molto valide, a cominciare da Nancy Cash che abbraccia a 360 gradi il ruolo di Desna, la protagonista e proprietaria del salone di manicure. Ma nel cast figura anche Carrie Preston (già vista in True Blood e la bravissima quanto snervante Lisbeth Tascioni in The Good Wife), che interpreta Polly, una truffatrice avvezza al furto di identità e in libertà vigilata. Judy Reyes (Scrubs e Jane the Virgin) è Quietn Ann, guardia del salone e lesbica fino al midollo. Jenn, interpretata da Jennifer Lyon, è la migliore amica di Desna. Nel corso della serie dovrà destreggiarsi fra il suo problema di dipendenza e mantenere l’equilibrio quando Desna entrerà in rotta di collisione con il marito di Jenn, Bryce Husser. Completa il cast femminile Virginia (Karrueche Tran) una stripper del SheShe, locale di Clay Husser. Anche il cast maschile si distingue per la bravura, fra tutti spicca, Dean interpretato da Harold Pirrenau (già visto in Lost), fratello di Desna e neuroatipico. Dean ha un grande peso nella storia, coralmente e individualmente, e spesso è l’unico a fungere da bussola morale per Desna. A Dean Norris (l’Hank di Breaking Bad) è affidato il ruolo di capo della Dixie Mafia, Clay Husser, ma conosciuto ai più come Uncle Daddy. Degno di nota è la rappresentazione di un boss mafioso LGBTQIA+ in una relazione poliamorosa con Juana, la moglie e Toby, il suo toyboy. In una serie in cui si rasenta l’assurdità, la credibilità dei protagonisti non è affatto scontata, ma molto apprezzata.

3) Il moltiplicarsi delle storyline

La trama è forse fin troppo ricca, ma difficilmente prevedibile. Come accennato, oltre all’attività da manicurista, Desna e le altre protagoniste riciclano soldi per Clay e Roller, fidanzato di Desna, bello quanto sciocco. Le storyline in Claws si moltiplicano in fretta nel corso delle stagioni, introducendo nuovi avversari ed esplorando le lotte fra le diverse organizzazioni criminali, come la mafia russa e la mafia haitiana. A ciò si aggiunge anche la crescente sete di potere e controllo delle protagoniste, specialmente Desna, che desidera ritagliarsi un suo spazio all’interno dei traffici illeciti per potersi permettere di aprire un secondo salone di bellezza. È da apprezzare la capacità dello showrunner (Eliot Laurence) di dare a tutte le protagoniste una propria storyline e un proprio ruolo funzionale alla trama collettiva, senza cadere nell’errore di mettere al centro solo Desna, cosa che peraltro sarebbe stato fin troppo facile, visto il carisma dell’attrice che la interpreta. Nel corso delle stagioni i colpi di scena si sprecano e la caratterizzazione dei personaggi rimane fedele a se stessa, pur rimanendo in un clima quasi surreale fra morti, tradimenti, sesso (tanto sesso), omicidi e indagini sotto copertura.

4) La sorellanza

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La sorellanza fra donne rimane il fulcro della trama per tutte le quattro stagioni. È vero che Desna è la proprietaria del salone nonché il collante fra le altre, però tutte loro scelgono volontariamente di partecipare ai traffici illeciti. È ben lontana quindi l’intenzione di schiacciare queste donne al ruolo di vittime, sfruttate da un sistema marcio e governato in prevalenza da uomini, ma emerge precisa la volontà di farsi valere per conquistare i propri sogni, anche a costo di macchiarsi la coscienza. Le protagoniste, nel dispiegarsi delle stagioni, non si faranno problemi a compiere azioni illegali anche gravi. Però, quando l’ambizione di Desna prenderà il sopravvento, le amiche non saranno solo delle yeswoman, ma cercheranno di farla ragionare ponendo al centro il contrasto fra lealtà a Desna e autodeterminazione. Claws è quindi un ritratto veritiero – per quanto la trama della serie lo permetta – dell’amicizia fra donne che si fanno strada per costruire il loro impero criminale. Al di là degli stereotipi, si scopre uno sguardo spiccatamente attento alle dinamiche femminili al cui centro ci sono le vicissitudini di queste donne che con i loro mezzi cercando di fare di una pessima situazione (essere usate dalla mafia per il riciclaggio di denaro) una situazione a loro vantaggio.

5) La campiness

Decidere di farsi carico di un’atmosfera volutamente esagerata, non è una scelta così semplice come può sembrare. La campiness o il trash sono da sempre argomenti divisori nelle discussioni mediali, fra chi li accusa di “sporcare” il genere o chi li pone nella categoria “guilty pleasure“. Posto che non è questa la sede per un’apologia del trash, il buffet audiovisivo è vario e questo non dovrebbe essere un demerito, basti ricordare che la campiness è stata anche fra i temi del MET Gala (2019), uno degli eventi più importanti per il mondo della moda e che vede la partecipazione di moltissimi esponenti dello spettacolo e dell’industria audiovisiva. Se quindi siete uno spettatore o spettatrice a cui piacciono i toni eccentrici e perché no un pizzico di trash, Claws non vi deluderà. Tutto, dall’atmosfera, la procacità dei personaggi, i dialoghi, gli eventi, i costumi e ovviamente le ricostruzioni delle unghie sono volutamente esagerate, ma funzionali allo sviluppo di trama. Una cosa è certa, è difficile trovare in televisione qualcosa di più stravagante di Claws, rendendolo quasi una categoria a parte.

6) Non ha un finale aperto

L’ultimo motivo per cui vale la pena recuperare Claws è che ha la conclusione che era stata prevista dall’autore della serie e che non ha quindi sofferto di cancellazioni improvvise da parte del network. Sapere di poter contare su un finale di serie è importante per determinare la scelta di recuperare o meno un prodotto, per cui Claws fortunatamente rientra nella categoria delle serie concluse senza cliffhanger. Quante volte, infatti, le nostre amate serie tv sono state cancellate lasciandoci con un finale aperto o peggio, quante volte il finale di serie tanto agognato è stato contestato dagli spettatori? Claws ha un finale di serie soddisfacente che non tradisce le premesse della serie e ci fa apprezzare quanto questo non sia una cosa cosa affatto scontata nel panorama televisivo, seppur la quarta stagione abbia sofferto come molte serie i disagi organizzativi della pandemia.