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Californication è una delle poche Serie Tv in cui non ci meraviglieremmo se, arrivati alla fine, si scoprisse che si è trattato di un sogno del protagonista, e che niente di quello che abbiamo visto è reale. Dopotutto, è così che era iniziata la Serie: il sogno surreale e blasfemo di Hank sulla suora ci dava il benvenuto in una Serie Tv in cui l’onirico, il sogno, la fantasia, sono il belletto indispensabile a un’esistenza di depravazione e costante auto-sabotaggio.

Le tante disavventure in cui Hank si caccia nel corso della Serie sono direttamente collegate a donne; le poche ancore di salvezza nella sua vita sono sempre delle donne, una in particolare: sua figlia Becca. Hank è un uomo migliore quando è con lei: è un padre speciale, diverso da tutti. Innamorato della sua bambina al punto da arrivare a incarnare un modello assolutamente sbagliato pur di tenerla lontana dalla cattiva strada, per arrivare a farle odiare quelli come lui, perché non finisca ferita come tutte le sue donne.

Hank
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È un pomeriggio assolato, a Los Angeles, e Hank passeggia con Becca in un momento di distesa tranquillità: ha appena scoperto di non essere diventato un padre illegittimo, la donna della sua vita l’ha lasciato a LA con la figlia per andarsene qualche mese a New York. Il sole splende e gli uccellini cantano, mentre le onde del mare sono leggermente scosse da una brezza gentile. Sul tranquillo cammino di Hank irrompe come una sorridente furia Surfer Girl, la misteriosa ragazza in bikini e pattini già incontrata (e scopata) in precedenza da Hank, che ha ricambiato le attenzioni rapinandolo. Hank non sa il suo nome, e ha sempre detto di non volerlo sapere, di voler mantenere il mistero che avvolge l’identità di questa affascinante bellezza da spiaggia.

Ma Surfer Girl non ci sta a essere messa nel cassetto delle fantasie, e rivelando il suo nome, Michelle, riporta Hank alla realtà, riaprendo il girotondo della seduzione che l’aveva vista già una volta vincitrice. Hank è Ulisse, incatenato ad ascoltare il canto della sirena in bikini colorato, isolato tra la folla, capace solo di rispondere con la sua solita arguzia a una forza che sa benissimo di non poter contrastare.

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A salvarlo è, ancora una volta, Becca; l’attenzione di Hank si sposta sulla figlia, fragile e sempre sul punto di sfuggirgli tra le mani, con la volatilità di cui solo gli adolescenti sono capaci. Per tornare nella sua isola felice, in cui sentirsi al caldo e al sicuro, ha bisogno di sua figlia, del suo unico, vero, gancio con la felicità. L’incanto del reale è spezzato, e la danza continua: i legacci di Ulisse sono sciolti, e può tornare nella sua calda nuvola baciata dal sole con sua figlia, il perno attorno al quale gira la danza folle della vita di Hank Moody. Hank ora è bloccato sull’isola insieme a Becca, ed è alla prigione più dolce che lo condanna la sua piccola sirena: l’affetto di una figlia.

California Dreaming accarezza il finale di stagione di questa Serie Tv, accompagnando l’uscita di Michelle, del sogno sensuale e pericoloso, riportando Hank nel suo stato di confusa, innocua e tenera felicità. I momenti di serenità con sua figlia saranno pochi, d’ora in avanti: Becca sta crescendo, si allontanerà da lui, e Hank deve godere di ogni singolo momento, prima che diventi lei stessa una sirena, capace di intessere fantasie nelle orecchie di un uomo.

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E quando si sentirà solo, e quell’abbraccio finale con sua figlia avrà esaurito il suo calore, potrà sempre rivivere quei momenti ammantandoli di irrealtà, di poesia, proprio come fa questa canzone, che costruisce fantasie di caldo e tenerezza per scacciare un inverno piovoso.

La realtà è sconfitta, scompare tra la folla ancheggiando e sorridendo languida: nell’abbraccio con Becca Hank ritrova la sua fantasia preferita, in cui il sole cinguetta, gli uccelli splendono e l’acqua è bagnata, e si ascolta una canzone che parla dell’inverno mentre il caldo sole della California rende i colori più accesi, gli affetti più veri, e si può anche dire, senza paura:

la vita è bella, tesoro. La vita è bella.

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