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In un mondo parallelo, a che casa di Harry Potter apparterrebbero i personaggi di Buffy?

Cosa succederebbe se i personaggi delle nostre serie tv facessero parte del mondo di Harry Potter? Che ruolo avrebbero e, soprattutto, in quale casa verrebbero collocati? Sono le domande che danno origine a questa rubrica in cui, attraverso un pretesto, si apre un piccolo scorcio sulla loro vita a Hogwarts. Tenendo conto della timeline di Harry Potter, delle varie serie tv e dell’età dei personaggi e cercando di essere il più fedele possibile ai due prodotti, il secondo capitolo fa entrare in questo magico (multi)universo i protagonisti di Buffy, grazie alla pericolosa sfida di Quidditch tra Grifondoro e Serpeverde in tempo di guerra.

Buffy era seduta nella Torre dell’Orologio, ammirando il cielo limpido delle Highlands scozzesi. Le dava una sensazione di pace in mezzo alla tempesta. Non sarebbe stato un anno facile. Il male stava vincendo e la sua avanzata nel mondo magico inghiottiva ogni cosa: prima il Ministero, poi Hogwarts erano cadute in mano nemiche. Oscurità, solo quella aleggiava nell’aria, con poche luci all’orizzonte. Tre di quelle non erano tornate a scuola per il loro ultimo anno: Harry, Ron ed Hermione erano in cerca degli Horcrux che avrebbero reso Voldemort un comune mortale, facile da uccidere. E questo significava che la guerra sarebbe giunta a una conclusione perché per adesso sembrava infinita.

Buffy sarebbe dovuta partire con loro. Harry non era l’unico a essere preso di mira dalle forze del male. Però così gli occhi sarebbero stati puntati su di lei, permettendo al Prescelto di compiere la sua missione e all’esercito di Silente di riformarsi.

Era una vera Grifondoro.

Il Cappello Parlante non aveva esitato un minuto durante il suo smistamento. Coraggio ne aveva da vendere e pure con l’ego non scherzava, tanto che molte volte credette di non aver bisogno di nessuno, quando invece gli amici erano la sua forza. Faceva sempre la cosa giusta, anche se spaventosa, anche se dura, anche se voleva dire perdere la vita. L’aveva dimostrato col Maestro prima e con Angel dopo, trafiggendo il cuore del suo amore con la Spada di Grifondoro pur di salvare il mondo.

Buffy

Pensava a Angel, a dove sarebbe potuto approdare se non fosse stato un vampiro, senza ben capire perché la sua mente la stesse portando lì. Non aveva dubbi su Angelus, puro Serpeverde: erano due persone totalmente diverse, come se fosse la parte malvagia che viveva in lui alla maniera di un Horcrux. E si immaginava che squadra avrebbe fatto con Drusilla e Spike, seminando terrore in tutta Hogwarts! Sebbene non fosse del tutto convinta che il Cappello avrebbe smistato quest’ultimo in Serpeverde: insomma, è avventato e coraggioso alla Grifondoro, estremamente leale alla Tassorosso, intelligente e colto alla Corvonero… Ma perché stava pensando a Spike? Diresse immediatamente i suoi pensieri su Angel. Sarebbe stato un grande Grifondoro: un uomo d’azione che preferirebbe una bella scazzottata piuttosto che sfogliare pagine in biblioteca.

“Un penny per i pensieri della nostra Cacciatrice preferita che cerca sempre di nascondersi?” disse Xander che interruppe i suoi pensieri venendole incontro assieme a Willow.

“Io non mi nascondo, rifletto”, disse Buffy rispondendo scherzosamente alla provocazione di Xander, “non sono mai scappata di fronte a niente… eccetto Piton!”

Tutti e tre risero di gusto. Meglio sdrammatizzare in vista della partita di Quiddich del giorno dopo. Era chiaro a tutti che giocare era pericoloso, nessuno avrebbe voluto farlo ma non avevano scelta. Però così Buffy avrebbe guadagnato tempo e, per ogni evenienza, sarebbe intervenuta Willow con i suoi mille incantesimi. Solo Hermione la batteva, tranne in rarissimi casi.

Il Cappello Parlante ci aveva messo davvero tanto a smistarla, trasformandola in una delle poche Testurbanti della storia.

“Willow Rosenberg, ti aspettavo”. Le parole del Cappello la colsero di sorpresa. Non pensava fosse così importante e credeva che il suo smistamento sarebbe durato poco. Insomma, Corvonero era la sua casa, ne era assolutamente certa. “Corvonero? Sì, sei adatta a quei colori, ma non del tutto. È vero che la tua conoscenza viene dai libri, ma la tua intelligenza non deriva solo da quelli. Tassorosso forse, hai i tratti di quella casa: lealtà, onestà, duro lavoro. Ma sei anche astuta, affascinata dalle Arti Oscure e hai grandi ambizioni…”, disse il Cappello, impaurendo non poco Willow che non voleva finire nella cattiva Serpeverde, “…ma per te è meglio: GRIFONDORO!”

Gli applausi si alzarono dal tavolo di Grifondoro ma Willow, completamente spiazzata, volle sapere dal Cappello perché l’aveva messa in una casa che sentiva così distante da sé: “Ci sono persone a Grifondoro che potrebbero aver bisogno di te, della tua intelligenza, lealtà, coraggio. Perché anche se tu non lo vedi, c’è tantissimo coraggio in te.”

E, come sempre, il Cappello non si sbagliò perché, oltre a comporre un dream team con Hermione, tante volte era stata decisiva in situazioni critiche. Lei, Buffy e Xander erano diventati subito amici, anche se purtroppo il ragazzo non era finito nella loro casa. Il piccolo Xander era davvero nervoso al tempo. Stringeva forte la mano di Willow, sognando più di ogni altra cosa di approdare in Grifondoro, la casa degli eroi, come la chiamava lui. Quella di Harry Potter, Albus Silente, Jaime Lannister e Jon Snow. Quando sentì il suo nome, quasi trascinò Willow con sé, non rendendosi conto che le stava ancora tenendo la mano. Salì goffamente i gradini, si accomodò sullo sgabello e aspettò la sentenza del Cappello.

“Mmmm Xander Harris, che cosa abbiamo qua? Poco ragionamento deduttivo, nessun talento in particolare, intelligenza nella norma… vedo però che hai grande cuore, vedo lealtà e determinazione, non hai paura del lavoro pesante. Anche se potresti essere adatto per due case, la scelta è: TASSOROSSO!”

Xander si accomodò al tavolo con i suoi nuovi compagni, contento ma non pienamente soddisfatto. Presto capì che non tutti, però, potevano essere dei grandi eroi. Per salvare il mondo, qualcuno doveva essere la persona ordinaria che andava a prendere il caffè a tarda notte o aspettava al telefono, l’amico sempre presente su cui appoggiarsi, il collante del gruppo: questo era Xander. Poi così avrebbe avuto più possibilità per entrare nella squadra di Quiddich. Peccato che fosse troppo maldestro: Cedric Diggory aveva invano provato ad aiutarlo. Erano amici, lo vedeva come un fratello maggiore.

Gli mancava parecchio… mancava a tutti.

Buffy

Il cielo stava diventando sempre più buio, segno che era arrivato il momento di rientrare. Prima della cena Buffy si allenò col suo Osservatore. Se lo chiedeva spesso, perché Giles era capitato in Serpeverde? Insomma, a guardarlo sembrava il classico intelligentone Corvonero. La risposta era nella giovane versione ribelle di Giles, tremendamente attratta dalle arti oscure. Amava la conoscenza perché gli piaceva quello che poteva farci e, anche se a fin di bene, poteva risultare arrogante, astuto e non proprio un giocatore onesto. Inoltre, sebbene avesse accettato il suo destino di Osservatore, l’ambizione di diventare qualcosa di più non era mai andata via. Ma almeno così aveva conosciuto la persona più importante della sua vita.

Buffy era davvero affamata dopo quell’allenamento inteso.

Si sedette al tavolo con Ginny, Neville e Willow. Quest’ultima aveva passato l’ora precedente a praticare magia con Tara e Dawn. Se avesse potuto scommettere sulla casa della prima, avrebbe puntato su Tassorosso perché aveva la sua gentilezza e fiducia spropositata. Sarebbe stato uno sguardo molto superficiale: la sua individualità e connessione innata con la conoscenza magica è ciò che la fece entrare in Corvonero. Era così diversa dalle altre, c’era un feeling speciale tra le due che Willow non aveva nemmeno con il suo ragazzo, il Tassorosso Oz. Le piaceva tanto Tara, forse un po’ troppo.

Per Dawn era il primo anno a Hogwarts. Non esattamente un periodo felice in cui iniziare la scuola, ma la piccola era così piena d’entusiasmo, di curiosità e di sete di conoscenza che contagiava tutti, anche se certe volte le sue costanti domande erano sfiancanti. Per fortuna spesso dibatteva con i fantasmi e le immagini viventi, dando agli alunni più grandi un attimo di sospiro. Soprattutto con Tara si trovava benissimo, la considerava la sua migliore amica. Non stupisce che Dawn venne collocata in Corvonero, sebbene fosse troppo avventata. Spesso permetteva alla curiosità di ignorare la cautela, e pur essendo da poco a Hogwarts, aveva già infranto il coprifuoco due volte per esplorarla, nonostante i pericoli, con Buffy che dovette intervenire per salvarla.

Tutti cenarono rapidamente, per poi andare nei propri letti, con il giorno seguente che arrivò in un batter d’occhio.

Le gradinate si stavano riempiendo. Prima di salire Xander salutò la sua ragazza che, come al solito, quasi non si accorse di lui. I suoi problemi sarebbero risolti se solo lei fosse andata a Beauxbatons! Ancora non sapeva come aveva fatto a innamorarsi di Cordelia, una Serpeverde in tutto e per tutto, l’astuta ed egocentrica reginetta di Hogwarts senza peli sulla lingua, in grado di spaventare un Mangiamorte solo guardandolo. Eppure con lei era felice e questo bastava. Dopo un tenero bacio Cordelia salì sulle gradinate accompagnato dal suo entourage neroverde – tra cui Harmony, Anya e Pansy – che era riuscita a riconquistare dopo la caduta della sua popolarità. Insomma, Xander invece di Draco? Molte ancora non ci credevano. Ma si sa, l’amore non si sceglie.

Mentre gli ultimi posti si stavano riempiendo, Buffy era nello spogliatoio, intenta a prepararsi per la partita. Ginny le era seduta accanto e le dette un foglio: c’erano scritti i nomi di coloro che avevano risposto all’appello segreto. Lesse i primi e le scappò una risata. Willow sarebbe stata contenta quando gliel’avrebbe detto: erano le sorelle Halliwell. Scorse velocemente gli altri nomi, poi prese la bacchetta e bruciò il foglio. Non doveva assolutamente cadere in mano nemica.

“Sei pronta?” disse la più piccola dei Wesley.

“Sai che nel momento in cui usciremo da qui potremmo venir uccise da un Mangiamorte, dissanguate da un vampiro o completamente prosciugate da un Dissennatore? Beh, almeno è per una buona causa, non che mi piaccia l’idea…” disse Buffy tra il sarcastico e il preoccupato.

“Nemmeno a me, ma dobbiamo farlo. E poi tu sei una grande Cacciatrice, ci vorrà più di un vampiro per abbatterti”

Buffy

E lo era, sia sul campo che nella vita. Le due si alzarono, presero la scopa e si diressero all’ingresso del campo. Erano fianco a fianco con i giocatori di Serpeverde. Buffy era appaiata con Faith, la sua perfetta controparte, quello che sarebbe diventata se fosse cresciuta in circostanze diverse. Il sole e la luna, lo yin e lo yang, Iago e Otello, la luce e l’oscurità. In poche parole: Grifondoro e Serpeverde. Le due si scambiarono uno sguardo di sfida e sul loro volto comparve un sorriso altezzoso.

“Ehi Faith, che vinca la Cacciatrice migliore”. disse Buffy sportivamente.

Ancora non l’hai capito chi è, B? Lo sai qual è il mio motto: voglio questa vittoria, la prendo ed è mia.” rispose Faith provocandola.

“L’importante è che tu ci creda. Ma… mi ricordi per caso chi ha vinto le ultime coppe? Tu? Non mi sembra

Buffy affondò il colpo decisivo, con Faith che si ritirò nella sua invidia. Non riusciva mai a spuntarla con Miss Perfezione e questo la faceva infuriare. Avrebbe usato quella cattiveria agonistica nella partita perché non c’era più tempo per parlare. Le squadre entrarono in campo, pronte a darsi battaglia fino all’ultimo bolide.

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