4) Dark Willow
Dopo la morte di Tara, Willow, devastata, si lascia travolgere dalla rabbia, dal dolore e da un potere che ormai non controlla più. Uccide Warren con una crudeltà gelida, durante una delle scene più spaventose della serie, poi si mette in testa di punire anche gli altri due responsabili. Ma il suo vero obiettivo, man mano che il potere cresce, si trasforma nella volontà bruciante di devastare tutto e tutti. Punire il mondo per mettere a tacere il dolore di un singolo cuore spezzato.
Buffy, quando la raggiunge, è spaesata. Ha visto mille volte il male, l’ha combattuto in ogni forma, ma come fare a combatterlo di nuovo adesso che ha il volto della sua migliore amica?
Soprattutto sapendo che Willow non è posseduta, né tantomeno vittima di un incantesimo. Sta scegliendo lucidamente di lasciarsi distruggere e di portare tutto con sé. Buffy, per quanto forte, si trova in un terreno che non conosce
La Cacciatrice cerca di contenere lo scontro, non di vincerlo, tentando il tutto e per tutto per riportare indietro l’amica. E nel momento in cui Buffy è alla mercé della bocca dell’Inferno e Willow si erge quale Erinni implacabile, proprio in quel momento interviene Xander. Privo di poteri, di magia o di una forza sovraumana, Xander si para di fronte alla ragazza semplicemente come il suo amico. Dove Buffy fallisce perché ha sempre rappresentato la forza, il dovere, il sacrificio, Xander riesce nella sua natura semplice. Willow aveva bisogno di qualcuno che la vedesse e che non la giudicasse. Che restasse accanto a lei anche quando tutto faceva schifo.
In questo senso, Buffy perde lo scontro. Non perché venga battuta, ma perché deve lasciar fare a qualcun altro. Ed è durissima per lei, perché significa ammettere che la forza, il coraggio, la leadership non bastano sempre. A volte il dolore è più forte di tutto questo, e a volte non sei tu a risolvere la situazione e sei solo costretta a fare un passo indietro.
